Nel 2022 Christie’s, Sotheby’s e Phillips hanno generato un totale di vendite all’asta di 17,5 miliardi di dollari nel 2022, con un aumento del 12,9% rispetto al 2021. Christie’s e Phillips hanno raggiunto nuovi massimi storici, mentre Sotheby’s ha registrato il suo secondo massimo di sempre.
Christie’s regina grazie a collezioni private stellari e al (fin)tech
La numero uno dell’anno è stata Christie’s, con 8,4 miliardi di dollari di aggiudicazioni, raggiunte anche grazie allo storico risultato dell’asta dedicata alla collezione del cofondatore di Microsoft Paul Allen (1,62 miliardi di dollari), la più costosa di tutti i tempi. La casa d’aste più antica dopo Sotheby’s occupa 7 posizioni nella top ten delle opere più costose vendute nel 2022. Cinque le opere vendute al di sopra dei 100 milioni di dollari, quattro i milioni di spettatori online per le aste in streaming.
A Christie’s va anche lo scettro per l’opera d’arte più costosa: la leggendaria Shot Sage Blue Marilyn di Andy Warhol, aggiudicata per 195 milioni di dollari, il secondo prezzo più alto mai raggiunto per un’opera d’arte in asta pubblica. A Christie’s è andata inoltre la vendita delle tre collezioni più costose dell’anno (oltre alla Allen, la Ammann – 359,2 milioni di dollari, la Bass – 363,1 milioni di dollari). Al di fuori degli Usa la collezione di maggior successo è stata la Hubert de Givenchy Collectionneur (118,1 milioni di euro) a Parigi. Il tasso di vendita dei lotti ha superato in media l’85%. Si è consolidato un trend in atto già dal 2020: il business è stato guidato dalla nuova generazione di collezionisti. Il 35% della totalità degli acquirenti è stata nuova per Christie’s, quasi tutti (il 34%) millennial (+31% rispetto al 2021), in veloce espansione soprattutto nell’APAC (Asia Pacifico Cina).
Ma il 2022 è stato per la casa d’aste l’anno del tech e della finanza. A luglio è stato infatti lanciato Christie’s Venture, fondo di investimento a supporto delle imprese tech emergenti che creano soluzioni rilevanti per il mercato dell’arte. A settembre è stato invece il turno della piattaforma on-chain Christie’s 3.0, dedicata agli nft. Le vendite private hanno superato la soglia di 1,2 miliardi di dollari: è il terzo totale più alto di sempre, con un aumento del 49% rispetto ai livelli pre-pandemia (2019).
Sotheby’s balza con auto, immobili di lusso e streetwear
Le proiezioni di fine anno rivelano per Sotheby’s un fatturato totale di 8 miliardi di dollari nel 2022, con le vendite private destinate a superare 1,1 miliardi di dollari (cifra che la allinea a Christie’s). Le aste di arte contemporanea hanno totalizzato 1,8 miliardi di dollari, seconde solo a quelle del 2021. Tre collezioni hanno superato i 100 milioni di dollari ciascuna (David M. Solinger; Sir Joseph Hotung; The Macklowe Collection). L’asta dedicata all’Hôtel Lambert – con un totale di 76,6 milioni di euro – ha messo a segno un record mondiale per un’asta di arti decorative francesi, diventando la house sale di maggior valore di Sotheby’s.
Sotheby’s New York, 14 novembre 2022
Fra le vendite di design si segnala quella di Dorothée Lalanne, figlia della coppia di designer, capace di incamerare un totale di 47,5 milioni di dollari. Con la prima parte, aggiudicata nel 2021, il totale incassato arriva a 142 milioni di dollari. La casa d’aste più antica al mondo ha anche registrato un incremento (+70% dal 2019) nella vendita di opere d’arte di artiste donne superiori al milione di dollari. Le due più care nel 2022 sono state Spider IV di Louise Bourgeois (16,5 milioni di dollari) e il Ritratto di Romana de la Salle di Tamara de Lempicka (14,1 milioni).
Williamson Pink Star
Le vendite di Sotheby’s Luxury sono più che raddoppiate, incamerando 2,3 miliardi di dollari (incluse le auto di RM Sotheby’s e gli immobili ultra lusso di Sotheby’s Concierge). Il lotto più costoso battuto da RM Sotheby’s è stata una Mercedes-Benz 300 SLR Uhlenhaut Coupé del 1955 per 135 milioni di euro. Le vendite di gioielli hanno raggiunto il massimo da cinque anni a questa parte, guidando il mercato globale delle aste nella categoria; top lot è stato il diamante Williamson Pink Star è stato aggiudicato per 57,8 milioni di dollari. In Francia, la 162a vendita di vini dell’Hospices de Beaune, a cura di Sotheby’s, ha realizzato 33 milioni di dollari – record fra tutte le aste di vini tenute dalla casa, nonché il totale più alto di sempre per un’asta di vini di beneficenza. Hanno inoltre avuto inizio vendite regolari di streetwear.
Il 2022 di Phillips, Bonhams, Artcurial
La casa d’asta Phillips ha rivelato un totale globale di 1,3 miliardi di dollari, cifra che la porta a battere ogni proprio record per il secondo anno consecutivo (2021: 1,2 miliardi di dollari). Il top lot è stato Untitled (1982) di Jean Michel Basquiat, battuto a 85 milioni. Per la prima volta nella sua storia ha superato il miliardo Bonhams, risultato che segna un +27% rispetto al 2021. Il suo top lot è stata una Porsche 550 Spyder del 1955 venduta per 4,2 milioni di dollari; il secondo, un vaso cinese Yangcai (“colori stranieri”) Qianlong, aggiudicato per 4,14 milioni di dollari.
al
Chardin, Artcurial
Anche per la casa d’aste francese Artcurial (presente anche a Milano) il 2022 è stato l’anno migliore dalla nascita della casa d’aste, vent’anni fa a Parigi, con un fatturato totale di 216,5 milioni di euro (+28% rispetto al 2021).
Arte e collezionabili, riserva di valore
Al di là dell’indubbio ruolo di status dei pleasure asset, i beni da collezione costituiscono e sono percepiti sempre più come una riserva di valore, elemento importante di ogni portafoglio ben differenziato. Gli ultimi dati disponibili sui rendimenti dei collezionabili a 12 mesi (anno 2021, fonte Art Market Research, UK) li classificano come segue:
Orologi -> 15,7%
Arte (senza le sculture) -> 13,5%
Stampe -> 10,7%
Monete inglesi -> 9%
Borsette -> 6,9%
Sculture -> 6,4%
Libri antichi -> 5,7%
Gioielli -> 2,1%