Crescita del fatturato a doppia cifra nel 2022 e nel 2023, e stime di rialzo dei titoli dal 40% al 100%, mentre aumentano gli investitori istituzionali. Sono i numeri delle pmi quotate su Euronext Growth Milan, l’ex Aim, il listino dedicato alle piccole e medie imprese italiane di eccellenza e a elevato potenziale. Li racconta il report “Euronext Growth Milan Companies and Investors Analysis 2023” a cura dell’Ufficio Studi di Integrae Sim, leader in Italia nella finanza straordinaria per le piccole e medie imprese.
Le pmi italiane sono resilienti, ma non basta
“La maggior parte delle società che compongono l’Euronext Growth Milan sono state in grado di superare le difficoltà degli ultimi anni, dalla pandemia, alla guerra in Ucraina, all’inflazione e alla spirale dei tassi – dice Luigi Giannotta, Direttore Generale di Integrae Sim – ma la crescita dei fondamentali non si è tradotta in un congruo incremento del valore di Borsa. Anzi, si è osservato un decremento del valore medio di mercato. Per accrescere il mercato Egm c’è bisogno di incentivare nuove società a quotarsi, ma è ancor più necessario promuovere la partecipazione degli investitori istituzionali e professionali. Bisognerebbe prendere esempio dal modello francese, la cui Borsa comprende oltre 800 società quotate, il doppio rispetto alla piazza di Milano, con una capitalizzazione di oltre 3.000 miliardi di euro, più di quattro volte quella italiana”.
L’analisi di Integrae Sim riguarda le 194 società che compongono l’indice e che appartengono a 8 settori industriali esprimendo una capitalizzazione aggregata di oltre 9 miliardi di euro.
Un listino rappresentativo delle pmi italiane di eccellenza, con il fatturato che cresce a doppia cifra
I dati interessanti che emergono sono diversi, a partire dalla composizione dell’indice, molto più rappresentativa rispetto a Mta, del tessuto industriale italiano: l’industria con 42 quotate pesa per il 21,6% del totale, seguita dalla tecnologia (32 società, pari al 16,5%); finanza e real estate sono al terzo ponto con 24 società quotate (pari al 14,9%).
Sul piano dei fondamentali l’analisi mette in evidenza come le società dell’Egm, negli ultimi 2 anni abbiano registrato un’espansione a due cifre del fatturato, facendo molto meglio del Pil. In dettaglio, tra le quotate di Egm, il settore che ha visto il fatturato crescere di gran lunga di più è quello dell’energia (+131% nel 2022 sul 2021 e +58% nel 2021 sul 2020). Nel 2022 sul podio delle società che sono cresciute di più sul fronte dei ricavi, si piazzano media e telco e finanza e real estate. I servizi hanno visto le vendite aumentare del +27,6%, la tecnologia del 23,2%; moda e lusso del 22%; l’industria del 19,8% e l’healtcare del 19,5%. Le attese sono di crescita ancora a doppia cifra nel 2023: un segnale, scrive Integrae Sim, che la quotazione in Borsa aumenta la solidità e le prospettive delle aziende.
Quanto alla marginalità, gli effetti dei venti contrari dell’economia si sono fatti sentire su tutti i settori a parte servizi e finanza e Re: nel 2022 per la prima i margini sono aumentati dello 0,3% e per la seconda dell’1,7%. Per il resto si evidenzia un calo generalizzato.
Una crescita che non è stata ancora colta dall’andamento delle azioni (e che va spinta con azioni governative)
Le stime di crescita del fatturato al 2025 sono altrettanto positive. In particolare: il settore finanza e immobiliare è quello con il cagr stimato al 2025 superiore (39%); segue l’energia (22,5%) e l’healthcare (20,5%). Le prospettive sono rosee anche per quanto riguarda l’ebitda. Il cagr per i servizi è del 28,8%, seguito dalla tecnologia (28,4%) e media e telco con il 28,1%. Tutti i settori sono attesi esprimere crescite a doppia cifra da qui al 2025 sia per il fatturato sia per l’ebitda.
Osservando le stime di consensus gli analisti di Integrae Sim rilevano come il settore energy e utilities, che comprende le società esposte alla transizione energetica, sia il più sottovalutato considerato che pur esprimendo una crescita del fatturato superiore alla media tratti su multipli in linea con gli altri comparti, mentre il Finance & Real Estate è la categoria di imprese più “cara” rispetto alla crescita espressa. Gli analisti sono infine ottimisti sui titoli quotati su Egm con un potenziale di rialzo medio che va dal +40% (Food, Fashion, Luxury) al +100% dei Services.
Dal punto di vista dell’analisi sugli investitori risulta che il primo operatore istituzionale sul listino Egm è un Fondo Pensione estero a dimostrazione della fiducia nella crescita nel lungo periodo de profitti delle società Egm. Il listino attrae inoltre sempre più investitori istituzionali saliti sino a 180 nel 2022, mentre il settore di attività che genera più “appetito” è quello della tecnologia, seguito dall’industria, mostrando come l’Egm sia il listino più in linea con i trend di investimento globale e quindi più attraente in prospettiva futura.
“La nostra ricerca sul mercato Egm – aggiunge Fabrizio Barini, senior banker di Integrae Sim – dimostra che gli obiettivi originari che hanno portato alla creazione del listino, ovvero di portare in Borse le Pmi italiane, sono stati raggiunti. Ora serve un cambio passo sul lato della domanda ovvero gli investitori. Il Parlamento, sta facendo passi importanti e ci aspettiamo che grazie attraverso il DL Capitali e la Legge di Bilancio 2024, saranno introdotti nuovi strumenti in grado di facilitare e favorire la canalizzazione del risparmio privato, misurabile in quasi 2 trillioni di euro fermi sui conti correnti, verso le società quotate in Borsa italiana”.
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