Previsto un fondo presso il Ministero dell’Economia e delle finanze dalla dotazione di 34,775 miliardi per il 2021, 41,3 miliardi per il 2022 e 44,573 miliardi per il 2023
La manovra include sette miliardi in due anni per la decontribuzione del 30% nel Mezzogiorno, che coinvolgerà circa 500mila aziende e 2,9 milioni di lavoratori, ma anche 24 miliardi in cinque anni al piano “Transizione 4.0” per l’innovazione
Le misure espansive del primo decreto ristori hanno sfiorato i 5,3 miliardi, accompagnati da ulteriori 2,6 miliardi del decreto ristori bis, per un impatto totale sull’indebitamento netto della pubblica amministrazione di 4,9 miliardi
Il decreto ristori ter da oltre un miliardo
Intanto, fonti dell’esecutivo rivelano che dovrebbe approdare sul tavolo dei Consiglio dei ministri anche il decreto ristori “ter”, per un valore compreso tra 1 e 1,5 miliardi di euro. L’obiettivo è ampliare la lista dei codici Ateco includendo le nuove aziende coinvolte nella geografia delle restrizioni e sfruttare risorse già stanziate durante il corso dell’anno ma non utilizzate per altri interventi anti-covid. Come rivela un’analisi dell’Osservatorio sui conti pubblici italiani, le misure espansive del primo decreto ristori hanno già sfiorato i 5,3 miliardi, accompagnati da ulteriori 2,6 miliardi del decreto ristori bis, per un impatto sull’indebitamento netto della pubblica amministrazione di 3,3 miliardi nel primo caso e di 1,6 miliardi nel secondo. Si parla dunque di un totale di 4,9 miliardi, pari allo 0,3% del prodotto interno lordo nazionale.
Le principali misure del dl ristori e del dl ristori bis
I principali settori di intervento, “tutti attraverso benefici una tantum relativi al periodo delle restrizioni che si estendono fino al tre dicembre”, precisano i ricercatori, sono:
- 2,5 miliardi dal decreto ristori e un miliardo dal decreto ristori bis per le indennità a favore dei lavoratori autonomi
- 777 milioni dal decreto ristori e 867 dal decreto ristori bis per la sospensione dei versamenti dell’iva, di acconti e addizionali Irpef e dei contributi sociali a favore delle attività più colpite e delle filiere agricola e ittica;
- 550 milioni dal decreto ristori a sostegno dei lavoratori del turismo, dello sport e dello spettacolo;
- 400 milioni dal decreto ristori per le agenzie di viaggi e i tour operator;
- 340 milioni dal decreto ristori bis per le regioni più colpite dalle misure di contenimento dei contagi
Per non dimenticare poi l’estensione della Cassa integrazione per 583 milioni di euro e del reddito di emergenza per 452 milioni. “Fortunatamente, la ripresa nel terzo trimestre è stata abbastanza sostenuta (+16,1% sul trimestre precedente) e le previsioni di crescita per il 2020 (-9,0%) potrebbero essere confermate anche in presenza di una contrazione rilevante del pil nel quarto trimestre – spiegano i ricercatori dell’Osservatorio Cpi – Rimarrebbe però un’eredità negativa per il 2021, che potrebbe essere aggravata da un andamento non ancora sotto controllo dell’epidemia”.
Lo tsunami del debito globale
Intanto, lo tsunami covid continua a pesare sull’economia mondiale. Secondo gli ultimi dati dell’Institute of international finance diffusi dal Financial Times, il debito globale è cresciuto a un ritmo senza precedenti nei primi nove mesi dell’anno, raggiungendo i 15mila miliardi di dollari e avviandosi verso gli oltre 277mila miliardi nel 2020. A essere colpiti soprattutto i mercati emergenti, dove si parla di una crescita di 26 punti percentuali, fino a raggiungere il 250% del pil. Nelle economie avanzate, invece, il balzo atteso è di oltre 50 punti percentuali. Solo negli Stati Uniti i livelli di indebitamento potrebbero toccare gli 80mila miliardi di dollari, pari a 9mila miliardi di dollari in più rispetto alla fine del 2019.