La porcellana della Città Proibita infrange la soglia dei 25 milioni

Oltre 2 milioni di dollari per centimetro di diametro: tanto ha pagato un anonimo collezionista privato cinese durante l’asta “Important Chinese Art” per una rarissima porcellana da Sotheby’s Hong Kong l’8 aprile 2023. Si tratta di una ciotolina smaltata di circa 11,5 centimetri risalente al 1735-1736, aggiudicata per 25 milioni di dollari Usa (198 milioni di dollari locali).
La sua storia? Fu tornita nelle fornaci imperiali all'epoca dell'imperatore Yongzheng, che governò la Cina dal 1722 al 1735; successivamente smaltata nei laboratori della Città Proibita, nel cuore di Pechino. Esempio straordinario di porcellana Falangcai (letteralmente: “colori stranieri”), è oggi considerata tra i manufatti più rari e preziosi della dinastia Qing (1644-1911).
La ciotola, in un candido color bianco latte, è appena rialzata e presenta un orlo leggermente svasato. Squisitamente smaltata, è un omaggio alla primavera e alla freschezza della vita. Raffigura una coppia di rondini in volo, prossime a rami di salice da cui fanno capolino foglie nuove e a rami fioriti di albicocco. I fiori, a cinque petali, sono resi nei delicati toni del rosa, punteggiati di giallo. Sul lato opposto al dipinto vi è incisa una poesia sognante, probabilmente commissionata dall'imperatore Wanli (regno dal 1573 al 1620) in omaggio a questi volatili e ai loro movimenti aggraziati: “Forbici di giada tagliano i fiori / come abiti arcobaleno riportati dalla luna”.
I tre marchi del sigillo sono in color porpora, mentre la base è inscritta in smalto blu (quattro caratteri all'interno di un doppio quadrato) e restituisce il marchio del regno imperiale. A dire il vero, il lotto era originariamente composto di due ciotole; ma nel 1929 la coppia di porcellane fu divisa perché una fu venduta (per 150 sterline) a Bluett & Sons. Oggi alberga presso il British Museum.
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A consegnarla a Sotheby’s Hong Kong per la vendita di aprile è stata Alice Cheng, collezionista e filantropa residente nell’ex città-Stato. La donna può dirsi soddisfatta dell’esito d’asta: aveva acquistato a sua volta il pezzo per 19 milioni di dollari Usa nel 2006, da Christie’s. Pur considerando l’inflazione, un certo guadagno c’è stato. A dispetto della cifra di aggiudicazione, il lotto – venduto a un prezzo leggermente inferiore alla stima – non ha messo a segno nessun record.
Tuttavia Nicolas Chow, presidente di Sotheby's per la regione Asia, ha espresso la sua soddisfazione: «Riaffermare la nostra solida leadership nel settore dell'arte cinese e assistere a questi risultati eccezionali è particolarmente toccante nell’anno in cui celebriamo il nostro 50° anniversario in Asia». In principio, «nel 1973, abbiamo fatto il nostro ingresso con vendite di questo tipo (arti e manifattura cinese per meglio penetrare il mercato, ndr), da allora sono rimaste in prima linea nella nostra attività».
L’asta fa parte in effetti delle nove vendite speciali che celebrano i primi 50 anni della presenza di Sotheby’s nell’ex colonia britannica (le sei aste iniziali hanno realizzato 472 milioni di dollari Usa). Le più antiche notizie certe sulla provenienza della coppia di porcellane (già separate una volta e poi riunite alla fine del XIX secolo) riguardano la loro presenza nella collezione del capitano britannico Charles Oswald Liddell (1854-1941), per un periodo risiedente a Shanghai. Gli anni che seguono vedono la ciotola attraversare nobili e prestigiose collezioni private fra Regno Unito e Stati Uniti fino all’approdo in Asia, avvenuto nel 1985 da Sotheby’s Hong Kong. Qui entra a far parte della Collezione Tianminlou, poi in quella di Robert Chang; quindi in quella di Alice Cheng, ultima proprietaria prima dell’attuale misterioso collezionista.