Manovra 2023: tutte le novità su patrimonio e investimenti

Alberto Battaglia
23.12.2022
Tempo di lettura: 5'
Novità sulla tassazione delle criptovalute, sulle pensioni e sulla tassazione delle plusvalenze: ecco alcune delle misure della Manovra di Bilancio 2023

Dopo una genesi frettolosa e travagliata il testo definitivo della manovra di Bilancio è ormai pronto. We Wealth ha individuato alcuni dei punti più rilevanti in materia di redditi, patrimonio e previdenza. Con una pagina non certo secondaria sulla definizione specifica che il governo ha voluto dare alle criptovalute e varie novità sulla relativa tassazione.


Lavoro: Flat tax incrementale

L'articolo 13 della Legge di Bilancio prevede l'introduzione della “tassa piatta incrementale” per “il solo anno 2023”, a beneficio dei “i contribuenti persone fisiche esercenti attività d’impresa, arti o professioni, diversi da quelli che applicano il regime forfetario”.


Come funziona. Anziché applicare gli scaglioni Irpef ordinari, viene introdotta un'aliquota al 15% che si applica sulla differenza “tra il reddito d’impresa e di lavoro autonomo determinato nel 2023 e il reddito d’impresa e di lavoro autonomo d’importo più elevato dichiarato negli anni dal 2020 al 2022, decurtata di un importo pari al 5 per cento di quest’ultimo ammontare”. La differenza massima che si può tassare con questa aliquota agevolata non può in ogni caso superare i 40mila euro.


Pensioni #1: Opzione donna e 'Quota 103'

La possibilità di pensionamento anticipato riservata alle donne, con trattamento esclusivamente calcolato con sistema contributivo, Opzione donna, è stata rinnovata con alcune modifiche significative. Secondo l'art. 56 della Legge di Bilancio sarà possibile andare in pensione anticipata per le donne che a fine 2022 avranno maturato almeno 35 anni di contributi, 60 anni di età, “ridotta di un anno per ogni figlio nel limite massimo di due anni”. Ma non è tutto. Per poter accedere a Opzione donna bisogna trovarsi in almeno una delle seguenti tre condizioni:

  • Assistere da almeno sei mesi al momento della richiesta un coniuge o parente di primo grado convivente con handicap (o “un parente o un affine di secondo grado convivente qualora i genitori o il coniuge della persona con handicap in situazione di gravità abbiano compiuto i settanta anni di età oppure siano anch’essi affetti da patologie invalidanti o siano deceduti o mancanti”).
  • “Avere una riduzione della capacità lavorativa, accertata dalle competenti commissioni per il riconoscimento dell’invalidità civile, superiore o uguale al 74%”;
  • oppure essere state licenziate o essere ancora dipendenti da imprese per le quali è attivo un tavolo di confronto per la gestione della crisi aziendale. In quest'ultimo caso, a prescindere dal numero di figli, il requisito di età scende da 60 a 58 anni.


Per quanto riguarda Quota 103, la finestra di pensionamento anticipato che sostituisce Quota 102, il governo ha deciso, che potranno avere accesso i soggetti che entro il 31 dicembre 2023 avranno raggiunto almeno 41 anni di contributi previdenziali versati e 62 anni di età. Come già anticipato, l'assegno pensionistico che viene percepito in anticipo rispetto alla normale maturazione dei requisiti secondo la legge Fornero non potrà superare di cinque volte il trattamento pensionistico minimo di legge.


Pensioni #2: l'indicizzazione differenziata e aumento anti caro vita

Per far fronte all'aumento del costo della vita la Legge di Bilancio prevede per tutte le pensioni un adeguamento sulla base dell'inflazione, che però sarà decrescente all'aumentare della pensione – in modo che siano le pensioni più basse ad avere gli adeguamenti più sostanziosi, in proporzione.


