Negli ultimi quattro anni sono stati emessi 1.105 minibond, di cui 149 quotati sul segmento ExtraMOT Pro di Borsa Italiana e 956 collocati privatamente
Le emissioni di green bond hanno toccato quota 42 nel 2022, per un controvalore record di circa 205 milioni di euro. Un dato in crescita rispetto al biennio precedente
I minibond archiviano un anno da record. Stando agli ultimi dati raccolti da Azimut Direct, nel 2022 sono stati emessi 238 prodotti, per un controvalore che sfiora gli 1,6 miliardi di euro. Solo negli ultimi tre mesi dell’anno sono sbarcati sul mercato 46 minibond per 364 milioni di euro. Dal 2014 (anno di nascita del mercato) a oggi sono stati emessi complessivamente 1.428 minibond per un controvalore di circa 9,4 miliardi di euro.
Negli ultimi quattro anni, periodo in cui il mercato è diventato più maturo e le informazioni sui collocamenti privati sono “più affidabili” secondo Azimut Direct, sono stati emessi 1.105 minibond, di cui 149 quotati sul segmento ExtraMOT Pro di Borsa Italiana e 956 collocati privatamente, per un controvalore che supera i 6,7 miliardi di euro. Mediamente, si calcola un taglio medio di 6,2 milioni, una cedola del 4,36% e una durata dell’emissione di 5,7 anni. A livello di distribuzione geografica, il 71% delle emissioni (per un controvalore che supera i 4,7 miliardi di euro) riguarda cinque regioni: Lombardia (oltre 1,91 miliardi di euro, pari al 28,5% del totale emesso), Veneto (oltre 1,27 miliardi, pari al 19% del totale emesso), Emilia Romagna (oltre 651 milioni, pari al 9,7%), Piemonte (oltre 450 milioni, pari al 6,7%) e Campania (oltre 446 milioni, par al 6,7%). Quanto invece ai settori, guidano le imprese industriali con 204 emissioni per circa 1,2 miliardi di euro di raccolta.
Guardando al 2022, le 46 emissioni di minibond registrate negli ultimi tre mesi dell’anno risultano non solo in calo rispetto ai precedenti tre trimestri (66 emissioni nel periodo gennaio-marzo, 44 tra aprile e giugno e 71 tra luglio e settembre) ma anche in controtendenza rispetto ai picchi registrati negli ultimi tre mesi del 2018, 2019, 2020 e 2021. Ciononostante, si legge nel Barometro minibond, il controvalore (364,2 milioni di euro) non si discosta da quanto riportato nei trimestri precedenti. Si osserva in questo caso mediamente un taglio di 8,3 milioni di euro, una cedola del 5,14% e una durata media di 5,8 anni. Nei 12 mesi, diversamente da quanto stimato negli anni precedenti, è stato inoltre evidenziato un incremento del fatturato degli emittenti. Si parla infatti di un valore medio complessivo di 64,7 milioni di euro, a fronte dei 49 milioni del 2021; il valore calcolato escludendo gli outlier, vale a dire i dati inferiori al 5° e superiori al 95° percentile, risulta pari a 40,2 milioni di euro (contro i 31,4 milioni del 2021).
Record di emissioni di green bond
Le emissioni di green bond – obbligazioni volte a finanziare progetti relativi alla sostenibilità ambientale come quelli riguardanti l’economia circolare, l’abbattimento delle emissioni, le energie rinnovabili e lo sviluppo di processi produttivi sostenibili – hanno toccato quota 42 nel 2022 per un controvalore record di circa 205 milioni di euro. Un dato in crescita rispetto al 2020, quando le emissioni furono quattro per un ammontare di 69,1 milioni di euro, ma anche rispetto al 2021 quando si calcolarono 25 emissioni di green bond per un controvalore complessivo di 171,6 milioni. “Ci aspettiamo che lo strumento acquisirà sempre più importanza quest’anno”, scrivono da Azimut Direct. “E ci auguriamo che il numero di emissioni e il controvalore a fine 2023 sia di gran lunga superiore ai dati registrati nel 2022”.
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Cosa sono i minibond e come funzionano?
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