Gioielli antichi, vintage o in stile: quali scegliere?

Giulia Bacelle
Giulia Bacelle
17.12.2021
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Antichi, vintage o in stile. Ma anche realizzati dai grandi nomi della gioielleria o appartenuti a regine, magnati e collezionisti moderni. Come si classificano i preziosi? Ecco una breve guida
Ricerca dei brand più rinomati e attenzione alla sostenibilità. Sono queste le due tendenze all'interno del mercato dei gioielli che potrebbero essere protagoniste di un sempre più forte interesse nei confronti di una particolare categoria, quella dei preziosi d'epoca. In primis, gli appassionati sembrano infatti sempre più attratti dai gioielli d'autore, una categoria che secondo la ricerca State of fashion: watches and jewellery di McKinsey & Company di giugno 2021 è destinata a crescere con un tasso annuo composto dell'8-12% dal 2019 al 2025, superando il mercato dei gioielli in generale e raggiungendo il 25-30% della quota totale. Il secondo trend è invece da rilevarsi nell'aumento delle considerazioni di sostenibilità durante l'acquisto di un gioiello, che influenzeranno dal 20 al 30% degli acquisti nel 2025, come aggiunge la ricerca.
Tuttavia, distinguere i periodi di realizzazione dei gioielli d'epoca non è affare facile. Ecco una breve guida per orientarsi in questo affascinante mercato.

1. I gioielli antichi 


Lo United States customs service definisce i gioielli antichi come pezzi realizzati minimo 100 anni or sono, anche se secondo alcuni collezionisti e mercanti la definizione abbraccia anche i preziosi creati negli anni Trenta del Novecento. Il termine si adatta anche alla bigiotteria. In linea generale, vi sono sei ere per i gioielli antichi.

Georgiana (1714-1837, di cui tarda età georgiana 1760-1837)


Sono i gioielli realizzati durante il regno di Giorgio I, Giorgio II, Giorgio III e Giorgio IV d'Inghilterra. Tratti caratteristici di questo stile sono l'assenza di una caratura standard nell'utilizzo dell'oro, la presenza di bordi grezzi verso le estremità del gioiello data dalla creazione a mano e alcune tecniche della lavorazione del metallo particolari, come quella repoussé e quella cannetille. Per le pietre preziose, i tagli più frequenti sono da ritrovarsi nel cabochon e nella goccia, mentre per i diamanti il taglio è a rosetta od old-mine. Esempio perfetto sono gli orecchini di diamanti a girandola indossati da Maria Luisa di Borbone Parma, Arciduchessa d'Austria in un ritratto realizzato da Anton Raphael Mengs nel 1765.


Dettaglio di Anton Raphael Mengs, Maria Luisa di Borbone-Parma,
Principessa delle Asturie, 1765.



Vittoriana (1837-1890)


Dal regno della regina Vittoria d'Inghilterra, quelli vittoriani sono gioielli romantici (tipici sono gli anelli a nodo, i portafoto e le miniature dell'amato), ma anche tipici nella rappresentazione di alcuni temi come fiori e animali. Tra i materiali più utilizzati vi sono l'oro, le perle, il corallo, i diamanti, l'avorio e l'osso di tartaruga. Iconico del periodo l'anello di fidanzamento della stessa regina Vittoria (1939), un serpente d'oro con rubini, diamanti e smeraldi.


Anello di fidanzamento della Regina Vittoria, 1839.



Art Nouveau (1890-1915)


I preziosi realizzati a cavallo del nuovo secolo sono gioielli raffinati e originali la cui creazione è resa possibile dall'incremento nell'uso di macchine da parte degli orafi. Tra i nomi più rinomati in questo periodo spicca quello del francese René Lalique, in cui materiali come pasta di vetro e smalto vengono usati per riempire complesse intelaiature d'oro.


René Lalique, spilla di diamanti, smalto e vetro, 1899-1901.



