Asset allocation, la tattica dice: più azioni, meno bond

Credit Suisse ha pubblicato il report "Credit Suisse House View – Tactical views. Investment Solutions & Sustainability", nel quale delinea la view tattica della Banca
Le previsioni di crescita del pil per il 2022 sono passate dal 4,0% al 3,6%, così come quelle inflative dal 4,5% al 5,8%
L'azionario continua ad essere l'asset class preferita: le prospettive di rendimento per i prossimi tre/sei mesi sono interessanti soprattutto in Italia e Giappone. Finanza e energia i settori su cui puntare
Materie prime: le protagoniste indiscusse di questo inizio anno sono le materie prime, le quali, prima per le interruzioni alle catene d'approvvigionamento, poi per l'acuirsi della crisi ucraina, hanno raggiunto nuovi massimi. Per quanto riguarda i metalli preziosi – oro e argento in particolare - la posizione di Credit Suisse è neutrale, sebbene la loro natura di beni rifugio e il rialzo dei tassi siano due driver di sostegno per il loro prezzo. Lato energia, la preferenza è per il petrolio che dovrebbe continuare a sovraperformare nell'arco del secondo trimestre. Posizione neutrale anche per i metalli di base, con alluminio e rame che sono preferiti.
Valute: il conflitto tra Russia e Ucraina ha fatto salire la volatilità nei mercati valutari, aiutando così le tradizionali valute rifugio come il dollaro americano, lo yen giapponese e il franco svizzero. Inoltre, l'impatto del conflitto sui prezzi globali delle materie prime ha portato a un apprezzamento delle valute legate all'andamento delle materie prime (dollaro canadese, corona norvegese, e dollaro neozalandese). Il dollaro americano, dal canto suo, potrebbe ancora trovare un supporto ai tassi nel breve termine, alla luce del ciclo di inasprimento da parte della Federal Reserve. Di contro, in Europa, le preoccupazioni per la crescita derivanti dalla maggiore dipendenza energetica russa e l'aumento dei prezzi delle materie prime potrebbero mantenere l'euro sotto pressione nel breve termine. Credit Suisse si aspetta che il tasso di cambio EUR/USD raggiunga l'1,08 nei prossimi 3 mesi, mentre il cambio EUR/CHF non si rimanga sulla parità