In termini di volumi, le connessioni IoT attive in Italia sono 93 milioni, di cui 34 milioni di connessioni cellulari (+10% rispetto al 2019) e 59 milioni abilitate da altre tecnologie (+15%). Tra queste, una spinta significativa arriva dalle reti Lpwa (Low Power Wide Area), che hanno raggiunto per la prima volta in Italia un milione di connessioni (+100%) e dalla componente dei servizi collegati agli oggetti connessi, che ha messo a segno una crescita del 4% rispetto al 2019, attestandosi a quota 2,4 miliardi di euro. Sono alcuni dei dati emersi dall'ultima ricerca dell'Osservatorio Internet of Things della School of Management del Politecnico di Milano. Lo studio evidenzia i benefici che questa tecnologia può generare per consumatori, aziende e PA, in termini economici, ambientali e di riduzione del rischio. Nella manifattura, ad esempio, "i dati provenienti da macchinari connessi (smart factory) consentono una migliore gestione delle attività di manutenzione, anticipando il malfunzionamento, invece di correggerlo, e riducendo tempi e costi legati all'inattività del macchinario".
La performance per comparto
Guardando ai diversi comparti, nonostante un calo del 13% rispetto al 2019, lo smart metering & smart asset management nelle utility si conferma come il primo segmento in termini di fatturato, con un valore di 1,5 miliardi di euro (pari al 25% del totale). A sostenere il mercato è la spinta della normativa sui contatori gas ed elettrici. Nel 2020 sono stati installati altri 2,7 milioni di contatori gas connessi presso utenze domestiche, portando la diffusione al 69% del parco complessivo, e ben 4,8 milioni di smart meter elettrici di seconda generazione, raggiungendo la metà del totale dei contatori elettrici. Al secondo posto ci sono le smart car, che rappresentano il 20% del mercato, con un fatturato di 1,18 miliardi di euro (-2%). I veicoli connessi sono 17,3 milioni, quasi la metà del parco circolante in Italia. Il segmento smart building, legato prevalentemente alla videosorveglianza e alla gestione dei consumi energetici all'interno dell'edificio, vale 685 milioni di euro (+2%) e occupa il terzo gradino del podio. Gli ambiti che hanno registrato la crescita più significativa sono smart agriculture (140 milioni di euro, +17) e smart factory (385 milioni di euro, +10%). In crescita anche smart city (560 milioni di euro, +8%) e smart logistics (610 milioni di euro, +4%).In calo smart home (505 milioni di euro, -5%) e l'ambito smart asset management in contesti diversi dalle utility (265 milioni di euro, -20%).
“L'emergenza non ha permesso di replicare nel 2020 l'elevato ritmo di crescita tenuto dal mercato IoT negli ultimi anni. Ma, pur in leggera flessione, il mercato è comunque in salute e presenta una buona dinamicità, con tanti ambiti che sono cresciuti rispetto al 2019” ha commentato Giulio Salvadori, direttore dell'Osservatorio.