Trust, strumento versatile al servizio del patrimonio

Angelo Ginex
Angelo Ginex
12.5.2022
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Molto spesso, il family officer e il professionista che si occupa di consulenza patrimoniale, al fine di realizzare le diverse esigenze della clientela, possono individuare un'interessante soluzione nel trust, strumento di gestione patrimoniale che si rivela alquanto versatile
Il trust rappresenta uno strumento molto utile nella gestione di un patrimonio vincolato al perseguimento di un qualsiasi obiettivo meritevole di tutela. Infatti, la prassi professionale ci ha insegnato come esso si presti a una molteplicità di utilizzi, che di fatto lo rendono uno strumento particolarmente duttile e flessibile.

Basti pensare alla sua struttura mutante, meglio definibile a “geometria variabile”, nel senso che, accanto allo schema base, è possibile replicare molteplici schemi di trust differenti; oppure, si pensi alla possibilità di scegliere la legge regolatrice del trust, ecc.
Non vanno dimenticati, poi, i più svariati obiettivi che lo strumento consente di perseguire, pur sempre nell'ottica di una meritevole tutela, con possibilità di intervento negli ambiti più diversi, da quello familiare a quello imprenditoriale, da quello filantropico a quello liberale, ecc.

In tale contesto, quindi, si riportano alcuni esempi di utilizzazione del trust, che la vita professionale porta spesso ad affrontare e che ci consentono di saggiare concretamente la versatilità dello strumento.
1- Si pensi al lavoratore autonomo (medico, commercialista, ecc.) coniugato con un figlio minore, il quale si pone il problema di proteggere il patrimonio personale dai rischi derivanti dall'attività professionale.
Nella specie, appare evidente come l'esigenza del cliente sia quella di salvaguardare il patrimonio personale e operare una corretta pianificazione successoria.
Il trust rappresenta un'ottima soluzione poiché consente al cliente di proteggere il patrimonio dalla eventuale aggressione da parte di terzi e di destinarlo al figlio non appena questi avrà raggiunto l'età di 35 anni. Resta inteso che l'atto dispositivo è soggetto agli ordinari termini della revocatoria in caso di intento frodatorio nei confronti dei creditori.

2- Si ipotizzi, ora, un'anziana coppia di coniugi, la quale è proprietaria di un solo immobile o anche di più immobili e ha due figli adulti, a loro volta coniugati e con rispettiva prole. In questo caso, la coppia di coniugi avverte l'esigenza di evitare che, in conseguenza della loro morte, possano sorgere conflitti tra gli eredi e che la proprietà venga frammentata o utilizzata per scopi diversi dalle loro volontà. Ancora una volta, il trust rappresenta un'ottima soluzione poiché consente ai clienti di affidare al trustee (soggetto terzo e professionale) il compito di gestire l'immobile o gli immobili, nell'interesse dei figli e secondo le disposizioni impartite nell'atto di trust.

3- Da ultimo, si pensi ai genitori di un ragazzo che, in conseguenza di un sinistro stradale, non è più in grado di provvedere a sé stesso. Evidentemente, l'esigenza dei clienti, preoccupati per il futuro del proprio figlio disabile, è quella di assicurargli un'assistenza adeguata in caso di loro incapacità o premorienza.
Anche in questo caso, il trust si rivela un'ottima soluzione poiché, in caso di incapacità o premorienza dei genitori, sarà il trustee ad amministrare il patrimonio nell'interesse del figlio non più autonomo ed a fornirgli i mezzi necessari per le cure.

Peraltro, la cosiddetta Legge sul dopo di noi ha previsto, con specifico riferimento a tale ipotesi, anche interessanti vantaggi fiscali.

In conclusione, quelli non appena indicati, rappresentano soltanto alcuni dei possibili impieghi del trust, ma, come anticipato, i professionisti del settore, quotidianamente, si ritrovano ad affrontarne anche tanti altri; a titolo esemplificativo, si pensi al trust utilizzato per tutelare un figlio nato da una relazione extra coniugale o per il passaggio generazionale dell'azienda, ecc.
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Founder e managing partner di Ginex & Partners Studio Legale Tributario. Svolge la professione di avvocato
ed è dottore di ricerca in diritto tributario. Vanta significative expertise in materia di diritto tributario,
diritto d’impresa e pianificazione e protezione patrimoniale. Partecipa in qualità di docente a master e
seminari organizzati dalle principali scuole di formazione presenti in Italia.

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