Nell’ipotesi attualmente in via definizione, il meccanismo che permetterà agli assicurati di rientrare in possesso del capitale delle ramo I prevedrà un coinvolgimento diretto delle banche che hanno distribuito i prodotti Eurovita
Nonostante la proroga in arrivo sul blocco dei riscatti, la richiesta avanzata dalle associazioni è di mettere in campo una deroga per i soggetti in condizioni di oggettive difficoltà, a partire dalle persone colpite dall’alluvione in Emilia-Romagna. C’è ottimismo sul fatto che la richiesta potrà essere accolta
L’accordo fra il Mef e gli attori del sistema assicurativo e finanziario che saranno coinvolti nel salvataggio di Eurovita è ormai vicino. Al tempo stesso, però, è “quasi certo” che la finestra per poter sbloccare i riscatti delle polizze sarà spostata in avanti dal 30 giugno, per almeno un altro mese. E’ quanto ha affermato a We Wealth l’avvocato Andrea Pusceddu, che il 7 giugno ha partecipato in rappresentanza di Federconsumatori all’incontro fra Eurovita amministratore straordinario Alessandro Santoliquido, e le associazioni dei consumatori.
La stessa tempistica è stata confermata in una nota di Adiconsum, anch’essa presente all’incontro con l’amministratore Santoliquido, nella quale si prefigura una proroga di “almeno un altro mese… per motivi tecnici, legati alla predisposizione delle procedure di ristoro”, che verranno attuate nei successivi 2-3 mesi, “arrivando di fatto a fine settembre”.
Eurovita: una deroga per gli alluvionati, ma serve volontà politica
Nonostante la proroga in arrivo sul blocco dei riscatti, la richiesta avanzata dalle associazioni è di mettere in campo una deroga per i soggetti in condizioni di oggettive difficoltà, a partire dalle persone colpite dall’alluvione in Emilia-Romagna. “Pensiamo che la richiesta sarà accolta”, ha dichiarato Pusceddu, “confidiamo di trovare interlocutori consapevoli del problema”.
“L’amministratore Santoliquido ha preso l’impegno di sottoporre la questione all’Ivass”, ha dichiarato a We Wealth il presidente di Adiconsum Lombardia, Carlo Piarulli, aggiungendo che per mettere il provvedimento in pratica, però, potrebbe essere necessario un intervento del governo che metta l’Ivass nelle condizioni di poter approvare una deroga.
Il piano di salvataggio per Eurovita
Secondo il piano di salvataggio trapelato fin qui, IntesaVita, PosteVita, Generali, Unipol, Allianz interverranno in una prima fase per ricapitalizzare Eurovita. In seguito, l’azienda sarà suddivisa fra le cinque compagnie. Una volta completato questo passaggio, i sottoscrittori delle polizze Eurovita avrebbero in mano un nuovo contratto direttamente con una delle cinque “big” assicurative. A quanto riferisce Piarulli, dall’incontro con l’amministratore straordinario si sarebbe delineato un destino a parte per le polizze unit-linked, che rimarrebbero in una prima fase sotto il marchio Eurovita.
La speranza che avere in mano una nuova polizza “marchiata” da un’assicurazione di comprovata solidità possa limitare l’ondata di riscatti non deve essere sopravvalutata: “La previsione”, ha affermato l’avvocato di Federconsumatori, è che ci sarà una fetta importante di clienti che, comunque, chiederanno a prescindere il riscatto, anche avendo in mano una polizza Generali o Unipol”.
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Anche le banche saranno coinvolte nel meccanismo dei riscatti
Nell’ipotesi attualmente in via definizione, il meccanismo che permetterà agli assicurati di rientrare in possesso del capitale delle ramo I prevedrà un coinvolgimento diretto delle banche che hanno distribuito i prodotti Eurovita. Nel momento in cui un cliente volesse riscattare la sua polizza, quest’ultima verrebbe trasferita alla banca distributrice, la quale la manterrebbe fino a scadenza a fronte della liquidazione del capitale assicurato e del relativo rendimento al cliente.
Evitando la chiusura del contratto, ha spiegato l’avvocato di Federconsumatori, non si verificherebbe la vendita in perdita dei titoli sottostanti, obbligazioni il cui valore è diminuito in seguito al repentino rialzo dei tassi d’interesse. Il meccanismo, comunque, potrebbe essere oneroso a breve termine per le piccole banche distributrici, fra cui diverse Bcc. Stando a quanto emerso dal confronto con le associazioni dei consumatori, per garantire un’equa distribuzione degli oneri legati ai riscatti delle polizze le banche più grandi potrebbero riconoscere prestiti a tasso agevolato alle loro colleghe più piccole.
Dalle analisi effettuate fin qui da Federconsumatori non sono emersi finora casi irregolarità nella distribuzione delle polizze tali da giustificare azioni collettive, ha aggiunto Pusceddu: piuttosto, “non escludiamo azioni di responsabilità del fondo proprietario Cinven e degli amministratori di Eurovita”.