Quando finisce il mercato orso? Il 19 ottobre! Parola di Bofa

Lorenzo Magnani
Lorenzo Magnani
20.6.2022
Tempo di lettura: 2'
Giù a 3000 punti per poi raggiungere i 6000 punti. Per Bank of America la fine del mercato orso che ha colpito in questi mesi l’S&P 500 è vicina

Un mercato orso è definito come un calo del 20% del prezzo di un indice rispetto al massimo precedente

Venerdì l'S&P 500 quotava sotto i 3700 punti, una contrazione del 23,55% rispetto alla chiusura record di 4.796,56 registrata lo scorso 3 gennaio

Storicamente un mercato orso in media dura 289 giorni e provoca un calo del 37,3%

Il mercato orso in cui l’S&P 500 - il principale indice azionario statunitense – è entrato la scorsa settimana potrebbe finire prima del previsto. Secondo Bank of America, gli investitori devono sopportare infatti ancora solo pochi mesi di mercato ribassista. Poi sarà mercato toro per diversi anni.

A dirlo è direttamente la storia. Come ha riportato Michael Hartnett, chief investment strategist di Bank of America Global Investment Strategy, a MarketWatch, il calo medio da picco a picco di un mercato orso è del 37,3% e si consuma nell'arco di 289 giorni. Se questo schema venisse rispettato, il 19 ottobre 2022, giorno in cui ricorre il 35° anniversario del "lunedì nero” - così come è definito il crollo del mercato azionario del 1987 - sarebbe la fine del periodo di sofferenza che, sempre secondo le medie statistiche, potrebbe portare l'S&P 500 giù fino a 3.000 dollari.

 

Ad ogni modo la fine di un mercato orso segna tipicamente l’inizio di un mercato toro, che in genere è più longevo. Stando al report di Bofa, un bull market infatti ha una durata di 64 mesi, periodo in cui in media il mercato guadagna il 198%. Secondo Harnett, il prossimo mercato toro vedrà dunque l'S&P 500 a 6.000 punti entro il febbraio 2028. 

 

Nel frattempo, l'indicatore bull-and-bear di Bofa continua la sua inesorabile discesa in territorio "contrarian bullish". L’indicatore era già sceso a 0 – livello che certifica un sentiment di mercato inequivocabilmente ribassista - nell'agosto 2002, nel luglio 2008, nel settembre 2011, nel settembre 2015, nel gennaio 2016 e nel marzo 2020. Tranne nel caso di una doppia recessione come quella del 2002 odi eventi sistemici, come nel 2008 e nel 2011, i rendimenti a tre mesi sono stati sostenuti, come mostra la tabella sottostante.

 

Un altro fattore per il capo stratega di Bofa - nonostante non ritenga che il ribasso sia finito - per il quale è bene iniziare tornare ad accumulare l’azionario. L’indicazione è di "mordicchiare" a un livello del S&P 500 di 3.600, "mordere" a 3.300 e "ingozzarsi" a 3000.

 

Anche gli investitori sembrano vedere un'opportunità in questo mercato orso. Gli afflussi verso i fondi azionari sono infatti tornati a crescere. La scorsa settimana è stata la prima settimana, dopo sei settimane, di afflussi netti verso le azioni dei mercati emergenti, con 1,3 miliardi di dollari. Si è registrato anche il più grande afflusso verso le azioni statunitensi a piccola capitalizzazione dal dicembre 2021, con 6,6 miliardi di dollari. il più grande afflusso verso le azioni statunitensi value in 13 settimane, con 5,8 miliardi di dollari; e il più grande flusso verso il settore tecnologico in nove settimane, con 800 milioni di dollari.

Laureato in Finanza e mercati Internazionali presso l’Università Cattolica di Milano, nella redazione di We Wealth scrive di mercati, con un occhio anche ai private market. Si occupa anche di pleasure asset, in particolare di orologi, vini e moto d’epoca.

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