Pmi in Borsa: 20 titoli vincenti da inizio 2023 (e 20 in caduta libera)

Rita Annunziata
28.8.2023
Tempo di lettura: 3'
Cyberoo (+55%), Buzzi-Unicem (+52%) e Txt E-Solutions (+42%) registrano le migliori performance da inizio anno, battendo anche il Ftse Mib

Tra le 20 migliori performer del 2023, 16 hanno sovraperformato l’indice principale (+18%)

Cyberoo, pmi italiana specializzata in sicurezza informatica, cresce del +55% da gennaio

C’è Cyberoo, piccola e media impresa italiana specializzata in sicurezza informatica, che da inizio anno cresce del +55% (battendo anche il Ftse Mib al +18%). Oppure Buzzi-Unicem, gruppo con sede a Casale Monferrato, in Piemonte, focalizzato sulla produzione di cemento, calcestruzzo e aggregati naturali (+52%). E ancora Txt E-Solutions, player internazionale nella realizzazione di soluzioni digitali, che restituisce una performance del +41%. Complessivamente 20 mid e small cap, analizzate dal team di ricerca di Intermonte, che si distinguono all’interno di quello che gli analisti definiscono un quadro generale “fragile”, non solo a causa dei timori macroeconomici recentemente innescati dalla crisi immobiliare in Cina ma anche perché finora “la liquidità investita in titoli a media e bassa capitalizzazione ha continuato a diminuire”. Anche se, stando alle attese, questa tendenza potrebbe presto invertirsi.


Ma andiamo per gradi. Tra le 20 migliori performer del 2023, 16 hanno sovraperformato l’indice principale. Oltre alle sopracitate Cyberoo, Buzzi-Unicem e Txt E-Solutions, si menzionano Salcef Group (+39%), The Italian Sea Group (+36%), Cementir (+34%), Bff Bank (+30%), Reevo (+28%), Tod’s (+25%), Piaggio (+23%), Brembo (+22%), Iren (+22%), Webuild (+22%), Saes Getters (+21%), Banca Ifis (+21%) e Media for Europe (+20%). La classifica dei titoli che hanno performato peggio da inizio anno trova invece alla prima posizione Aquafil (attiva nell’economia circolare e nella ricerca di nuovi modelli produttivi per lo sviluppo sostenibile) che scende del -45%, alla seconda posizione Dovalue (specializzata nella gestione di portafogli di credito e di immobili derivanti da crediti deteriorati) con il -37% e Safilo (tra i principali player nella produzione e distribuzione di occhiali) con il -35%.

 


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Pmi quotate: top (e flop) dell’ultimo mese

Guardando invece ai top e flop dell’ultimo mese, la società di produzione globale Ilbe - con una capitalizzazione di mercato di 23 milioni di euro - registra la performance migliore, in rialzo del +15%. Sul podio anche De’ Longhi con il +13% e ancora una volta Buzzi-Unicem con il +12%. In questo caso, tutti e 20 i titoli analizzati hanno sovraperformato l’indice principale. Il mercato azionario italiano (prezzi al 21 agosto 2023) è infatti sceso del 2,9% nello stesso periodo. Per l’indice Ftse Italy Mid-Cap si parla invece di una caduta del -2,3%, mentre l’indice Ftse Italy Small Caps sale del +0,3% registrando una performance del 3,2% superiore al mercato. Tornando ai singoli titoli, Safilo (-15%), Wiit (-12%) e Reply (-11%) subiscono le performance peggiori.

 


“I risultati semestrali pubblicati finora hanno fornito indicazioni complessivamente positive e le principali sorprese sono arrivate, per quanto riguarda la nostra copertura mid small cap, nei settori del cemento e finanziario, più che compensando alcune delusioni sugli utili soprattutto tra le small cap”, commenta il team di ricerca dell’investment bank indipendente. “Tuttavia, il quadro generale rimane fragile non solo a causa dei timori macroeconomici recentemente innescati dalla crisi immobiliare in Cina, ma anche perché, finora, la liquidità investita in titoli a media e bassa capitalizzazione ha continuato a diminuire; per quanto ne sappiamo, è più probabile che la prolungata debole performance di alcuni titoli di alta qualità (ad esempio alcune società del settore digital) sia correlata al fatto che alcuni gestori di fondi hanno ridotto la loro sovraesposizione per bilanciare il rischio nei loro portafogli piuttosto che alle preoccupazioni sulle stime sugli utili societari”. Poi rassicurano: “Sebbene sia difficile prevedere i tempi, siamo convinti che questa tendenza si invertirà alla luce delle valutazioni di molti titoli di qualità (pensiamo ancora in particolare a quelli del settore digitale) che sono diventate molto attraenti”.

Giornalista professionista, è laureata in Politiche europee e internazionali. Precedentemente redattrice televisiva per Class Editori e ricercatrice per il Centro di Ricerca “Res Incorrupta” dell’Università Suor Orsola Benincasa. Si occupa di finanza al femminile, sostenibilità e imprese.

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