Edoardiana (1901-1915)


I gioielli del periodo che coincide con il regno di Edoardo VII d'Inghilterra sono caratterizzati da motivi caratteristici come fiocchi, pizzi, tasselli, corone d'alloro e ghirlande realizzate in oro così come in platino e argento. Emblematica è la Tiara Manchester commissionata Consuelo Montagu, duchessa vedova di Manchester e realizzata da Cartier nel 1903.


Cartier, Manchester Tiara, 1903.



Art Deco (1920-1935)


I gioielli di questo periodo seguono gli sconvolgimenti causati dalla Prima guerra mondiale verso il nuovo, il moderno e il tecnologico. Quelli Art Deco sono preziosi strutturati, audaci, solidi e spesso quasi architettonici. Ritornano nomi come Cartier, ma ne emergono di nuovi come Van Cleef & Arpels e Georges Fouquet. Nascono combinazioni inedite di materiali: onice, smeraldi, giada, diamanti ma anche vetro e plastica, arrangiati in gioielli dalle forme lineari ma mai semplici.


Georges Fouquet, Collana pendente in smeraldo,
onice e diamanti, 1925



Retro (1935-1950)


Il termine viene coniato solo a partire dagli anni Settanta, ma i gioielli del periodo Retro si distinguono da quelli Art Deco per la chiara ispirazione alla natura e l'utilizzo di pietre dai colori vivaci. Iconici sono i preziosi dal setting invisibile di Van Cleef & Arpels, tecnologia brevettata nel 1933, che incastonano rubini, zaffiri, smeraldi e diamanti l'uno al fianco dell'altro senza l'utilizzo di altri metalli o componenti visibile dal fronte.


Van Cleef & Arpels, Doppia clip a peonia, 1937.



2. I gioielli vintage


Per essere considerato vintage, un gioiello deve avere al minimo vent'anni d'età, essere stato già posseduto da un precedente proprietario e datare dal 1931 in poi. La categoria è vasta e variegata, da gioielli in celluloide (l'antenato della plastica) a quelli realizzati dalle più importanti case di moda. Un esempio? La spilla di Christian Dior datata 1967, con simil-diamanti rhinestone e simil-giada a taglio cabochon.


Christian Dior, spilla con simil diamanti e giade, 1967.



3. I gioielli in stile


Sono preziosi realizzati negli ultimi 20 anni nello stile antico o vintage. Quello che li distingue dal mass-market è il fatto che abbiano un riscontro elevato da parte dei collezionisti e siano commercializzati in negozi d'alta fascia o presso boutique artigiane. Ne sono esempio i gioielli realizzati dal designer contemporaneo Rodrigo Otazu, come il bracciale June disegnato nel 2006, o la collezione Once upon a time.


Rodrigo Otazu, bracciale June, 2006.

4. I gioielli “period”


Sono i capolavori della gioielleria con meno di un secolo d'età. Un esempio? Il bracciale Tutti frutti di Cartier, realizzato nel 1928 e appartenuto alla collezione di Evelyn H. Lauder fino al 2014, quando ha totalizzato 2,1 milioni di dollari durante un'asta da Sotheby's realizzando il record per il Tutti frutti più costoso andato all'incanto.


Cartier, bracciale Tutti frutti, 1928.



5. I gioielli “estate”


I gioielli estate si caratterizzano per la loro provenienza, indipendentemente dal periodo storico in cui sono stati realizzati. Magnifico esempio di questa categoria, la grossa perla naturale a goccia, sormontata da diamanti e pendente di una collana a tre fili di perle appartenuta a Maria Antonietta, che nel 2018 ha totalizzato 36 milioni di dollari (venti volte la stima iniziale) durante un'asta di Sotheby's.


Pendente perla di Maria Antonietta, pre 1792.


 

 

Immagine di copertina - Coppia di clips con diamanti e smeraldi, Courtesy Pandolfini Casa d'aste, dicembre 2021. 

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