Banca Patrimoni Sella, la gestione gira (anche) con l’IA

Teresa Scarale
Teresa Scarale
10.2.2023
Tempo di lettura: 3'
La banca piemontese è fra i primissimi in Italia a cogliere l’opportunità della potenza di calcolo dell’intelligenza artificiale, applicandola alla gestione patrimoniale grazie a una partnership strategica con MDOTM. Ne abbiamo parlato con Marco Pelissero, vice responsabile dell'area Gestioni Patrimoniali di Banca Patrimoni Sella & C

Intelligenza artificiale al servizio di una gestione patrimoniale tradizionale 

Banca Patrimoni Sella ha lanciato una nuova linea di gestione patrimoniale basata sull’IA. La GP AI Driven investe in OICR, ETF e singoli titoli, tramite una gestione attiva e diversificata a livello geografico e settoriale, tenendo conto delle correlazioni e dei rendimenti attesi e con una costante attenzione anche alle dinamiche di finanza comportamentale. «Era da un paio d’anni che accarezzavamo l’idea di aprirci al mondo dell’intelligenza artificiale, consapevoli che si tratta di un trend che non si può non cavalcare», rivela Marco Pelissero, vice responsabile dell'area gestioni patrimoniali di Banca Patrimoni Sella & C., raggiunto da We Wealth.

«L’approccio di Banca Patrimoni è sempre stato tradizionale (avevamo parlato di consulenza digitale dal cuore umano, ndr): l’intelligenza artificiale deve essere complementare a quello che noi facciamo. Nell’ultimo biennio abbiamo sondato diversi partner potenziali, privilegiando poi MDOTM, società fintech leader nello sviluppo di strategie d’investimento con AI per investitori istituzionali. Consideriamo il nostro partner solido, qualificato e affidabile per costruire una collaborazione di medio-lungo termine. Abbiamo lavorato insieme in totale sintonia per creare un servizio unico, diverso rispetto alle loro altre collaborazioni. Abbiamo costruito un prodotto realmente esclusivo». Che cosa si attende Banca Patrimoni Sella da questa partnership? «Ci aspettiamo un contributo al nostro modo di pensare, un approccio complementare ai mercati per la mente umana, a prescindere dai risultati di portafoglio. Dal track record che abbiamo analizzato ex post, le gestioni con intelligenza artificiale avevano riportato risultati molto interessanti ma non molto diversi dal gestito tradizionale. Ex ante invece può capitare di vedere come la “macchina” proponga soluzioni opposte a quelle che adotteremmo noi per affrontare il contesto di mercato». 


Le caratteristiche del prodotto 

La linea GP AI driven, aperta ufficialmente da inizio gennaio 2023, vanta già 4 linee di gestione e ha riscosso molto interesse. «Si colloca all’interno delle famiglie gestionali di Banca Patrimoni, a metà fra i prodotti retail e quelli private: il taglio minimo della sottoscrizione è di 50.000 euro. Normalmente non prevede un benchmark: non ci siamo voluti ancorare a indici di mercato; l’algoritmo è in grado di gestire la flessibilità sia sulla componente azionaria che obbligazionaria. È una linea dal profilo di rischio medio-alto (componente azionaria: min 30% max 100%); internazionale, sia che si tratti di oicr o di singole azioni/obbligazioni. Al momento ci stiamo concentrando sugli oicr per avere un approccio diversificato ed efficiente sul mercato, ma ciò non vieta di avere posizioni più "appuntite"». 

Grazie all’utilizzo di modelli di intelligenza artificiale basati sulla potenza di calcolo del cloud computing e sull’analisi di big data, il portafoglio può adeguarsi continuamente alle principali dinamiche dei mercati finanziari, permettendo così di identificare periodicamente l’asset allocation ottimale, ottimizzando il rapporto rischio/rendimento. Dal punto di vista del banker – che sia di Banca Patrimoni o Banca Sella – si tratta di un ulteriore servizio a sua disposizione, senza obbligo alcuno di utilizzo. L’apporto del prodotto è informativo, al fine di migliorare ulteriormente uno stile consolidato di gestione patrimoniale». Esisteranno singole gestioni miste (tradizionali con AI)? «No». I costi di gestione? «C’è una commissione del 2% sulla giacenza media annua; una di performance (non overperformance, data l’assenza del benchmark) pari al 10% del risultato, con il meccanismo del watermark».

Caporedattore Pleasure Asset. Giornalista professionista, garganica, è laureata in Discipline Economiche e Sociali presso l'Università Bocconi di Milano. Scrive di finanza, economia, mercati dell'arte e del lusso. In We Wealth dalla sua fondazione

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