Vladimir Kartashov l’artista sciamanico del web 3.0

Nicole Valenti
31.1.2023
Tempo di lettura: 4'
Alla scoperta del mercato dei “giovanissimi” per investire sulla generazione Z. Il caso multicolore di Vladimir Kartashov, che ha scelto di vivere in Italia

L’Italia è ancora oggi meta di artisti provenienti da tutto il mondo, luogo di ispirazione e di studi e spesse volte è il posto che questi artisti stranieri scelgono per restare.

Vladimir Kartashov è un giovanissimo artista emergente che sta riscontrando grande attenzione da parte di pubblico e collezionisti portando ad un rapido aumento del valore delle sue opere. Vladimir arriva in Italia il giugno scorso, precisamente a Pietrasanta invitato da Emilian Zakharov, medico russo e gallerista proveniente da una famiglia che si occupa d’arte da oltre 300 anni. Emilian dopo lo scoppio della guerra ha deciso di trascorrere più tempo in Italia dove già da anni risiedeva periodicamente a Pietrasanta. Proprio a giugno il gallerista di arte contemporanea ha lanciato il suo nuovo progetto TG Residency, un format di residenze per giovani artisti emergenti stranieri a Pietrasanta, dove i creativi vengono invitati a soggiornare e a produrre le proprie opere.


I primi due artisti in residenza sono stati Vladimir Kartashov di origine russo/siberiana e Apollinaria Broche di origine franco/russa, la loro residenza si è conclusa con una mostra bipersonale a Milano coordinata da Lorenzo Belli. L’esposizione dei giovanissimi artisti dal titolo ”Stream the Dream” ha avuto luogo dal 23 novembre al 23 dicembre presso l’Atelier Balderi negli spazi dell’Archivio Iginio Balderi, dove si svolgono esposizioni artistiche dal 2019 coordinata dal curatore d’arte Lorenzo Belli. In mostra per la prima volta in Europa le enormi tele ad olio di Vladimir che ritraggono un paesaggio fatto di simboli pop legati all’universo web, declinati in una routine quotidiana, mentre Apollinaria espone un’installazione composta da sculture in ceramica smaltata ispirate all’affresco di Lorenzetti “Allegoria ed effetti del Buono e del Cattivo Governo”. Dopo la mostra di Milano la residenza di Vladimir a Pietrasanta è proseguita portando alla realizzazione di una seconda mostra personale, inaugurata il 17 Dicembre alla Ex Marmi di Pietrasanta presso la galleria di arte contemporanea Project Space in collaborazione con TG Residency.

Qui l’artista ha presentato una serie di grandi tele, quasi tutte oltre i due metri per tre, che ricordano le pale di altare e le predelle in cui lo sguardo dell’osservatore è guidato da una costruzione visivo-narrativa. Quello che più colpisce del lavoro di Vladimir è il connubio fra la classicità e la maestria della tecnica ad olio integrata con i soggetti dell’opera legati alla cultura pop e virtuale. Vladimir mette in scena i simboli e i personaggi che rappresentano il mondo occidentale, marchi di brand famosi, figure fantasy dell’immaginario cartoon e molto altro, tutto questo, pur essendo le sue origini così distanti sia a livello geografico che culturale. 

A proposito di Vladimir Kartashov

Vladimir è nato nel 1997 ed è cresciuto a Magadan, in una remota zona della Russia che si affaccia sul mare di Okhotsk, sulla sua carta d’identità alla voce indirizzo appare la parola: Tundra. A 12 anni dopo la separazione dei genitori, Vladimir fu mandato a vivere dalla nonna in Siberia nella zona Zapodnaya. La sua famiglia viveva in quest’area da generazioni, la nonna discendeva da gruppi etnici asiatici che avevano popolato questi territori molto prima dei russi e il suo substrato culturale era un mix fra Sciamanesimo e Chiesa Cristiana Ortodossa. Nella famiglia di Vladimir, le donne hanno ricevuto un dono magico. Il dono è stato trasmesso di generazione in generazione tramandando pratiche come l’interpretazione dei sogni, rituali di guarigione e preveggenza. E’ importante capire che si tratta di rituali culturali/spirituali dunque Vladimir crescendo in questo contesto assorbì in profondità questa speciale sensibilità. A soli 14 anni Vladimir decise di trasferirsi da solo a Novosibirsk per frequentare la scuola d’arte, affittò una stanza in un appartamento comunitario pagandosi l’affitto con i soldi guadagnati online giocando a World of Warcraft. Il suo mestiere di “Gamer” gli permise di addentrarsi in profondità nel mondo del web, questo gli diede accesso a una “cultura globale”, qualcosa che non esisteva nella realtà dove era cresciuto. 


Nello stesso periodo sempre attraverso al web si avvicinò alla mitologia greca con tutte le sue “dinamiche” umane e in qualche modo trovò un nesso, una connessione, fra le tragedie dell’animo umano descritte dai greci, i viaggi mistici sciamanici nell’underground e il mondo fantasy dei romanzi e dei giochi online. Nel contempo Vladimir proseguiva i suoi studi presso la scuola d’arte russa dove imparava le tecniche di esecuzione classica. Questo mix tra classico e contemporaneo, apparentemente contrapposto è l’humus dal quale prendono vita le opere di Vladimir, esse mettono in scena il mondo analogico attraverso antiche tecniche pittoriche con l’utilizzo del colore ad olio e lo uniscono ai soggetti ritratti che parlano della cultura pop digitale globale a cui appartiene. Nei suoi lavori tutto è collegato, passato, presente e futuro, lui stesso descrive le sue opere come: “Un mondo senza frontiere”. 


