Alcova alla Design Week, il format che riscopre la città

Alcova viene fondata nel 2018 da Valentina Ciuffi di Studio Vedèt e Joseph Grima di Space Caviar. Il progetto nasce come un format itinerante, una "destinations": una location separata dal resto, in cui si va per visitare molte mostre parallele presentate da un'unica piattaforma, ciò permette ai visitatori di scoprire location mai utilizzate prima come spazi espositivi. Alcova sceglie un approccio diverso rispetto a quello dei distretti e ogni due anni migra in una nuova location, svelando spazi mai aperti al pubblico e facendosi veicolo per la riscoperta della città. Abbiamo incontrato Valentina Ciuffi, founder di Alcova, e le abbiamo fatto qualche domanda.

ALCOVA 2022 Lavanderia, foto Delfino Sisto Legnani
Che atmosfera si respirerà secondo te in questa edizione della Design Week?
L'energia è fortissima, sembra che la città stia per esplodere. Da quello che so questa edizione sarà ancora più densa di quella del 2019 e investirà aree ancora più periferiche (sulla scia di quanto abbiamo fatto noi con Alcova che torna negli spazi dismessi dell’ex ospedale militare di Baggio su un’area di 20 ettari). Il pubblico e gli espositori stanno arrivando da ogni parte del mondo e in numeri molto più alti del previsto.
Quali sono le novità che puoi preannunciarci su Alcova?
Alcova prenderà ancora più spazio all'interno dello spettacolare Parco Urbano dell'ospedale militare di Baggio. Aprirà ancora una volta spazi dismessi e solitamente non accessibili al pubblico, aggiungendo un nuovo building più grande della somma dei tre già utilizzati l'anno scorso. Il nuovo spazio ha tratti architettonici unici e si differenzia da tutti gli altri. Come in tutte le edizioni Alcova vanta una grandissima varietà di progetti – quest'anno sono più di 80 – che esplorano universi differenti: designer indipendenti, gallerie, grandi e piccole aziende, scuole e musei e anche due nuove aree dedicate a food & beverage, con partner scelti accuratamente per poter avere un'esperienza migliore del parco e degli edifici colonizzati dal design. I due bar sono infatti spazi concepiti ad hoc in collaborazione con grandi aziende del settore e affermati designer internazionali.
David Derksen Design
Qual è la percentuale di partecipazione dei designer esteri?
Alcova ha come sempre una partecipazione straniera altissima (il numero di partecipanti esteri supera quello degli italiani), quest'anno abbiamo tantissimi espositori dagli Stati Uniti, dal Canada, da tutta Europa ma anche dalla Cina e dal Giappone.
Primal-Polcha Sebastien Michelini - Charlotte Tarbouriech
Durante i giorni della design week ci saranno degli eventi speciali da non perdere che vorresti evidenziare e segnalare?
Come dicevo saranno così tanti, che chi come noi è del settore e sta lavorando al proprio (non piccolo progetto) fatica a tenerne traccia. Posso segnalare la mostra Craftmania curata dal mio Studio Vedèt presso lo spazio bellissimo del Nilufar Depot e la personale di Martino Gamper che consiglio assolutamente. Personalmente adoro il lavoro di Konstantin Grcic quindi suggerirei anche la sua mostra con la galleria Giustini Stagetti, nell'area della fondazione Prada che sarà in generale attivata da buoni progetti.
RUG N ROLL concrete stools, Johannes Budde, BUDDE - Meike Papenfuß
Curiosità che dobbiamo sapere a proposito della settimana del design?
Forse che è nata negli anni '80 come un gesto di designer indipendenti che non potevano permettersi di esporre al Salone ufficiale in Fiera generando così un modello che è poi stato replicato in tutte le città internazionali dove si tiene una fiera di Design. Del resto la forza del Fuorisalone non è mai stata equiparata all'estero, e l'ispirazione per Alcova è nata guardando a quegli esordi degli anni '80.
Ordinance of the Subconscious Treatment, Duyi Han
Cosa ti auguri/ci auguri per questa design week alle porte dell’estate?
Mi auguro che le aspettative e l'eccitamento generale che si respira già da qualche mese in città in vista dell'evento non siano disattesi. Auspico qualità, oltre alla quantità di eventi che sembra già un dato di fatto. Spero in una nuova conferma per Milano che sembra rifiorire in generale, dopo gli anni bui della pandemia. Ma anche in un Fuori Salone attento a temi cruciali del momento dall'ambiente, alle discriminazioni razziali, spero di vedere progetti che mirino a trovare soluzioni o idee per le grandi crisi che abbiamo appena (o quasi) superato e quelle che stiamo vivendo. D'altro canto spero di vedere progetti semplicemente belli e studiati con cura che diano un senso alla parola design.
OFF CUT BAR JustinMorin 4Spaces, Luca Ziprani