Secondo quanto prevede l'art. 58. per il periodo 2023-2024 la rivalutazione automatica dei trattamenti pensionistici, viene riconosciuta:

  • Al 100% (ossia con un completo adeguamento agli aumenti dei prezzi), per le pensioni pari, inferiori a quattro volte al trattamento minimo Inps
  • All'85% per i trattamenti pensionistici complessivamente pari o inferiori a cinque volte il trattamento minimo Inps
  • Al 53% per i trattamenti pensionistici complessivamente superiori a cinque volte il trattamento minimo Inps e pari o inferiori a sei volte il trattamento minimo Inps.
  • Al 47% per i trattamenti pensionistici complessivamente superiori a sei volte il trattamento minimo Inps e pari o inferiori a otto volte il trattamento minimo Inps.
  • Al 37% per i trattamenti pensionistici complessivamente superiori a otto volte il trattamento minimo Inps e pari o inferiori a dieci volte il trattamento minimo Inps
  • Al 32% per i trattamenti pensionistici complessivamente superiori a dieci volte il trattamento minimo Inps.


Un ulteriore bonus per i pensionati che percepiscano una pensione pari o inferiore al minimo Inps verrà versato in “via eccezionale con decorrenza al 1° gennaio 2023”, per tutte le mensilità dei prossimi due anni, fino al dicembre 2024 (tredicesime incluse). Si tratta di un incremento espressamente calibrato per ridurre il colpo dell'inflazione che continuerà a caratterizzare anche il nuovo anno. L'incremento dell'assegno previsto sarà dell'1,5% nel 2023 (+6,4% in più per i soggetti di età pari o superiore ai 75 anni), e del 2,7% nel 2024. Tale incremento non contribuirà a modificare i limiti reddituali per il riconoscimento di tutte le prestazioni legate all'Isee.


Investimenti: pagamento anticipato e agevolato delle plusvalenze

Come anticipato da We Wealth, gli investitori avranno la possibilità, se lo desiderano, di anticipare il pagamento delle plusvalenze non realizzate sulle quote di fondi comuni e polizze di investimento, sulla base della differenza fra il valore di fine 2022 e quello di acquisto. Questo consentirà di ridurre l'aliquota dal 26 al 14%. L'esercizio di questa opzione potrà essere comunicata entro il 30 giugno 2023 presso l’intermediario presso il quale è intrattenuto un rapporto di custodia, amministrazione, gestione di portafogli o altro stabile rapporto (in assenza di tale rapporto, il contribuente provvede a esercitare l'opzione nella dichiarazione dei redditi relativa al 2022 e a versare l'imposta sostitutiva). Per maggiori dettagli sull'affrancamento delle quote, rimandiamo al nostro precedente articolo sul tema.


Criptovalute e tassazione: molte novità

L'articolo 31 della Legge di Bilancio approvata in Commissione definisce la tassazione delle cripto-attività e la relativa tassazione. “Per 'cripto-attività' si intende una rappresentazione digitale di valore o di diritti che possono essere trasferiti e memorizzati elettronicamente, utilizzando la tecnologia di registro distribuito o una tecnologia analoga”, si legge. Una definizione che ricomprende tanto gli Nft, quanto le criptovalute e le stablecoin.


Ad essere soggette alla tassa sulle plusvalenze al 26% sono i “proventi realizzati mediante rimborso o cessione a titolo oneroso, permuta o detenzione di cripto-attività non inferiori complessivamente a 2.000 euro nel periodo d’imposta”. Tuttavia, “non costituisce una fattispecie fiscalmente rilevante la pemuta tra cripto-attività aventi eguali caratteristiche e funzioni”. Quest'ultimo punto solleva alcuni interrogativi su quanto possano essere assimilate criptovalute differenti, come Ether e Bitcoin (o una stablecoin) e se eventuali permute fra l'una e l'altra costituiscano un evento potenzialmente tassabile.


L'art 33, poi, offre la possibilità di rideterminare il valore delle cripto-attività di cui si è in possesso. In parole semplici, anziché calcolare le plusvalenze sulla base del valore d'acquisto e relativa differenza, pagandoci sopra il 26%, si può rideterminare il valore sulla base del prezzo che le attività avranno raggiunto il 1° gennaio 2023, a patto di pagarci sopra il 14% - sull'intero valore, non sulla differenza. Se in passato le plusvalenze sono state molto elevate, potrebbe essere più conveniente pagare il 14% sull'intero valore “odierno”, che non il 26% sulla differenza fra prezzo di acquisto e prezzo di vendita.

Responsabile per l'area macroeonomica e assicurativa. Giornalista professionista, è laureato in Linguaggi dei media e diplomato in Giornalismo all'Università Cattolica

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