Nel 2017 Vladimir si laurea causando uno scandalo, gli era stato richiesto dai suoi maestri di dipingere un’allegoria dei generali sovietici, vincitori della grande guerra patriottica e l’artista in risposta presentò un dittico in cui denunciava la guerra. Subito dopo si trasferì a Mosca, nel 2022 quando la Russia entrò in guerra con l’Ucraina, Vladimir venne chiamato ad arruolarsi nell’esercito in caso contrario sarebbe stato considerato disertore. Qualche giorno dopo aiutato da Emilian Zakharov lasciò il paese arrivando così in Italia. 

Vladimir ed Emilian 

A scommettere sul talento di Vladimr è stato proprio Emilian Zakharov portando l’artista in Versilia dove grazie a un permesso di soggiorno resterà anche nel 2023. Emilian conobbe Vladimir un paio di anni fa quando fu invitato ad un’esposizione che presentava le opere di alcuni studenti. Lì, vide per la prima volta le opere di Vladimir e ne rimase incantato, in quel momento cominciò la carriera artistica del ragazzo. 

La passione che questo giovane creativo mette nel suo lavoro è totalizzante, per lui la pittura è una priorità assoluta e con le sue opere spera di raccontare “la speranza”. Vladimir si trova in Italia da diversi mesi ormai, qui sta vivendo un’esperienza molto positiva anche se il suo più grande desiderio sarebbe quello che gli uomini vivessero in un unico mondo senza confini, con una pace globale. In qualche modo una delle motivazioni profonde che ha spinto Vladimir a diventa pittore è proprio questa visione, il desiderio di dare vita ad un mondo perfetto, diverso dalla realtà; animare quell’universo mistico fatto di viaggi onirici e digitali, attraverso alle sue imponenti rappresentazioni. 

Le opere di Vladimir Kartashov

Nei lavori di Vladimir si nota un’eccezionale energia vitale emanata dall’estremo oriente russo e dalla siberia, un richiamo linguistico ai tangka buddisti unito al respiro della cultura contemporanea digitale. Il misticismo trasmessogli dalla nonna coniugato al mondo di Internet sono due facce di una stessa medaglia: il mondo offline e il mondo online. Questi i temi trattati dall’artista, i dipinti risultano un mix di simboli che compaiono su Internet, nei suoi sogni e nella sua vita. 

Vladimir ci racconta : "Per interpretare i sogni, bisogna conoscere e comprendere i simboli che si sognano: per me il simbolo della modernità è diventato il sorriso. Il sorriso è un elemento astratto comprensibile a molte persone sulla terra.” Questo sorriso lo troviamo nella forma dello smile, dell’emoticon, impresso sopra ad ogni tela spremendo direttamente il tubetto del colore ad olio. L’artista continua: “ Sento che saturare i miei dipinti con emoticon trasmette il tempo in cui vivo. È importante per me combinare i diversi universi in cui “vivo” nei miei dipinti.” La storia di Vladimir è coinvolgente così come la sua produzione artistica, parliamo di un natio della generazione Z che ha avuto un percorso fuori dalle righe perché i suoi primi anni di vita hanno avuto luogo lontano da ogni forma di tecnologia, ma un certo punto, come spinto da un istinto, Vladimir è andato a ricercare quel contatto con il digitale che contraddistingue la sua generazione e proprio attraverso quel mondo ha sviluppato il suo linguaggio. In lui convivono due parti apparentemente opposte, da un lato la spiritualità mistica di luoghi lontani e animisti e dall’altra i simboli dell’occidente, della cultura pop globalizzata e del fantasy, il tutto interpretato attraverso la sua esperienza. 

Le opere di Vladimir sono dettagliate, ricche di centinaia di personaggi ed elementi che vanno a comporre questi paesaggi umani coloratissimi, per riuscire a cogliere ogni dettaglio di queste minuziose opere bisogna fare un viaggio nell’underground. Da non perdere A Maggio assisteremo alla seconda personale di arte contemporanea di Vladimir Kartashov a Pietrasanta nel complesso di Sant’Agostino, la mostra verrà dedicata alla sua amata nonna scomparsa nel Novembre del 2022 quando Vladimir si trovava in Italia senza la possibilità di andare a trovarla per un ultimo saluto.

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Nicole Valenti è una designer. Altoatesina, si laurea in decorazione con specializzazione in design e arti multimediali all’Accademia di Belle Arti di Firenze, dove vive. Contestualmente, si diploma in grafica alla scuola Internazionale di Comics della stessa città. Subito dopo la laurea, insegna nella sua accademia per la cattedra di decorazione. Nel 2018 fonda lo studio NIVA design, fra le cui eccellenze produttive figura la maniglia, reinterpretata traendo ispirazione da un immaginario vivido, non estraneo al mondo onirico. Attualmente Nicole collabora tramite il suo studio con artisti e designer internazionali come pure con gallerie di collectible design, sempre sperimentando e ricercando nuove modalità espressive.

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