Il Wealth & asset management del gruppo Sella vanta 26,7 miliardi di euro gestiti nel 2021, attraverso le due strutture dedicate al private, Banca Patrimoni Sella e Banca Sella Private Banking.
Oggi gli asset in gestione del gruppo Sella classificati come art. 8 (prendono in considerazione, cioè, anche fattori ambientali e sociali ndr) e art. 9 (hanno un esplicito obiettivo sul fronte della sostenibilità) sono superiori alla media europea del 36,9%.
La consulenza agli imprenditori
E noi come gruppo siamo impegnati esattamente a far questo: dal cliente, private banker e corporate e investment banker vanno insieme. Prima la collaborazione era informale, oggi è ben strutturata sul territorio, ma sempre con un coordinamento centrale.
Tra Cib e private banking c’è un dialogo quotidiano. L’approccio integrato nel rispondere alle esigenze del patrimonio personale e aziendale è incoraggiato dalla proprietà e connaturato nel nostro modello: non dimentichiamoci che siamo una banca di imprenditori”.
La sostenibilità al centro dell’offerta
Da una parte, “siamo impegnati a declinare rapidamente la nostra offerta nel risparmio gestito in chiave sostenibile”, ricorda Giausa. “Già oggi gli asset in gestione del gruppo Sella classificati come art. 8 (prendono in considerazione, cioè, anche fattori ambientali e sociali ndr) e art. 9 (hanno un esplicito obiettivo sul fronte della sostenibilità) sono superiori alla media europea del 36,9%.
Le prassi di buona governance, il rispetto dell’ambiente e dei fattori sociali rappresentano elementi imprescindibili per la sostenibilità economica del sistema”.
La strategia sul fronte dei private market
“La verità è che i fondi che si collocano sistematicamente nel primo quartile, cioè i migliori, hanno ritorni molto importanti”, precisa il manager, ed i clienti ben comprendono che l’illiquidità dello strumento è premiata.
“Negli ultimi due anni abbiamo lanciato un fondo internazionale di venture capital, un fondo di coinvestimenti di private equity ed un fondo di private debt: il gradimento dei clienti è stato molto incoraggiante”.
Fino a che punto i private market devono essere “democratici”? “L’Italia è un Paese dominato dal segmento small private: la concentrazione di ricchezza nella fascia da 500mila euro a 5 milioni non ha eguali in Europa”, osserva Giausa.
“Gli eltif, da questo punto di vista, rappresentano una soluzione giuridica e gestionale molto interessante, perché i meccanismi di funzionamento sono un po’ diversi e i ritorni attesi non troppo distanti dai fondi tradizionali con richiamo del capitale. La soglia d’investimento e le modalità operative li rendono però più interessanti ed accessibili”.
Gli strumenti digitali a supporto della relazione
A questo proposito, Banca Sella ha appena lanciato una nuova piattaforma di private banking, che consente ai banker di gestire tutti i servizi di wealth management in un unico applicativo, tenendo costantemente monitorata la situazione del cliente dal patrimonio finanziario a quello assicurativo, dagli asset immobiliari a quelli aziendali, fino alla pianificazione successoria – con la possibilità di ottenere, se il cliente lo desidera, un’analisi aggregata di tutti i conti correnti aperti presso diversi istituti e di fissare appuntamenti virtuali tra banker e cliente condividendo anche documenti da remoto.
Anche nel wealth management c’è bisogno di innovazione.
Articolo tratto da We Wealth di febbraio