Mercati: cos'è cambiato da quell'11 settembre 2001

10.9.2020
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Diciannove anni dalla caduta delle Torri Gemelle. Cinque giorni di chiusura per Wall Street e un calo del 7% nella prima seduta dopo la riapertura, seguito da un -11% nelle giornate successive e ripercussioni su lavoratori e settori. Cos'è successo da allora? L'opinione di T. Rowe Price
11 settembre 2001-2020: effetto mercati
Ripercorrendo oggi gli anni a ritroso non sono mancate fasi di instabilità finanziaria. 2000-2002, il post bolla del dotcom; 2001, l'attentato alle Torri Gemelle e le difficoltà in settori quali quello assicurativo, del turismo, delle compagnie aeree; 2007-2009, il crash dei mutui subprime e il fallimento del colosso Lehman Brothers; 2010-2011, la crisi dei debiti sovrani; 2015-2016, il crollo legato al mercato immobiliare cinese (culminato nell'agosto 2015 con la brusca svalutazione del renminbi); 2018, guerra commerciale, politiche monetarie stringenti e il sell-off di metà anno. Infine, la pandemia da coronavirus.Cosa scelgono gli investitori (dal 2005)
Tra growth e value gli investitori confermano ancora la prima scelta, preferendo quei titoli meglio conosciuti, senza più di tanto badare alle valutazioni. La sottoperformance del comparto value prosegue dal 2005, periodo di forte innovazione che motiva la sovraperformance dei principali titoli growth, meritata alla luce dei fondamentali. Al contrario, hanno aggiunto Heather McPherson e John Linehan, co-gestori del fondo T. Rowe Price Funds Sicav – US Large-Cap Value Equity, T. Rowe Price “i fondamentali hanno avuto un ruolo minore nella sovraperformance dei titoli growth dall'inizio della pandemia. In questo periodo, l'eccessiva concentrazione del mercato sulla crescita secolare e un'estrema avversione nei confronti dei rischi ciclici hanno contribuito a restringere la leadership di mercato”. E così, a fine giugno, Microsoft, Apple, Amazon, Facebook e Alphabet hanno raggiunto un peso pari al 21% dell'indice S&P500, corrispondente a 480 punti base di crescita del paniere da inizio a metà anno. Non è tutto. Tra le 1000 aziende pubbliche statunitensi di più grandi dimensioni, “il 92% dei titoli dell'indice Russel 1000 Growth ha sovraperformato l'indice Russel 1000 Value nel periodo di 12 mesi conclusosi a fine giugno”. Un divario di valutazione tra growth e value che non si registrava dall'inizio degli anni 2000.Come investire: qualità e vincitori secolari
Secondo gli esperti di T. Rowe Price, è ora importante concentrarsi su quelle società di elevata qualità che, per via di qualche distorsione a breve termine, scambiano al di sotto del proprio valore intrinseco. In altre parole, titoli con valutazioni attraenti in relazione alle loro prospettive di lungo termine. Tra le occasioni di mercato, alcune realtà del settore finanziario che, dopo la crisi del 2008, hanno apportato una riduzione dei costi o dei rischi di credito, che possono aiutare l'istituto a rivalutarsi rispetto ai suoi peer. O ancora, il settore della carta e della produzione di legno che, grazie a prospettive crescenti di utilizzo della carta e del legno nel packaging e nelle costruzioni, dovrebbe migliorare i margini di profitto, sostenendone i costi. Non da ultimi, i cosiddetti “vincitori secolari” tra cui Qualcomm, società di microchip che potrà beneficiare dello sviluppo globale della rete 5G, ma che ha dovuto affrontare molte sfide idiosincratiche negli ultimi anni, tra cui vicende legali che hanno sollevato dubbi sugli accordi di royalty con Apple e Samsung.EVENTI IN AGENDA
La data dell'11 settembre sarà al centro del prossimo virtual event tenuto da T. Rowe Price in data venerdì 11 settembre 2020, ore 10:00 "Cosa è successo negli ultimi 19 anni … "
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