Gli Exchange Traded Funds (ETF) possono essere visti come strumenti interessanti per costruire un portafoglio completo e ben diversificato. Principio cardine della costruzione di un portafoglio resiliente ed orientato al lungo termine è proprio la diversificazione, su cui si basano anche gli ETF. Essa abbraccia numerosi ambiti egualmente importanti: comincia a livello di asset class e poi prosegue sul piano delle valute, diverse aree geografiche, industrie, settori e caratteristiche delle singole aziende come ad esempio la capitalizzazione di mercato.
Gli ETF sono a loro modo incentrati sul principio della diversificazione, dando la possibilità di investire in un paniere di azioni (o obbligazioni) tramite una sola operazione di acquisto. Portano inoltre con sé altri vantaggi, come trasparenza nella strategia d’investimento (essendo fondi passivi), costi relativamente contenuti e liquidità, essendo scambiati in borsa come una normale azione.
Diversificare con gli ETF contro mercati in calo
Volgendo lo sguardo al livello più elevato della diversificazione, quello delle asset class, solamente includendo nelle proprie scelte di investimento varie classi dalla correlazione contenuta ci si può preparare a far fronte a declini di mercato. È infatti auspicabile avere in portafoglio classi di attivi con basse correlazioni dei ritorni poiché, quando una produce dei ritorni negativi, l’altra potrebbe non fare lo stesso, o almeno nella stessa entità. Attualmente esistono sui mercati innumerevoli ETF che offrono esposizione a ciascuna delle principali asset class, nonché alle cosidette alternative. Oltre ad azionario, obbligazionario e real estate, infatti, esistono anche prodotti finanziari di questo tipo che permettono un investimento in commodities, private equity (tramite società quotate in borsa attive in questo settore) e nell’ambito delle criptovalute ad esempio.
ETF azionari
Cominciando dall’azionario e dall’obbligazionario, è presente sulle principali borse del mondo un numero enorme di ETF che offre esposizione a esse. Per coloro che desiderassero strutturare un portafoglio nella nota modalità 60/40, ovvero 60% azionario e 40% obbligazionario, la scelta di ETF per raggiungere questo obbiettivo è elevata. Guardando all’investimento in azioni, è possibile andare innazitutto a costituire una porzione core con ETF che offrono accesso a grandi indici ampiamente diversificati a livello di paesi e settori.
ETF tematici
Successivamente, esponendosi a potenziali ritorni ma anche rischi maggiori, si può optare per ETF tematici focalizzati su specifici temi (come ad esempio la tecnologia o le risorse naturali) piuttosto che su determinati settori o segmenti. Si può quindi immaginare il processo di investimento in maniera piramidale, dove a ogni livello corrisponde un profilo di rischio maggiore, dato che andando a salire ci si sposta verso tematiche più speculative e rischiose. Il primo livello della piramide dovrebbe invece essere rappresentato da quanto di più stabile e diversificato il mercato può offrire, in modo da avere una base solida da cui partire.
ETF nel comparto immobiliare
Restando in ambito azionario, anche ETF che offrono esposizione al settore del Real Estate possono essere inclusi. Sono infatti molte le strategie che investono in aziende coinvolte nello sviluppo e gestione di varie proprietà, come i popolari REITs ad esempio. Solitamente tali aziende si distinguono per la loro funzione di diversificazione e regolari distribuzioni ma anche, sul fronte dei rischi, per un’elevata sensibilità ai tassi di interesse.
ETF obbligazionari
Anche per l’obbligazionario può essere adottata una filosofia simile. I bond hanno da sempre esibito una correlazione contenuta con l’azionario, andando a svolgere un’utile funzione di diversificazione specialmente in annate difficili. Solamente nel 2022 le due asset class hanno mostrato un’elevata correlazione e hanno fatto registrare entrambe ritorni fortemente negativi. Principale responsabile della loro performance negativa è stato il rapido e aggressivo aumento dei tassi di interesse da parte delle principali banche centrali. Esistono numerose strategie, anche qui tramite ETF, per ottenere esposizione a diversi segmenti dell’obbligazionario. Alcuni esempi sono emissioni corporate e governative, mercati sviluppati ed emergenti, bond in valuta locale o forte, rating investment grade o high yield, per citarne alcuni. È consigliabile raggiungere un’esposizione a diverse di queste strategie, al fine di contenere i rischi.
ETF nel settore digital asset (ed ETN per le criptovalute)
Infine, anche guardando a quella che sta emergendo sempre di più come una nuova classe di attivi, ovvero gli asset digitali, sono presenti opportunità di investimento tramite ETF o prodotti molto simili. Sono infatti diversi gli ETF sul mercato che permettono un investimento nell’ecosistema della blockchain e delle criptovalute. Per un investimento diretto in criptovalute sono anche disponibili gli ETN, Exchange Traded Notes, i quali possono essere visti come una nota di debito con una certa scadenza e possiedono caratteristiche simili agli ETF.
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