ETF obbligazionari: 9 fake news da smentire

3.4.2020
Tempo di lettura: 3'
Nonostante un trend in forte crescita ed una conoscenza sempre più approfondita dello strumento da parte degli investitori, attorno agli strumenti derivati del comparto fixed income ruotano ancora alcuni falsi miti. Di cosa si tratta?
Il 2019 è stato un anno d'oro per gli ETF obbligazionari sul mercato europeo, che hanno superato per la prima volta la soglia dei 50 miliardi di euro di afflussi. Ciò rappresenta circa la metà della raccolta record in strumenti passivi registrata dal Vecchio Continente, pari complessivamente a 100 miliardi di euro. Invesco è andata ad analizzare le 9 fake news più comuni sul mercato degli ETF obbligazionari.
#1 Acquistare singole obbligazioni costa meno
Non è esatto: i provider di ETF, che dispongono di capacità superiori a quelle dei singoli investitori, possono acquistare e vendere obbligazioni in modo più efficiente e a costi inferiori.
#2 Gli ETF obbligazionari sono illiquidi
Sentenza errata: in alcuni casi, gli ETF possono essere addirittura più liquidi dell'asset class sottostante, grazie ad un differenziale denaro-lettera basso che lo rende attraente rispetto al resto delle attività sul mercato.
#3 Replicare passivamente un indice è semplice
Occorre una precisazione: un fornitore di ETF non si limita a replicare un indice, ma effettua un lavoro di selezione, in modo da rimuovere ad esempio gruppi di obbligazioni minori, più difficili da acquistare e vendere, che possono alterare la flessibilità del prodotto.
#4 Il valore delle masse di un ETF è importante
La verità è differente: il livello di masse gestite di un fondo non sempre è importante. In generale, il maggior appeal di un ETF obbligazionario dipende dalla facilità con cui è possibile acquistare e vendere le obbligazioni sottostanti.
#5 Gli ETF obbligazionari sovrappesano gli emittenti indebitati
Non necessariamente: un ETF passivo è concepito per replicare la performance di un indice specifico. L'indice scelto può essere costruito e ponderato in vari modi, in base ad esempio alle dimensioni del debito in circolazione o in funzione di altre caratteristiche che mirano a minimizzare l'esposizione a emittenti altamente indebitati.

#6 Gli ETF obbligazionari sono scambiati con spread più ampi del sottostante
Non è detto. Le singole obbligazioni sono spesso negoziate over the counter e molte non sono soggette né a negoziazioni frequenti, né a quotazione. Un ETF può però essere negoziato con spread simili, o persino più ristretti, perché i broker possono accedere alla liquidità dell'ETF sia tramite mercati primari, che secondari.
#7 I prezzi di negoziazione degli ETF obbligazionari non rispecchiano il NAV
Una precisazione: talvolta (e non è negativo) i market-maker di un ETF valutano le informazioni sui titoli sottostanti in tempo reale, nel momento in cui determinano i corsi denaro-lettera. Ciò significa che il prezzo di un ETF negoziabile può essere più preciso del “prezzo NAV” indicato per l' ETF.
#8 La liquidità degli ETF è un rischio in caso di crollo dei mercati obbligazionari
No, anzi: nelle fasi di volatilità dei mercati, è lecito aspettarsi un ampliamento degli spread denaro-lettera, che potrebbe comunque rivelarsi inferiore rispetto allo spread del paniere sottostante. Anche qualora tutti dovessero decidere di vendere l' ETF, i broker possono comunque accedere alla liquidità sul mercato primario, dove le obbligazioni sono vendute per riscattare le quote dell' ETF.
#9 Gli ETF non sono adatti ai mercati obbligazionari meno liquidi
Al contrario: l'ulteriore fonte di liquidità nel mercato secondario e i prezzi bid-offer quotati durante il giorno di negoziazione indicano che gli ETF potrebbero essere più adatti all'interno di mercati in cui le singole obbligazioni vengono scambiate di rado o potrebbero non essere quotate per giorni.
ETF obbligazionari: perché averli in portafoglio?
Sebbene non si possa ridisegnare un contesto di mercato caratterizzato da rendimenti bassi o pari a zero, è comunque possibile ragionare attivamente sulla scelta dei giusti strumenti obbligazionari. Gli ETF possono essere la giusta risposta a tale esigenza.
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