Btp al 3,76%: è il momento di investire?

Lorenzo Magnani
Lorenzo Magnani
10.6.2022
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L’annuncio della Bce che a partire da luglio interromperà l’acquisto dei titoli di stato ha aumento ulteriormente lo spread btp-bund. È il momento di acquistare il titolo di Stato italiano?

L'annuncio di aumento dei tassi da parte della bce ha innescato svendite sul mercato dei btp, con il decennale che è arrivato al 3,76%

Lo spread btp-bund ha toccato i 223 punti base, livello raggiunto l’ultima volta nel maggio 2020

“L’attuale livello di rendimento\spread, potrebbe rappresentare un’opportunità per iniziare una fase di cauta e graduale accumulazione” ha commentato Massimiliano Schena

L’inflazione e le mosse di politica monetaria messe in atto dalle banche centrali per contrastarla, hanno avuto, tra gli altri effetti, quello di aumentare i rendimenti dei titoli di stato. E così anche in Italia il btp si è deprezzato fino ad arrivare ad offrire un rendimento che non si vedeva dal 2014. Ad acuire il movimento del titolo di stato italiano è stato l’annuncio da parte della Bce di una stretta monetaria già a partire da luglio. L’ampliarsi dello spread indica un aumento del rischio, ma rendimenti del genere potrebbero essere un’occasione da non lasciarsi sfuggire.

All’indomani dell’annuncio di Christine Lagarde che la banca centrale europea interromperà, dopo sette anni, gli acquisti di debito pubblico e aumenterà i tassi di interessi di un quarto di punto, ponendo di fatto fine all’epoca di tassi d’interesse negativi, sul mercato italiano dei titoli di stati si è innescato un sell-off. Risultato, il Btp a 10 anni, già sotto pressione da diverse settimane, ha raggiunto un rendimento del 3,76% - il massimo dal 2014 - e lo spread con il Bund tedesco ha toccato i 223 punti base, livello raggiunto l’ultima volta nel maggio 2020.

 

Come si spiega questa impennata del btp? “Il livello degli spread dei Btp decennali rispetto al Bund tedesco sembra già scontare una serie di fattori negativi, in particolare il peggioramento dello scenario di crescita economica, la fine del programma di acquisti di titoli APP della Bce e la usuale debolezza dei titoli di Stato periferici nelle fasi, come quella attuale, di rapido incremento dei rendimenti tedeschi e globali” spiega a We Wealth Massimiliano Schena, Direttore Investimenti Symphonia Sgr, che sottolinea come tuttavia ci siano ancora spazio per un ulteriore salita dei tassi: “C’è il margine per prezzare ancora nello spread un certo livello di rischio politico legato all’avvicinarsi delle elezioni in Italia e il fattore di incertezza principale rimane la reticenza della Bce a contrastare movimenti disordinati sugli spread dei paesi periferici”.


È dunque prematuro investire nel decennale italiano? Non necessariamente. “L’attuale livello di rendimento\spread, potrebbe rappresentare un’opportunità per iniziare una fase di cauta e graduale accumulazione” spiega Schena, che per quanto riguarda le parti più interessanti della curva dei titoli di stato conclude: “Allungare eccessivamente la scadenza può esporre ancora a rischi significativi con i rendimenti tedeschi che si stanno aggiustando alla prospettiva di una BCE che sta diventando rapidamente restrittiva, per cui la parte intermedia della curva dei BTP può essere relativamente più attraente”.

Laureato in Finanza e mercati Internazionali presso l’Università Cattolica di Milano, nella redazione di We Wealth scrive di mercati, con un occhio anche ai private market. Si occupa anche di pleasure asset, in particolare di orologi, vini e moto d’epoca.

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