Qatar, la perla del Golfo: anche per gli investitori?

Una volta uno dei paesi più poveri del Golfo, oggi ne è diventato la perla. Stiamo parlando del Qatar, un paese che negli ultimi anni è diventato un magnete di capitali, fino ad arrivare ad ospitare i mondiali di calcio per la prima volta nella sua storia. E non sembrano bastare le ombre del passato – sotto diversi aspetti, non ultimo quello dei diritti civili, risulta essere un paese ancora arretrato – a oscurarne il futuro economico.
Economia solida e in crescita
Il Qatar al 2022 vanta una popolazione 2,3 milioni di persone per un pil di 293 milioni, il che di fatto lo rende il Paese dove si vive meglio non solo tra i paesi del golfo, ma in tutto il mondo. Il pil pro-capite si attesta infatti a 93 mila dollari (circa quattro volte quello italiano). E le prospettive economiche, dopo la ripresa del covid, sono molto buone, con previsioni di crescita del pil per il 2022 e il 2023 pari rispettivamente al 4% e al 2,7%. La solidità economica del paese è testimoniata anche dai rating delle grandi agenzie: AA- per S&P, Aa3 per Moody’s. Alla base di questi giudizi, c’è anche il fatto che c’è un importante garanzia sull’economia del paese: il Qatar Investment Authority, il fondo sovrano del paese con un patrimonio stimato tra i 100 e i 200 miliardi di dollari, soldi che sarebbero sufficienti a finanziare la spesa pubblica per 5/8 anni.
A tutta energia
Uno dei settori in cui va forte il Qatar è certamente quello energetico. In quanto a gas naturale, è il secondo paese al mondo per esportazione – nel 2020 fornito circa il 23% del gas naturale a livello mondiale - e il terzo quanto a riserve. Al contempo la Qatar Petroleum (QP) ha preso la decisione finale di investimento l'8 febbraio 2021 per l'impianto di GNL più grande del mondo, che aumenterà la produzione da 77 a 110 milioni di tonnellate all'anno, con uno stanziamento di 29 miliardi di dollari.
Un paese interessante anche per gli investitori
Dal punto di vista degli investimenti il Qatar è un mercato certamente interessante. Oltre a crescita del pil sostenuta, il paese – al pari degli altri colleghi del Golfo – vanta alti risparmi e una crescita demografica tutta dalla sua parte. La sua popolazione è cresciuta negli ultimi anni del 1,4% annuo, percentuale che sale al 24,6% considerando solo gli under 24. Inoltre, ha il secondo più alto tasso di crescita della popolazione al mondo (5,6%) in termini di flusso di immigrati che lavorano nei settori dell’industria degli idrocarburi e delle costruzioni. Per gli investitori ci sono anche altri due elementi rassicuranti: la valuta è ancorata al dollaro americano e i rating delle agenzie sono elevati. Inoltre, anche in ottica di portafoglio c’è un vantaggio non da poco. I paesi del Golfo sono infatti buoni diversificatori, avendo una bassa correlazione con il resto del mondo. Inoltre, rispetto ai paesi emergenti, guardando gli ultimi dieci anni, risultano essere anche più redditizi. Nel 2021, l’indice che traccia la performance dei paesi del Golfo ha restituito il 35%, contro il -5% degli emergenti. Inoltre, tipicamente le società in questi paesi offrono anche dividendi molto interessanti e superiori a quelli degli emergenti e in media - negli ultimi 7 anni - intorno al 4%.