La Bce mantiene la rotta: da Ucraina "impatto cruciale"

"L’andamento dell’economia dipenderà in maniera cruciale dall’evoluzione del conflitto, dall’impatto delle sanzioni vigenti e da eventuali ulteriori misure", ha precisato il board
“Gli acquisti netti mensili nel quadro del App saranno pari a 40 miliardi di euro ad aprile, 30 miliardi di euro a maggio e 20 miliardi di euro a giugno”, ha affermato la Bce confermando quanto già deciso nel precedente meeting, “il Consiglio direttivo ha ritenuto che i dati pervenuti dopo l’ultima riunione rafforzino la sua aspettativa che gli acquisti netti nell’ambito del App dovrebbero concludersi nel terzo trimestre".
Il preambolo della dichiarazione ha messo maggiore enfasi sulla gravità dell'impatto della guerra in Ucraina sulle sorti economiche dell'Eurozona, ribadendo che le decisioni della banca centrale rimarranno “flessibili” e dipendenti dai dati, ossia aperte a possibili anticipazioni sul percorso della stretta monetaria. Si tratta di indicazioni in linea con le aspettative della vigilia.
“Gli acquisti netti mensili nel quadro del App saranno pari a 40 miliardi di euro ad aprile, 30 miliardi di euro a maggio e 20 miliardi di euro a giugno”, ha affermato la Bce confermando quanto già deciso nel precedente meeting, “il Consiglio direttivo ha ritenuto che i dati pervenuti dopo l'ultima riunione rafforzino la sua aspettativa che gli acquisti netti nell'ambito del App dovrebbero concludersi nel terzo trimestre. La calibrazione degli acquisti netti per il terzo trimestre sarà guidata dai dati e rifletterà l'evolversi della valutazione delle prospettive da parte del Consiglio direttivo”.
"L'andamento dell'economia dipenderà in maniera cruciale dall'evoluzione del conflitto, dall'impatto delle sanzioni vigenti e da eventuali ulteriori misure", ha precisato il board.
I titoli acquistati nell'ambito dell'App saranno reinvestiti integralmente, una volta giunti a scadenza, “per un prolungato periodo di tempo successivamente alla data in cui inizierà a innalzare i tassi di interesse di riferimento della Bce e, in ogni caso, finché sarà necessario per mantenere condizioni di liquidità favorevoli e un ampio grado di accomodamento monetario”.
Per quanto riguarda i titoli acquistati, invece, nell'ambito del programma anti-pandemia Pepp, i reinvestimenti saranno effettuati almeno sino alla fine del 2024 e “in ogni caso, la futura riduzione del portafoglio del Pepp sarà gestita in modo da evitare interferenze con l'adeguato orientamento di politica monetaria”.
L'euro ha reagito all'annuncio deprezzandosi sul dollaro dello 0,15% a quota 1,0869. Le azioni europee hanno aumentato i guadagni dopo la pubblicazione Bce, con l'Euro Stoxx 600 in avanzata dello 0,45% alle ore 13 e 50.
Bce, la view degli analisti
"La retorica della Bce continua a essere decisamente restrittiva, con la reiterazione della fine del QE nel terzo trimestre del 2022", ha commentato il portfolio manager di Moneyfarm, Michele Morra, "non sappiamo quanto tale risolutezza possa protrarsi nel tempo, specialmente in un contesto di inflazione guidata dai prezzi delle materie prime più che dalla domanda aggregata e in cui la politica fiscale sarà chiamata a supportare famiglie e imprese".
Secondo Antonio Cesarano, chief global strategist di Intermonte Sim, "la Lagarde ha dato un colpo alla botte ed uno al cerchio enfatizzando sia il rischio al rialzo per'inflazione sia quello al ribasso per la crescita, sottolineando come dall'ultimo lending survey condotto tra le banche dell'area sia emersa l'intenzione di applicare credit standard più restrittivi nei prossimi mesi".
"Non c'è nulla di sostanziale da segnalare dalla riunione di oggi", ha commentato l'analista senior di Oanda, Craig Erlam, prima di concedersi un commento piuttosto pungente: "non posso fare a meno di pensare che il mercato rimane troppo ambizioso nelle sue aspettative sui tassi di interesse quest'anno per una banca centrale che pensa ancora che gli acquisti di obbligazioni siano giustificati".
"Il mercato, dopo il precedente meeting dove i falchi avevano dominato, si aspettava qualche commento più focalizzato sul forte impegno della Bce a ridurre l'inflazione", ha affermato Filippo Diodovich, senior market strategist di IG, "molti addetti ai lavori si aspettavano anche una forte apertura a un possibile rialzo dei tassi di interesse nel mese di luglio. Lo scenario più probabile, a nostro avviso, rimane quello di un rialzo del costo del denaro a fine terzo trimestre o inizio quarto (meeting di settembre o ottobre)".
La conferenza di Christine Lagarde
Nel corso dell'incontro con la stampa, che la presidente della Bce Christine Lagarde ha dovuto condurre da remoto per via della sua positività al covid, è stato messo in luce come il board non intenda fare un esercizio preciso sulle tempistiche del rialzo dei tassi. Nella prossima riunione il board approfondirà se procedere con la stretta nella parte iniziale del trimestre, oppure più avanti.
Nel delineare lo scenario macroeconomico, Lagarde ha riconosciuto come la forza del mercato del lavoro non si sia ancora tradotta una crescita dei salari potenzialmente eccessiva. La crescita dei prezzi, in particolare per la componente energetica, si manterrà elevata per un periodo di tempo più lungo a causa degli effetti del conflitto ucraino. Qualora i rincari dovessero comportare una riduzione dei consumi la pressione verso ulteriore inflazione andrebbe a moderarsi.