Assicurazioni: più tecnologia e innovazione del prodotto

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Durante il convegno: “Nuovi modelli di business e tecnologia per l'industria assicurativa” si è discusso dei nuovi trend del mercato assicurativo nel futuro

Bisogna sempre di più puntare su prodotti diversi e sulla trasformazione tecnologia

Il mercato dell'insurtech è cresciuto molto anche nel 2020. L'Italia è però ancora indietro

Innovazione di prodotto e trasformazione tecnologica, questi i modelli su cui si andrà a plasmare l'industria assicurativa del domani. Nel primo caso si parla dello sviluppo di nuove linee di business, l'offerta di diverse coperture assicurative con un alto contenuto "consulenziale" per accompagnare i propri assicurati in una fase di mutamento che vedrà inevitabilmente un minor intervento statale dovuto alle difficoltà di bilancio e all'invecchiamento della popolazione.
“Quindi, nuovi modelli di business per rendere più appetibile e profittevole la nuova offerta prevedendo una gamma di prodotti più flessibili e mirati, con un maggiore coinvolgimento degli assicurati sia dal lato coperture dei rischi e soddisfacimento di una gamma di bisogni, sia da quello degli investimenti prudenziali, applicando criteri etici e Esg” spiega Alberto Brambilla, presidente centro studi e ricerche di Itinerari previdenziali durante il convegno: “Nuovi modelli di business e tecnologia per l'industria assicurativa”.

Per quanto riguarda invece l'aspetto tecnologico, questo consentirà una nuova offerta assicurativa che andrà a condizionare le modalità di progettazione, distribuzione, gestione e monitoraggio di molti prodotti assicurativi, introducendo ampi elementi di semplificazione e flessibilità di scelta.

La tecnologia porterà però nuova regolamentazione. Dario Focarelli, direttore generale dell'Ania, ha spiegato come i campi che saranno soggetti ad una novità di regole saranno sicuramente: l'intelligenza artificiale, il cloud, la cybersecurity, la digital finance e gli altri aspetti digitali.

Insurtech


Focarelli spiega come a livello mondiale gli investimenti nell'insurtech stiano andando molto bene. Il primo trimestre del 2020 ha visto una contrazione a causa della pandemia, ma già nel successivo periodo c'è stata una ripresa. Per quanto riguarda l'Italia, prima di passare ai numeri, è utile capire e disegnare i vari comparti del settore.

E dunque abbiamo:

  • Competitors: P2P insurance, Car- mobility e pet

  • Enablers: infrastructure backend, data intelligence, micro-instant

  • Intermediaries: marketplaces- brokers


Passando ai numeri, elaborate da PwC, in Italia ci sono 36 startup insurtech. Il peso complessivo di questo settore sul fintech è sceso un po' dal 15% del 2018 al 13% del 2019. A questo si aggiunge che oltre alle “solite” ci sono poche novità. Sono 5 le nuove entrate contro le 3 uscite. Altro dato negativo è il basso livello degli investimenti (solo il 5% sul totale di quelli fatti nel fintech). Se ci si vuole invece spostare sull'aspetto positivo si scopre come c'è una crescita rilevante delle revenue (+46%). Tasso più elevato rispetto al totale delle fintech.

I trend


Secondo recenti indagini, sottolinea Focarelli, i temi più conosciuti sono: il mobile claim management, l'Instant on-demand insurance e la behaviour-based Insurance. Emerge inoltre un elevato livello di soddisfazione per alcuni di questi servizi, e l'offerta assicurativa digitale sta gradualmente interessando tutte le dimensioni della vita quotidiana dei consumatori e delle aziende. I settori in cui si registra, secondo recenti indagini, il maggior numero di start-up insurtech sono quelli della salute/del benessere e dei trasporti. Altri nei quali si stanno affacciando sono cultura/sport e assicurazione per animali domestici.

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