Fonte della sua ricchezza, un gruppo societario mastodontico, attivo in settori che stanno beneficiando della guerra in corso: petrolio e petrolchimico, ma anche telecomunicazioni e commercio al dettaglio. Su quest’ultimo fronte, la conglomerata registra un importante successo legale sul colosso Amazon in una diatriba durata due anni. Il gruppo indiano potrà infatti acquisire per 3,4 miliardi di dollari 200 supermercati di Future Retail, catena in difficoltà economiche, diventando così il maggior operatore del commercio al dettaglio in India. Se l’accordo dovesse essere perfezionato (i termini scadranno a settembre), i punti vendita acquisiti vestiranno le insegne del gruppo Ambani (il marchio Big Baazar, in questo caso). Alla notizia, le azioni di Future Retail sono balzate del 6%.
Quando fu fondato, nel 1966 dal padre di Mukesh, l’impero della famiglia non era che una piccola bottega tessile. Mukesh Ambani è salito al comando del gruppo – la più grande azienda indiana – nel 2002, alla morte di suo padre. Ad oggi la famiglia detiene ancora il 49% della proprietà di queste imprese, che nel 2021 le hanno fruttato ricavi per l’equivalente di 73,8 miliardi di dollari.
Ma Ambani non è l’unico uhnwi diventato ancora più ricco nella giornata di lunedì 28 febbraio. Può brindare anche Elon Musk, già uomo più ricco del mondo, le cui fortune personali sono aumentate di 14,4 miliardi di dollari in seguito al rialzo (+7,5%) delle azioni di Tesla. Saranno le prossime settimane di guerra in Ucraina a dirci se ci saranno ancora sommovimenti significativi che scalzeranno l’uomo più ricco d’Asia (o del mondo) dalla sua posizione in classifica.