Arte e sostenibilità, riduzione emissioni passa (anche) da casa aste

Meno 37% di emissioni nel 2022. Lo certifica Christie’s nel suo Environmental Impact Report pubblicato il 19 aprile 2023, giunto alla sua terza edizione. Il rapporto illustra il lavoro svolto dalla casa d’aste per ridurre le emissioni globali di CO2, in vista della loro totale eliminazione entro il 2030. Sulla base dei parametri approvati dalla Science Based Targets Initiative (SBTi), le emissioni della casa d’aste nel 2022 si sono ridotte del 37% rispetto ai livelli pre-pandemia del 2019 (nonostante il 2022 sia stato l’anno in cui Christie’s ha realizzato il maggior profitto di sempre), soprattutto nelle quattro aree di Shipping, Business Travel, Buildings e Publishing. L’unico aumento di emissioni è stato registrato per l’area IT, riflettendo la rilevante trasformazione digitale del settore negli ultimi tre anni.
Emissioni globali di CO2, l’impegno di Christie’s su spedizioni e viaggi
Nell’area Shipping, le emissioni del 2022 (6.642 tonnellate) sono risultate il 55% inferiori rispetto al 2019, pur essendo il volume delle opere trasportate aumentato del 20%. Christie’s ha implementato soluzioni di trasporto low-carbon, dando priorità a spedizioni via mare e utilizzando imballaggi di nuova generazione. In particolare, grazie alla partnership con Crozier, la casa d’aste ha lanciato delle tratte di spedizione via mare tra Londra-New York e Londra-Hong Kong, condividendo lo spazio disponibile con galleristi del mercato e riducendo collettivamente le emissioni di CO2. Anche l’area Business Travel ha registrato un decremento delle emissioni (5.951 tonnellate), diminuite del 56% rispetto al 2019. Il risultato è dovuto prevalentemente all’implementazione di soluzioni di lavoro ibride, all’utilizzo di auto elettriche per i dipendenti e alla misurazione delle emissioni di CO2 durante le trasferte aziendali. Le emissioni relative ai Buildings (3.726 tonnellate) sono diminuite del 61% rispetto al 2019 soprattutto grazie all’utilizzo di energie rinnovabili nei diversi headquarter di Christie’s. L’edificio che ospita la casa d’aste a Londra, ad esempio, è risultato particolarmente performante sulla base degli standard BREEAM nonostante i quasi 200 anni di attività.
Il nodo dei dati
Le emissioni IT (16.555 tonnellate) sono invece aumentate del 50% rispetto al 2019, venendo calcolate prevalentemente sulla spesa relativa software, hardware e servizi di supporto acquistati durante l’anno. Nonostante ciò, Christie’s ha ridotto le emissioni del proprio data centre del 22%, optando per un nuovo cloud-based storage. Interessanti sono anche i risultati raggiunti con la piattaforma blockchain dedicata agli NFT venduti sul network Ethereum. Infatti, la nuova piattaforma Ethereum ha ridotto le emissioni del 38% (rispetto al 2019) nonostante un incremento delle transazioni del 74%. Infine, le emissioni riconducibili all’aerea Publishing (719 tonnellate) sono calate dall’84% rispetto al 2019 e dell’1% rispetto allo scorso anno, in particolare grazie alla riduzione dei cataloghi stampati, all’utilizzo di materiali riciclabili e all’aumento dei contenuti digitali accessibili ai clienti.
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