Fondi pensione alle strette: non restano che i mercati privati

3.12.2021
Tempo di lettura: 2'
I fondi pensione traditi da obbligazionario e azionario stanno guardando sempre di più ai mercati privati: una scelta che comporta maggiore rendimento, ma anche maggiori rischi
Amundi e Create Research hanno condotto un'indagine su più di 150 fondi di pensione, evidenziando come i mercati privati siano sempre di più una scelta d'investimento diffusa
Secondo il fornitore di dati Preqin, le allocazioni di asset privati dovrebbero aumentare del 60% tra il 2020 e il 2025, raggiungendo in 17 mila miliardi di dollari in gestione
Tassi bassi, prezzi alti. Dove investire? Anche i fondi pensioni, messi all'angolo da un obbligazionario che non rende più e un azionario a detta di molti caro, hanno iniziato ad investire fuori dai mercati pubblici. Pur di ottenere qualche rendimento in più, questi fondi – di vocazione avversi al rischio – hanno accettato di assumersi qualche più rischio, investendo nei mercati privati, di per sé maggiormente illiquidi. A fare il punto è un articolo del Financial Times, che ha ripreso i risultati ottenuti da un rapporto di Amundi in collaborazione con Create Research.
I fondi pensione a prestazione definita, che promettono un reddito pensionistico garantito che aumenta al variare dell'inflazione, sono stati tradizionalmente indirizzati dalle autorità di regolamentazione a detenere attività a basso rischio, come le obbligazioni. Nell'ultima decade tuttavia, come le autorità monetarie hanno abbassato i tassi d'interesse per sostenere un'economia che faticava ad uscire dalla crisi finanziaria del 2008 e poi dalla crisi del debito sovrano, i fondi pensione hanno beneficato del persistente rally che si osservato sui mercati azionari. Ora le cose potrebbero cambiare. Dei 152 fondi pensionistici coinvolti nell'indagine – che in aggregato gestiscono ben 2,1 mila miliardi di euro in asset - poco più del 70% è spaventato dai crescenti venti contrari, affermando che da parte dei mercati pubblici si aspettano rendimenti significativamente inferiori nei prossimi anni.
"Non era così che doveva avvenire la fine dei fondi a prestazione definita" ha affertamato Amin Rajan, amministratore delegato di Create Research al Ft: "tre cose hanno cospirato contro di loro: bassi tassi d'interesse, invecchiamento demografico e un bisogno immediato di flusso di cassa in un momento di bassi tassi d'interesse". Rajan stima che i fondi pensione a prestazione definita hanno aumentato la loro allocazione in attività private dal 5% di 15 anni fa a circa il 20% di oggi. Stanno continuando ad aumentare le loro allocazioni private, attratti dalla prospettiva di crescita del capitale e protezione contro l'inflazione. Secondo il fornitore di dati Preqin, le allocazioni di asset privati - che includono debito privato, private equity, immobili e infrastrutture - dovrebbero aumentare del 60% tra il 2020 e il 2025, per superare i 17 mila miliardi di dollari di asset in gestione.
All'inizio di questo mese il consiglio del California Public Employees' Retirement System, il più grande fondo pensionistico degli Stati Uniti, ha votato per utilizzare denaro preso in prestito, investendolo in asset alternativi al fine di raggiungere l'obiettivo di rendimento promesso agli investitori. A luglio, l'Ontario Teachers' Pension Plan da 221 miliardi di dollari ha svelato i piani per una nuova spinta di 70 miliardi di dollari nei mercati privati, con attività che spaziano dalle infrastrutture al settore immobiliare.
Secondo Rajan, questa strada intrapresa dai fondi pensione non è esente da rischi. “Gli asset privati sono uno spazio ad alta dispersione, il che significa che c'è una grande differenza tra i migliori e i peggiori manager. Questo significa che la selezione dei manager è vitale. Anche se il denaro si sta riversando nel mercato privato, non c'è alcuna garanzia che stia per fornire grandi rendimenti".
All'inizio di questo mese il consiglio del California Public Employees' Retirement System, il più grande fondo pensionistico degli Stati Uniti, ha votato per utilizzare denaro preso in prestito, investendolo in asset alternativi al fine di raggiungere l'obiettivo di rendimento promesso agli investitori. A luglio, l'Ontario Teachers' Pension Plan da 221 miliardi di dollari ha svelato i piani per una nuova spinta di 70 miliardi di dollari nei mercati privati, con attività che spaziano dalle infrastrutture al settore immobiliare.
Secondo Rajan, questa strada intrapresa dai fondi pensione non è esente da rischi. “Gli asset privati sono uno spazio ad alta dispersione, il che significa che c'è una grande differenza tra i migliori e i peggiori manager. Questo significa che la selezione dei manager è vitale. Anche se il denaro si sta riversando nel mercato privato, non c'è alcuna garanzia che stia per fornire grandi rendimenti".