Fintech, a segno il miglior anno di sempre

12.4.2022
Tempo di lettura: 2'
A livello globale il fintech ha fatto segnare un anno da record. L'Italia arranca sopratutto a livello di financing, ma le prospettive sono buone
Il 2021 è stato l'anno del fintech, su tutti i fronti. A livello globale, l'attività di finanziamento delle società private ha raggiunto i 142 miliardi di dollari su oltre 2500 transazioni mentre l'm&a ha toccato 348 miliardi di dollari di volumi transati. Anche sul mercato pubblico il 2021 è stato un anno record con 56 IPO FinTech a livello globale con un totale raccolta di oltre 33 miliardi di dollari. Il Nord America si conferma il mercato più grande in termini di attrattività di questi investimenti, seguito dall'Europa e Asia. E in Italia? A fare il punto è l'ultimo report di Equita.
Sebbene il Fintech in Italia sia un settore in rapida crescita a livello di numero di società, aumentate del 31% tra il 2018 e il 2021, in termini di finanziamento non si può dire la stessa cosa: nel 2021 nessuna italiana è fra le prime 10 operazioni di financing. È uno dei motivi per il quale il numero di quotazioni nel settore è ancora molto basso e il numero dei player quotati è ridotto (rappresentando <5% della capitalizzazione complessiva del mercato azionario italiano).
Le FinTech italiane quotate hanno registrato delle performance molto positive e significativamente superiori non solo rispetto alle banche tradizionali (impattate da un prolungato contesto di mercato sfavorevole), ma anche all'indice italiano nel suo complesso. Come si spiega questa sovra-performance? Per Equita diverse sono le caratteristiche vincenti proprie delle fintech italiane:
Le FinTech italiane quotate hanno registrato delle performance molto positive e significativamente superiori non solo rispetto alle banche tradizionali (impattate da un prolungato contesto di mercato sfavorevole), ma anche all'indice italiano nel suo complesso. Come si spiega questa sovra-performance? Per Equita diverse sono le caratteristiche vincenti proprie delle fintech italiane:
- Piattaforme IT d'eccellenza
- Tecnologia come perno dal quale organizzare l'intera attività
- Assenza di legacy business
- Importante capacità di innovare e di adattarsi ai cambiamenti del mercato, proponendo un'offerta di prodotti e servizi unica per qualità, semplicità e convenienza
- Scalabilità del business model
- Forte management team
Con un valore di mercato di € 1.25trn per le principali 5 cripto-valute (di cui € 740bn per il Bitcoin, e € 350bn per l'Ethereum) e oltre 200mn di utenti, l'universo degli asset digitali è diventato troppo grande per essere ignorato, con gli asset digitali che stanno diventando una nuova asset class.
La crescente adozione delle criptovalute e le nuove applicazioni basate su blockchain stanno attirando l'attenzione a livello globale, e i governi stanno lavorando per sviluppare regole e politiche in merito.
Le valute digitali sono inevitabili, con le banche centrali di paesi che rappresentano oltre il 90% del pil globale che hanno dichiarato di esplorare le central bank digital currency. , una Una volta che le "regole del gioco" per gli asset digitali saranno stabilite, la regolamentazione potrebbe guidare una maggiore partecipazione degli investitori nel lungo termine
Una spinta al fintech italiano potrebbe essere poi data dal PNRR, che ha previsto circa 40 miliardi di euro di investimenti nei prossimi 5 anni destinati alla transizione tecnologica-digitale.
La crescente adozione delle criptovalute e le nuove applicazioni basate su blockchain stanno attirando l'attenzione a livello globale, e i governi stanno lavorando per sviluppare regole e politiche in merito.
Le valute digitali sono inevitabili, con le banche centrali di paesi che rappresentano oltre il 90% del pil globale che hanno dichiarato di esplorare le central bank digital currency. , una Una volta che le "regole del gioco" per gli asset digitali saranno stabilite, la regolamentazione potrebbe guidare una maggiore partecipazione degli investitori nel lungo termine
Una spinta al fintech italiano potrebbe essere poi data dal PNRR, che ha previsto circa 40 miliardi di euro di investimenti nei prossimi 5 anni destinati alla transizione tecnologica-digitale.