Apparentemente ad aver trainato nuovamente la criptovaluta per eccellenza è stato un outlook negativo sull’economia americana, complici le difficoltà del sistema bancario seguite al fallimento di Silicon Valley Bank e di Signature Bank
Il Bitcoin resta ancora lontano dal suo record di 68.990 dollari, raggiunto nel novembre 2021
Il Bitcoin è tornato al di sopra dei 30mila dollari per la prima volta dal giugno 2022, recuperando ampiamente tutto l’impatto negativo subito in seguito al fallimento di Ftx (dello scorso novembre) e parte del ribasso dovuto alla svolta restrittiva sulla politica monetaria. Apparentemente ad aver trainato nuovamente la criptovaluta per eccellenza è stato un outlook negativo sull’economia americana, complici le difficoltà del sistema bancario seguite al fallimento di Silicon Valley Bank e di Signature Bank. Gran parte dello spunto, infatti, risale ai giorni immediatamente successivi al crollo delle due banche americane, mentre fra il 10 e l’11 aprile il Bitcoin ha fatto l’ultimo tratto di strada per superare la soglia dei 30mila dollari con un balzo del 6,33% nelle ultime 24 ore: il prezzo, al momento della pubblicazione, si trova a 30.147 dollari. Il Bitcoin resta ancora lontano dal suo record di 68.990 dollari, raggiunto nel novembre 2021.
Il confronto vincente
Al momento, la performance del Bitcoin è tornata a brillare nel confronto con l’azionario: da inizio anno, secondo i dati di CoinDesk, la criptovaluta ha guadagnato oltre l’81%, contro il 7,45% dell’S&P 500. Solo nell’ultimo mese, all’11 aprile, il Bitcoin ha portato a casa una performance del 47,32%. Numeri che hanno già fatto parlare di un possibile superamento dell’inverno delle criptovalute inaugurato dalla perdita di fiducia e dal rischio di truffe sulle piattaforme exchange che aveva portato con sé il caso di Sam Bankman Fried (incriminato proprio per truffa e frode telematica, fra le altre cose). L’entusiasmo dei sostenitori del Bitcoin è dilagato sui social network, dove numerosi post indicano la vittoriosa performance da inizio anno, nel confronto con la maggioranza delle altre asset class.
Curiosamente, sembra tornata una certa affinità fra l’andamento dell’oro e del Bitcoin, entrambi favoriti dal contesto di incertezza sulle banche e dall’ipotesi di una più rapida svolta accomodante nella politica monetaria della Federal Reserve. Nell’ultimo mese l’oro ha guadagnato il 7,70% portandosi al di sopra dei 2.000 dollari l’oncia – in particolare, dopo il 3 aprile la soglia psicologica dei 2.000 è rimasta intatta, mentre in passato il suo raggiungimento si era rivelato un fenomeno assai effimero. Il massimo storico di 2.070 dollari toccato nel 2020, tuttavia, resta ancora da rivedere per il metallo giallo.
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Dopo l’inverno una nuova primavera?
Per il Bitcoin il balzo osservato in prossimità di Pasquetta non ha avuto nuovi elementi di sostegno chiaramente identificabili: “Il fatto che il rally di oggi non abbia avuto un chiaro catalizzatore è un indicatore delle nuove condizioni di mercato rialziste del Bitcoin e della forte fiducia degli investitori”, ha dichiarato a CoinDesk Alex Adelman, ceo della app dedicata ai cashback in crypto Lolli, “la continua forza del Bitcoin suggerisce come stia uscendo dal cosiddetto ‘inverno delle criptovalute’ per entrare in una nuova fase di forza e di rinnovato interesse da parte degli investitori retail e istituzionali”.
Nei giorni scorsi anche l’analista senior di Oanda, Craig Erlam, aveva messo in luce come la posizione del Bitcoin si stesse consolidando dopo la crisi di fiducia nelle banche regionali Usa, indicando la soglia dei 30mila dollari come un’importante barriera psicologica.
Come osservato anche nei giorni successivi al fallimento di Svb, il Bitcoin sembra aver ricalcato ancora una volta la rotazione degli investitori verso i titoli growth e tecnologici, che hanno ripreso a sovraperformare le controparti value nel mese di marzo. L’arrivo di una recessione e di una reazione accomodante sulla politica monetaria potrebbero incoraggiare, almeno a breve termine, la ripresa nel valore delle crypto – considerando la correlazione mostrata fin qui con l’andamento del comparto tech in Borsa.