Ha inaugurato a Palazzo Reale a Milano La Pace Preventiva, mostra dedicata a Michelangelo Pistoletto, per festeggiare i suoi 90 anni, è promossa e prodotta da Comune di Milano – Cultura, Palazzo Reale, Cittadellarte – Fondazione Pistoletto in collaborazione con Skira. La mostra è curata da Fortunato D’Amico ed è parte di Milano Art Week. La Pace Preventiva è un concetto e un piano d’azione che Michelangelo Pistoletto ha messo in atto da oltre vent’anni attraverso La Cittadellarte e prevede un’operatività attraverso azioni artistiche. Parlare di Pace preventiva non è mai stato così attuale come oggi, considerante che attualmente sono incorso oltre sessanta guerre nel mondo.
Questa mostra vuole esprimere la possibilità che noi abbiamo: fare una guerra preventiva o fare una pace preventiva. È una mostra che mette insieme opere storiche di Michelangelo Pistoletto insieme a un Labirinto opera site-specific progettata dal maestro per La Sala Delle Cariatidi una grande installazione risultato del progressivo srotolarsi dei cartoni ondulati disposti sull’intera superficie dello spazio espositivo, dove sono raccolti alcuni dei più significativi lavori realizzati da Michelangelo Pistoletto nel corso della sua attività. Il Labirinto è il simbolo della perdita dello smarrimento del mondo materiale, un labirinto in cui possiamo incontrare i nostri possibili mostri come il Minotauro. Il labirinto è la nostra possibilità di poter scegliere mille percorsi che possiamo intraprendere. A volte addentrassi in un labirinto significa anche avere il coraggio di perdersi per poi ritrovare la strada. Il maestro sceglie un simbolo storicamente fortemente presente all’interno della nostra cultura. Nel Labirinto il pubblico incontrerà altre opere di Michelangelo Pistoletto come: Venere degli stracci (1967-2013), Il Terzo Paradiso – Ragno tessitore (2003-2014), Wollen – La Mela reintegrata (2007), Mappamondo (1966-2022) e La colomba della pace (2015-2023), insieme agli immancabili Specchi.
Fig. 1 Michelangelo Pistoletto, “La Pace Preventiva”, Palazzo Reale, Milano
Con questa grande installazione l’artista denuncia le duplici possibilità che l’essere umano può scegliere o essere: siamo e possiamo essere agenti di guerra o di pace, siamo possiamo scegliere di essere egenti negativi o positivi. Il Labirinto di Michelangelo Pistoletto è quindi il percorso e un’esperienza immersiva entro cui il visitatore si addentra percorrendo un cammino in un percorso sinuoso e disorientante, camminando all’interno del Labirinto per raggiungere le altre opere in esposizione. All’uscita il visitatore avrà la consapevolezza di avere completato un esercizio fisico e mentale concreto, in cui avrà scelto liberamente come percorrere e come uscire dal labirinto della realtà quotidiana e instaurare La Pace Preventiva. Il Labirinto è anche una traccia dell’itinerario di consapevolezza che ha gradualmente consentito all’artista di concepire “l’arte al centro di una trasformazione responsabile della società” espressione che costituisce la mission di Cittadellarte. Secondo Michelangelo Pistoletto un cambiamento è possibile solo attraverso una reale pratica della democrazia che coinvolga i cittadini e le loro organizzazioni nei processi di trasformazione sociale responsabile.
Fi. 2 Michelangelo Pistoletto, “La Pace Preventiva”, Palazzo Reale, Milano
Il primo Labirinto progettato da Michelangelo Pistoletto risale al 1969, presso il Museo Boijmans Van Beuningen di Rotterdam. L’opera verrà riproposta successivamente in occasione di altre mostre, adattandolo ogni volta all’ambiente che lo ospita. Michelangelo Pistoletto si è formato presso lo studio del padre e ha proseguito il suo percorso presso la scuola grafica pubblicitaria diretta da Armando Testa. All’inizio del suo operato si occupa soprattutto di ritratti. Nel 1960 ha la sua prima mostra personale presso la Galleria Galatea di Torino. Nel 1961 realizza la serie. Il presente che offre la sua immagine su un fondo nero reso riflettente per mezzo di uno strato di vernice trasparente e nel 1962 elabora la tecnica attraverso cui dà vita ai suoi Quadri specchianti. Grazie a quest’ultimi ottiene successo e riconoscimento internazionale. Partecipa così alle più importanti manifestazioni artistiche dedicate alla Pop Art e al Nouveau Realisme; tiene mostre in famose gallerie e musei dell’Europa e degli Stati Uniti. Michelangelo Pistoletto animatore e protagonista della corrente dell’arte povera nella seconda metà degli anni Sessanta del Novecento riunitasi intorno alla figura di Germano Celant insieme a Alighiero Boetti, Luciano Fabro, Jannis Kounellis, Giulio Paolini, Pino Pascali, Giovanni Anselmo, Mario Ceroli, Mario Merz, Giulio Paolini, Gianni Piacentino, Emilio Prini, Gilberto Zorio, Piero Gilardi, Claudio Cintoli, Sergio Lombardo, Gino Marotta, Fabio Mauri, Giuseppe Penone, Cesare Tacchi, Renato Mambor. L’obiettivo di questi artisti era quello di superare l’idea tradizionale secondo cui l’opera d’arte occupa un livello di realtà sovratemporale e trascendente. Per questo motivo risulta importante la provocazione del rifiuto delle tecniche e dei supporti tradizionali, per fare ricorso, a materiali “poveri” e naturali come terra, legno, ferro, stracci, plastica, scarti industriali, con lo scopo di evocare le strutture originarie del linguaggio della società a loro contemporanea, colpevole di averne corroso abitudini e conformismi.
Fig. 3 Michelangelo Pistoletto, “La Pace Preventiva”, Palazzo Reale, Milano
Un’altra caratteristica del lavoro degli artisti del movimento è il ricorso alla forma dell’installazione, come luogo della relazione tra opera e ambiente, e a quella dell'”azione” performativa e dell’esperienza. All’interno del mercato dell’arte secondo gli ultimi dati, il fatturato complessivo delle opere vendute nel 2022 ammonta a 3.2 milioni di euro con 68 lotti passati in asta e una percentuale di invenduto pari al 25%. All’interno del mercato dell’arte Michelangelo Pistoletto si presenta come un artista stabile e ben consolidato a livello nazionale e internazionale. Le opere “specchianti” rappresentano il 67% del volume d’affari complessivo pari a 56 milioni di euro. Nel 2015 si è registrato il più alto tasso di transazioni (165) con un fatturato di 21 milioni di Euro. Il record d’asta è stato raggiunto dall’opera “Uomo che guarda un negativo” del 1967, venduta a 4.1 milioni di Euro (commissioni incluse) da Christie’s Londra nel 2017. Le vendite all’incanto sono effettuate principalmente in Inghilterra e negli Stati Uniti dalle più importanti case d’asta internazionali quali Christie’s, Sotheby’s e Phillips.
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