Bitcoin, corte Usa chiede alla Sec di riconsiderare il suo 'no' all'Etf

Secondo la corte d'appello del Distretto di Columbia, la Sec, “non è riuscita a spiegare il suo differente trattamento per prodotti simili”: ovvero l'ok agli Etf in Bitcoin future e il suo "no" all'Etf spot di Grayscale
Se la decisione della corte rappresenterà l'argine sperato a futuri “no” della Sec, in vista dei molteplici Etf in Bitcoin “fisico” in attesa di autorizzazione, è possibile immaginare un notevole traino per le criptovalute
Il Bitcoin ha rivisto brevemente quota 28.127 dollari nella serata di martedì, consolidando nelle ore successive un rialzo superiore al 5% in area 27.400 dollari.
La corte d'Appello del Distretto di Columbia ha accolto il ricorso del gestore patrimoniale Grayscale contro la Securities and Exchange Commission (Sec), che aveva negato la conversione di un suo fondo chiuso in un Etf (Etp) che avrebbe acquistato direttamente Bitcoin. La Sec si è sempre opposta ai cosiddetti Etf in Bitcoin spot, differentemente da quelli che investono in derivati future che ne replicano il prezzo.
Il Bitcoin ha rivisto brevemente quota 28.127 dollari nella serata di martedì, consolidando nelle ore successive un rialzo superiore al 5% in area 27.400 dollari.
Secondo i giudici, la decisione dell'autorità di vigilanza sul mercato sul caso Grayscale dovrà essere riconsiderata, in quanto “arbitraria e capricciosa” – locuzione che si applica alle decisioni non adeguatamente argomentate. La Sec, infatti, “non è riuscita a spiegare il suo differente trattamento per prodotti simili”. In particolare, la corte d'appello ha fatto riferimento a due fondi in future su Bitcoin che avevano ricevuto il via libera della Sec. Secondo i giudici, Grayscale “ha presentato prove sostanziali del fatto [che il suo prodotto] è simile [...] agli Etp sui futures Bitcoin”. Al contrario, “la Commissione non è riuscita a spiegare adeguatamente il motivo per cui ha approvato la quotazione di due Etp su futures su Bitcoin, ma non dell'Etp su Bitcoin proposto da Grayscale”.
Una partita che si riapre
Nelle scorse settimane BlackRock, Invesco e numerosi altri protagonisti del risparmio gestito hanno depositato nuove richieste di autorizzazione per i propri Etf spot, nonostante le chiusure del passato espresse dalla Sec. Per il regolatore l'investimento in future basati su Bitcoin è accettabile in quanto i derivati vengono scambiati sul mercato regolamentato Cme, al contrario delle transazioni in Bitcoin, che sarebbero vulnerabili a manipolazioni. Una tesi che non ha mai convinto gli asset manager intenzionati a lanciare un Etf in Bitcoin.
Nel dettaglio, si legge nella decisione della corte, la Sec ha sostenuto che Grayscale e il suo patrimonio in Bitcoin valutato circa 30 miliardi di dollari “avrebbe potuto sovrastare” (e dunque manipolare) il mercato Cme dei future sui Bitcoin che aveva “circa 1,7 miliardi di dollari” di contratti aperti. “La Commissione, tuttavia, non ha collegato adeguatamente il valore delle attività di Grayscale alla conclusione che tali attività avrebbero influenzato i prezzi nel mercato dei futures del Cme”, hanno affermato i giudici. In teoria, solo influenzando il prezzo spot del Bitcoin Grayscale avrebbe potuto influenzare, a sua volta, quello dei future: impresa giudicata irrealistica, considerando che gestisce “solo” il 3,4% dei Bitcoin esistenti. In conclusione, Grayscale ha convinto la corte che l'Etp avrebbe un impatto minimo sul prezzo spot per via della sua relativamente piccola quota nell'ampio mercato del Bitcoin.
Cosa significa questa decisione per il Bitcoin
In questa battaglia fra Sec e asset manager, strettamente monitorata degli investitori in criptovalute, la decisione sul caso Greyscale appare come una grande vittoria dei cripto-rialzisti. "Si tratta di una pietra miliare storica per gli investitori americani, per l'ecosistema Bitcoin e per tutti coloro che hanno sostenuto l'esposizione a Bitcoin attraverso le protezioni aggiuntive del wrapper Etf", ha affermato il ceo di Grayscale Michael Sonnenshein, “è incredibilmente entusiasmante che siamo un passo avanti verso la realizzazione di un Etf spot sul Bitcoin negli Stati Uniti."
Se la decisione della corte rappresenterà l'argine sperato a futuri “no” della Sec, in vista dei molteplici Etf in Bitcoin “fisico” in attesa di autorizzazione, è possibile immaginare un notevole traino per le criptovalute. In passato i progressi del Bitcoin sul terreno degli Etf avevano avuto una larga influenza nel guidare il rally, culminato nel suo massimo storico in prossimità del via libera della Sec ai primi prodotti basati su future in Bitcoin nell'autunno del 2021.
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