Giochi da tavolo? Non certo un'invenzione moderna

Lorenzo Magnani
Lorenzo Magnani
20.1.2022
Tempo di lettura: 2'
I giochi da tavolo hanno origini antichissime, addirittura preistoriche. Il primo, scoperto qualche giorno fa in Oman, risalirebbe a più di 4 mila anni fa
Se si pensa che i giochi da tavolo siano un passatempo moderno non si potrebbe essere più in errore. L'arte ludica ha origini antichissime. La prova è una recente scoperta fatta da degli archeologi in Oman. La squadra di ricercatori d'antichità in un sito risalente all'età del bronzo e del ferro vicino al villaggio di Ayn Bani Saidah nella valle di Qumayrah, nel nord delle montagne Hajar, hanno trovato un gioco da tavolo in pietra, che dalle prime stime, si pensa essere stato ideato circa 4 mila anni fa.
"Questi ritrovamenti sono rari, ma esempi sono noti da un'area che si estende dall'India, attraverso la Mesopotamia fino al Mediterraneo orientale", ha detto in una dichiarazione Piotr Bielinski, un archeologo dell'Università di Varsavia che ha guidato gli scavi. "L'esempio più famoso di un tavolo da gioco basato su un principio simile è quello delle tombe di Ur". L'antico gioco (in copertina) a cui l'archeologo si riferisce è stato scoperto nel 1922, ha circa 4.500 anni ed è un gioco per due giocatori simile al backgammon. Ora si trova nella collezione del British Museum di Londra. Nel 2015, in una tomba di 2300 anni fa nella città di Qingzhou, furono invece riportati alla luce un dado a 14 facce fatto di dente di animale, 21 pedine rettangolari con numeri dipinti e una tessera rotta, che si pensa dovessero far parte di un gioco conosciuto come “Bo”.

La grande tavola di pietra scoperta di recente in Oman presenta dei segni a forma di griglia che sembravano indicare diversi campi di gioco, così come i fori per le tazze. Le sue regole sono state perse nel tempo. A condurre gli scavi è stata una squadra di archeologi del Centro polacco di archeologia mediterranea dell'Università di Varsavia e del Ministero del patrimonio e del turismo dell'Oman, guidata da Bielinski e dal direttore generale delle antichità del ministero Sultan Al Bakri. L'area che circonda lo scavo è una delle regioni meno studiate dell'Oman, ma i ritrovamenti fatti da studi recenti suggeriscono che la valle di Qumayrah era parte di un'importante rotta commerciale tra diverse città arabe. "Questa abbondanza di tracce di insediamento dimostra che questa valle era un luogo importante nella preistoria dell'Oman", ha detto Bieliński al Daily Mail. Gli scavi nel sito hanno anche prodotto quattro torri - una alta almeno 60 piedi - e le prime prove di fusione del rame nella regione.
Laureato in Finanza e mercati Internazionali presso l’Università Cattolica di Milano, nella redazione di We Wealth scrive di mercati, con un occhio anche ai private market. Si occupa anche di pleasure asset, in particolare di orologi, vini e moto d’epoca.

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