Beati coloro che detengono obbligazioni

16.11.2020
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I titoli ibridi fondono le caratteristiche di altre asset class. Tecnicamente sono obbligazioni, ma possiedono alcune qualità delle azioni e presentano un rating creditizio investment grade, seppur con rendimenti maggiori. Le ibride sono state inventate per offrire qualcosa di diverso, e il diverso spesso è precursore di una buona diversificazione
Nel 2020 non vi è stato nulla di normale o prevedibile, ed è stato un anno complicato per gli investitori in obbligazioni. I rendimenti dei titoli di stato sono collassati a livelli record sotto il peso degli acquisti da parte della banca centrale e a causa della tendenza generale alla "fuga verso la salvezza" da parte degli investitori, mentre il volume del debito a rendimento negativo nel mondo ha superato i US$15 trilioni. Con una prospettiva economica ancora incerta, quali opzioni hanno gli investitori in Europa per diversificare i propri portafogli e migliorare i propri guadagni?
Per cominciare, consideriamo la porzione obbligazionaria di un portafoglio diversificato, che normalmente consiste di tre elementi principali. I titoli di stato e il credito investment grade sono generalmente utilizzati per offrire stabilità, mentre i titoli high yield (sub investment grade) per un miglioramento del rendimento. Tuttavia, aggiungere titoli ibridi al mix può contribuire a diversificare ulteriormente il portafoglio.
Per chi non ha molta familiarità con le obbligazioni ibride, sebbene queste ultime esistano da quasi due decenni, l'asset class ha visto una crescita rapida dopo la creazione delle obbligazioni convertibili contingenti Additional Tier 1 ("AT1") in seguito alla grande crisi finanziaria. Le AT1 dovevano salvaguardare le banche europee (e i governi che garantivano per loro) da un'altra crisi.
Se il capitale della banca emittente scende al di sotto di una certa soglia stabilita dall'ente regolatore, le AT1 vengono automaticamente convertite in denaro liquido o azioni per sostenere il bilancio. Nel peggiore dei casi, le AT1 si posizionano appena al di sopra delle azioni e questa caratteristica fa sì che gli emittenti debbano ricompensare gli investitori per il rischio aggiuntivo intrapreso, offrendo loro rendimenti maggiori rispetto al resto dei titoli di debito della banca.
Le obbligazioni societarie ibride sono per molti versi simili alle AT1, ma invece di essere emesse dalle banche come fonte di patrimonio di vigilanza, vengono emesse da società non finanziarie per diversi motivi. Questi strumenti suscitano l'interesse degli investitori orientati al rendimento, ma anche delle società emittenti, dal momento che le agenzie di rating trattano questi titoli come un misto di azioni e obbligazioni, aiutandole così a ottenere finanziamenti e preservando al contempo il loro rating creditizio. I maggiori emittenti di ibride societarie denominate in EUR sono nei settori dei servizi di pubblica utilità, della comunicazione, dell'energia e dei beni ciclici di consumo. Questa maggiore diversità potrebbe rivelarsi più attraente rispetto all'esposizione a un singolo settore offerta dalle AT1.
Un ETF che investe in un portafoglio di obbligazioni ibride offre una qualità del credito più elevata di un fondo obbligazionario high yield tradizionale. I rendimenti delle ibride societarie sono legati alla loro subordinazione all'interno della struttura di capitale dell'emittente, mentre le obbligazioni high yield sono dettate dall'inferiore qualità creditizia dell'emittente stesso. In effetti, circa il 75% dell'indice obbligazionario ibrido* è composto da emittenti investment grade. L'indice ibrido ha un rating medio BBB- (il primo gradino della scala investment grade), un valore inferiore alla media A- dell'indice di obbligazioni societarie investment grade in euro, ma in compenso gli investitori ricevono un aumento dei rendimenti superiore al 2%.
Per concludere, i titoli ibridi fondono le caratteristiche di altre asset class. Tecnicamente sono obbligazioni, ma possiedono alcune qualità delle azioni e presentano un rating creditizio investment grade, seppur con rendimenti maggiori. Le ibride sono state inventate per offrire qualcosa di diverso, e il diverso spesso è precursore di una buona diversificazione.
David Scales, Senior ETF Content Strategist - Invesco
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Obbligazioni ibride in portafoglio
Per cominciare, consideriamo la porzione obbligazionaria di un portafoglio diversificato, che normalmente consiste di tre elementi principali. I titoli di stato e il credito investment grade sono generalmente utilizzati per offrire stabilità, mentre i titoli high yield (sub investment grade) per un miglioramento del rendimento. Tuttavia, aggiungere titoli ibridi al mix può contribuire a diversificare ulteriormente il portafoglio.
Per chi non ha molta familiarità con le obbligazioni ibride, sebbene queste ultime esistano da quasi due decenni, l'asset class ha visto una crescita rapida dopo la creazione delle obbligazioni convertibili contingenti Additional Tier 1 ("AT1") in seguito alla grande crisi finanziaria. Le AT1 dovevano salvaguardare le banche europee (e i governi che garantivano per loro) da un'altra crisi.
Se il capitale della banca emittente scende al di sotto di una certa soglia stabilita dall'ente regolatore, le AT1 vengono automaticamente convertite in denaro liquido o azioni per sostenere il bilancio. Nel peggiore dei casi, le AT1 si posizionano appena al di sopra delle azioni e questa caratteristica fa sì che gli emittenti debbano ricompensare gli investitori per il rischio aggiuntivo intrapreso, offrendo loro rendimenti maggiori rispetto al resto dei titoli di debito della banca.
Le obbligazioni societarie ibride
Le obbligazioni societarie ibride sono per molti versi simili alle AT1, ma invece di essere emesse dalle banche come fonte di patrimonio di vigilanza, vengono emesse da società non finanziarie per diversi motivi. Questi strumenti suscitano l'interesse degli investitori orientati al rendimento, ma anche delle società emittenti, dal momento che le agenzie di rating trattano questi titoli come un misto di azioni e obbligazioni, aiutandole così a ottenere finanziamenti e preservando al contempo il loro rating creditizio. I maggiori emittenti di ibride societarie denominate in EUR sono nei settori dei servizi di pubblica utilità, della comunicazione, dell'energia e dei beni ciclici di consumo. Questa maggiore diversità potrebbe rivelarsi più attraente rispetto all'esposizione a un singolo settore offerta dalle AT1.
Perché investire?
Un ETF che investe in un portafoglio di obbligazioni ibride offre una qualità del credito più elevata di un fondo obbligazionario high yield tradizionale. I rendimenti delle ibride societarie sono legati alla loro subordinazione all'interno della struttura di capitale dell'emittente, mentre le obbligazioni high yield sono dettate dall'inferiore qualità creditizia dell'emittente stesso. In effetti, circa il 75% dell'indice obbligazionario ibrido* è composto da emittenti investment grade. L'indice ibrido ha un rating medio BBB- (il primo gradino della scala investment grade), un valore inferiore alla media A- dell'indice di obbligazioni societarie investment grade in euro, ma in compenso gli investitori ricevono un aumento dei rendimenti superiore al 2%.
Per concludere, i titoli ibridi fondono le caratteristiche di altre asset class. Tecnicamente sono obbligazioni, ma possiedono alcune qualità delle azioni e presentano un rating creditizio investment grade, seppur con rendimenti maggiori. Le ibride sono state inventate per offrire qualcosa di diverso, e il diverso spesso è precursore di una buona diversificazione.
* Dati: Bloomberg, al 31 ottobre 2020.
David Scales, Senior ETF Content Strategist - Invesco
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