Berkshire Hathaway, la conglomerata finanziaria di Warren Buffett, ha chiuso il 2023 innalzando di qualche altro metro la sua montagna di liquidità, in attesa che si presentino le occasioni giuste per utilizzarla: a fine anno la società di Buffett deteneva 167,6 miliardi di dollari, in aumento di oltre dieci miliardi rispetto alla fine settembre, di cui 133,4 investiti in titoli del Tesoro Usa a breve scadenza.
Perché detenere tutta questa liquidità
Nella sua lettera annuale agli investitori Buffett non si nasconde di fronte a quella che potrebbe apparire come una grossa anomalia: investire in azioni a lungo termine rende più della liquidità, perché, dunque, accumulare quasi 170 miliardi di dollari cash? Berskshire Hathaway “detiene una posizione in contanti e in titoli del Tesoro degli Stati Uniti molto superiore a quanto la saggezza convenzionale riterrebbe necessaria”, ha ammesso Buffett nella sua lettera. Una parte di questa prudenza è dettata dalla volontà di mantenere una capacità di risposta di Berkshire di fronte “a catastrofi finanziarie di una portata oltre ogni esperienza finora vissuta” e di agire come “un asset per il Paese”.
L’altro aspetto, però, è che le occasioni per comprare aziende a valutazioni interessanti sono evidentemente poche. “All’interno del capitalismo, alcune aziende prospereranno per molto tempo mentre altre si riveleranno pozzi senza fondo”, ha affermato Buffett, “è più difficile di quanto si pensi prevedere quali saranno i vincitori e i perdenti. E coloro che ti dicono di conoscere la risposta di solito sono o illusi o venditori di fumo”.
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Buffett, l’arte di saper aspettare l’occasione
Considerate le dimensioni raggiunte da Berkshire Hathaway, “rimangono solo poche aziende in questo paese capaci di muovere veramente l’ago a Berkshire, e sono state esaminate senza fine da noi e da altri”, ha affermato Buffett, “alcune possiamo valutarle; altre no. E, se possiamo, devono essere convenientemente prezzate”. Dentro e fuori gli Usa, di queste occasioni a prezzi convenienti, Berkshire non ne ha individuate.
“Di tanto in tanto, i mercati o l’economia faranno sì che azioni e obbligazioni di alcune grandi e fondamentalmente buone aziende siano sorprendentemente sottostimate”, ha affermato il ceo di Berkshire indicando quello che potrebbe diventare il momento buono per smobilitare la liquidità in portafoglio. “Panici istantanei” come quelli osservati nel 2008 “non accadranno spesso, ma accadranno. La capacità di Berkshire di rispondere immediatamente alle crisi di mercato con ingenti somme e certezza di performance può offrirci occasionalmente un’opportunità su larga scala”.
La pazienza contro il mercato casinò
“Anche se il mercato azionario è enormemente più grande di quanto non fosse nei nostri primi anni, i partecipanti attivi di oggi non sono né più emotivamente stabili né meglio istruiti di quando ero a scuola”, ha affermato l’Oracolo di Omaha, “per qualche motivo, i mercati ora mostrano comportamenti molto più simili a quelli di un casinò rispetto a quando ero giovane”.
“Una regola di investimento a Berkshire non è mai cambiata e non cambierà”, ha proseguito più avanti Buffett, “non rischiare mai la perdita permanente di capitale”: una condizione che si può verificare se si comprano aziende a prezzi molto elevati. “Grazie alla spinta [della crescita] americana e al potere degli interessi composti, l’arena in cui operiamo è stata – e sarà – gratificante se si fanno un paio di buone decisioni in tutta la vita e si evitano errori gravi”.
Buffett, che nel lungo periodo è riuscito nell’impresa di battere in modo consistente le performance del mercato, ha cercato di ridimensionare l’aspettativa che i successi del passato possano essere replicati nella stessa misura. “Con il nostro attuale mix di attività, Berkshire dovrebbe fare un po’ meglio della media delle società americane e, cosa più importante, dovrebbe anche operare con un rischio materialmente inferiore di perdita permanente di capitale”, si legge nella lettera, “tuttavia, pensare di andare oltre una performance ‘leggermente migliore’, è ottimistico”. Non era così agli inizi di Berkshire, ha precisato Buffett, “ma lo è ora”.