Outsourcing: investire in qualità per garantire l’efficienza

Il business process outsourcing acquista sempre più rilevanza nel wealth management. Quasi tre gestori su quattro prevedono infatti di aumentare il numero di operatività non core che intendono affidare a partner esterni (c.d. outsourcer) entro il 2023. A riportarlo è il report The Future of Investment Operations 2021 realizzato da Funds Europe. Allo stesso tempo, quasi uno su due è convinto che sebbene le attività di gestione del portafoglio, consulenza al cliente e altri servizi a esso dedicati rimarranno in-house, tutte le funzioni non core di front e back office saranno esternalizzate a partner esterni entro il 2030, con l’obiettivo di rendere i processi più efficienti. Ma l’efficienza si misura solo con il contenimento dei costi? Ne parliamo con Adriana Sini, BPO Service Operation Director di Objectway, tra i principali fornitori di servizi per wealth, banking e asset management a livello mondiale.
Declinare i risultati attesi
L’obiettivo di diminuire sensibilmente i costi correlati all’efficienza dei processi è certamente uno dei mantra di wealth e asset manager. La riduzione dei costi è un possibile risultato, ma l’obiettivo principale dovrebbe focalizzarsi sulla qualità dell’esito finale, che può essere tanto più elevata quanto più il processo è efficiente. Pertanto, il primo elemento da considerare all’atto del lancio di un progetto correlato all’aumento di efficienza è la declinazione dei risultati attesi. “Considerare l’efficienza come investimento in qualità non è così scontato e rappresenta un cambiamento di prospettiva rilevante per un’istituzione finanziaria. È quindi la qualità dell’output, ed il suo valore aggiunto, l’obiettivo a cui puntare”, spiega Sini.Studiare la fattibilità del progetto
Partendo da queste considerazioni, si dovrebbe iniziare dallo studio di fattibilità per valutare:• gli investimenti necessari e i risultati attesi a fronte del budget disponibile
• i processi interessati e i rischi correlati alle modifiche da apportare
• la qualità finale di un processo efficiente ed il suo valore aggiunto
Il risultato di tale fase è tanto più accurato e attendibile quanto più l’analisi è approfondita e prende in esame, a parte il flusso standard di processo, quante più eccezioni possibile, correlandole alla loro numerosità ed al rischio operativo di non gestirle correttamente. Troppo spesso, all’atto della presentazione dei risultati dello studio iniziale, l’attenzione di chi deve approvare il progetto è focalizzata sui risparmi economici conseguibili a breve termine. La qualità, la puntualità, la precisione, la riduzione dei rischi operativi sono messi in secondo piano rispetto al fattore costi. “È naturale che i costi vengano parametrizzati al risultato, ma è necessario un cambio di mentalità per valutare di raggiungere una qualità più elevata anche a fronte di una parità dei costi di processo”.