Il venture capital: giovane ed entusiasta, asset class del futuro

A livello generale, “c'è fame e ricerca di rendimenti e di alternative. È chiaro che si tratta – per la sua stessa natura – di un asset con elevato rischio, insito nella tipologia"
“L'asset class del venture capital oggi continua ad essere molto polarizzata, vi sono pochi buoni gestori a realizzare ritorni che sono differenziali rispetto alle altre asset class. Usare la nostra banca come network di tecnologia ci consente di arrivare a gestori di qualità”
In Italia – seppur il mercato del vc è molto giovane – c'è “per la prima volta un ecosistema completo, ci sono le startup, ci sono gli investitori, ci sono tutti gli elementi per accrescere le opportunità di investimento”.
Il mercato italiano è cresciuto moltissimo negli ultimi 5-7 anni, vi è stata “una presa di coscienza e di interesse significativa. Resta fondamentale rafforzare la cultura del vc, fare formazione".
"È l'asset class del futuro, intercetta i processi e i programmi di investimento più interessanti. L'esserci in questa fase concentrati su un fondo di fondi internazionali [Sella Venture Partners Sgr, ha appena lanciato il primo fondo di fondi italiano dedicato al venture capital, ndr] ha un significato prudenziale. Il mercato in Italia è ancora giovane e non esiste un track record consolidato. Rivolgerci all'estero per noi vuol creare un ponte fra l'Italia e il mercato internazionale, ricercando rendimenti interessanti, track record, tanti gestori”. Aprire un osservatorio su ciò che succede a livello internazionale per Grazia Borri comporta anche aprire la visibilità del venture capital italiano ai gestori internazionali. Vuol dire creare un ecosistema.
Il venture capital è l'asset class del futuro
“L'asset class del venture capital oggi continua ad essere molto polarizzata”, interviene il cio e managing partner Luca Mannucci, “vi sono pochi buoni gestori a realizzare ritorni che sono differenziali rispetto alle altre asset class. Usare la nostra banca come network di tecnologia ci consente di arrivare a gestori di qualità”. I mercati più maturi, con una storia di rendimenti sono il Nord America, il Regno Unito.
In Italia – seppur il mercato del vc è molto giovane – c'è “per la prima volta un ecosistema completo, ci sono le startup, ci sono gli investitori, ci sono tutti gli elementi per accrescere le opportunità di investimento”.
I settori in cui Mannucci vede maggiori opportunità in Italia oggi sono software, biotech. Il mercato italiano è cresciuto moltissimo negli ultimi 5-7 anni, vi è stata “una presa di coscienza e di interesse significativa”, prosegue Borri. “Resta fondamentale rafforzare la cultura del vc, fare formazione. La consapevolezza è stata forte negli ultimi mesi: il covid semmai ci ha rallentati all'inizio, ma non ci ha interrotti. Già da aprile – maggio c'era interesse nei confronti della raccolta. Fra i principali investitori, oltra al gruppo Sella stesso, abbiamo un'altra banca, due compagnie internazionali di assicurazioni, diversi family office e imprenditori”. Gli imprenditori italiani mostrano di credere in questa asset class.