Art-Rite, la casa d’aste che adotta un lessico finanziario (ed evolve)

Greenwich Village, New York, 1973-1978. Nel cuore del quartiere più bohemienne della metropoli, dai palazzi con facciate variopinte, uno stravagante giornale d’avanguardia culturale viene distribuito gratuitamente nelle gallerie della zona e ai passanti più curiosi. Tra gli obiettivi degli editori, tre giovanissimi ex-studenti di critica d’arte, in ordine sparso: rompere i rigidi schemi della stampa di settore del tempo; decidere cosa trattare, ogni quanto pubblicare e a chi dare spazio con un approccio altamente selettivo; coinvolgere gli artisti emergenti più interessanti della scena locale (in seguito vere e proprie star del mercato). “Un modo e un tono del tutto nuovo” l’avrebbero poi definito i suoi fondatori in una intervista del 2005, “un’entità infaticabile ma amichevole, che evolve di continuo”.
Ortica, Milano, 2018-presente. Nel cuore del quartiere più underground della città, dalle facciate riqualificate dalla street art, una casa d’aste accetta la sfida lanciata quarant’anni prima dal magazine newyorkese, presentandosi come una realtà capace di rompere i rigidi schemi del mercato dell’arte italiano. Tra gli obiettivi di uno scoppiettante team guidato da Attilio Meoli, socio fondatore e amministratore delegato, in ordine: rispondere alle esigenze di una nuova generazione di collezionisti; selezionare con cura le opere proposte all’incanto; saper innovare il proprio modello di business per anticipare le tendenze del sistema arte.
Attilio Meoli, socio fondatore e ad di Art-Rite
Ad accumunare le due storie, un nome diventato oggi un brand dal significato evocativo: Art-Rite. “L’obiettivo degli editori di Art-Rite Magazine era assicurare al pubblico la massima attenzione curatoriale alla proposta artistica” spiega Meoli, ex CFO e CEO di Finarte. “Oggi questi valori rivivono e sono condivisi dalla casa d’aste. Art-Rite Auction House raccoglie l’entusiasmante eredità della passata esperienza editoriale e si rivolge ai collezionisti con una selezione di opere di autori moderni e contemporanei di significativo interesse storico artistico”.
Non è tuttavia solo l’attitudine curatoriale a rappresentare un caso interessante per il panorama nazionale. In soli cinque anni di attività, Art-Rite ha direzionato il proprio impegno nel divenire un ponte fra il mercato dell’arte e il sistema finanziario, in alcuni casi assorbendone il lessico. Ad esempio, da un primo ambito d’azione, circoscritto all’Arte Moderna e Contemporanea, i dipartimenti della casa d’aste sono cresciuti seguendo il concetto di diversificazione. Oggi se ne contano sei: oltre al più longevo, diretto da Federico Bianchi, sono presenti quelli di Arte Antica (con a capo Gian Marco Savio), di Gioielli (Mariapaola Corona), di Comic Art (Federico Manusardi), di Numismatica (Alberto Ambrosetti) e di Auto da collezione (aperto lo scorso aprile e guidato da Edoardo Baj Macario).
La sede di Art-Rite in via Ventura a Milano
Sullo stesso principio si orientano anche le aste: in calendario troviamo infatti diversi format per una alternanza di obiettivi e pubblico. Agli appuntamenti più tradizionali, con a catalogo i lotti più iconici, ne susseguono altri denominati “U-3”, con all’incanto opere dalla base d’asta inferiore ai 3mila euro, in grado di valorizzare e mettere all’attenzione del grande pubblico oggetti e opere meno conosciuti, ma meritevoli di interesse, e “4-U New”, dedicato all’arte ultra contemporanea, in cui la casa d’aste agisce come vero e proprio scopritore di talenti nel mercato primario. Così facendo, la casa d’aste propone cataloghi in grado di soddisfare appetiti differenti in termine di esigenze estetiche e di budget, da quelli più famelici dei collezionisti navigati a quelli più curiosi dei meno esperti, fino a quelli più raffinati degli operatori del settore.
Altra parola del lessico finanziario che ha spinto la strategia aziendale di Art-Rite è innovazione. Non solo nella promozione di aste online in diretta Instagram e nella realizzazione di virtual tour negli spazi espositivi, ma anche nell’offerta di servizi ancora poco conosciuti nel mercato italiano, che aprono alla visione degli oggetti collezionati come investimento (di passione, certo, ma effettuato con oculatezza). Un approccio singolare per il Belpaese, che ha consentito alla casa d’aste di realizzare una impresa considerata utopistica nel mercato nazionale: entrare a far parte di un gruppo bancario. A novembre 2022, infatti, il Gruppo Banca Sistema ha acquisito la totalità del capitale della casa d’aste tramite la sua controllata Kruso Kapital S.p.A. “L’operazione costituisce per Art-Rite un’importante evoluzione nella direzione di un progetto unico nel panorama italiano e anche internazionale” ha precisato Meoli. “Fin dalla sua origine, la vocazione e l’obiettivo della casa d’aste è stato quello di simboleggiare un ponte fra il mercato dell’arte e il sistema finanziario. Oggi Banca Sistema rappresenta l’ecosistema ideale in cui la nostra realtà può svilupparsi in maniera organica e amplificata”.
Esposizione del Dipartimento di arte moderna e contemporanea
Ne è esempio Art-Kredit, il nuovo servizio sviluppato da Kruso Kapital che si inserisce nel contesto dell’art lending. Già conosciuto oltreoceano, ma ancora poco utilizzato in Italia, il servizio permette ai proprietari di opere d’arte e oggetti di valore di ottenere nuova liquidità per i propri obiettivi personali (come la diversificazione del portafoglio finanziario o l’acquisto di nuove opere). Così facendo, l’oggetto o l’opera diventano collaterale per la garanzia di prestiti, trasformandosi in veri e propri asset a disposizione del cliente, rendendo anche più liquido un mercato che tradizionalmente non lo è. Un servizio che si fa forte dell’expertise di Art-Rite, che opera nella valutazione degli oggetti portati a garanzia internalizzando competenze normalmente affidate a enti terzi, con vantaggi per il collezionista o per il cliente stesso in termini di affidabilità e flessibilità.
Un modo tutto nuovo di operare nel settore dell’arte italiana, quella di Art-Rite Auction House, che come l’omonima antenata costituisce un’entità capace di evolvere di continuo, intercettando le esigenze del suo pubblico e proponendo a esso non solo dei servizi, ma una vera e propria esperienza.