L’arte under 40 conquista i milionari

USA, Regno Unito e Cina rappresentato insieme l'85% del mercato di opere di artisti under 40. Le grandi case d'asta fanno circolare le opere delle giovani star dell'arte ultracontemporanea nei tre mercati più ricettivi di New York, Hong Kong e Londra. Gli Stati Uniti generano così un terzo del fatturato totale in asta per il segmento con appena il 15% di lotti venduti (Artprice, “the 2022 ultracontemporary art market report”). Il fenomeno è ben supportato a tutti i livelli partendo dalle gallerie e finendo nei musei passando per collezionisti e investitori.
In Asia, Hong Kong in breve tempo è diventata la seconda piazza al mondo per l'arte contemporanea grazie alle vendite realizzate da Christie's, Sotheby's, Phillips, Poly International e China Guardian. Con sorpresa, il mercato cinese, tradizionalmente concentrato sugli artisti locali e al più sugli artisti occidentali già consacrati dal mercato, si è aperto ora alle opere dei giovani artisti occidentali, perlopiù americani, europei e africani. E questo proprio grazie alla proposta delle case d’asta inglesi.
Anche se c’è da dire che Hong Kong quest’anno sembra aver registrato la prima battuta di arresto nella crescita del mercato in asta. Guardando all’Europa, è Londra a rappresentare il centro del mercato per l’arte ultracontemporanea. Nella prima metà dell'anno ha registrato vendite di quasi 600 opere di opere di giovani artisti, per un importo totale di 52 milioni di dollari, un quarto del fatturato globale del segmento. Il mercato dell'arte ultracontemporanea non sembra assolutamente influenzato dal brexit e, al contrario, ha registrato un'impressionante +141% tra il 1° semestre 2021 e il 1° semestre 2022. Tra gli altri paesi interessati dal fenomeno troviamo nell’ordine Giappone, Corea del Sud e Francia come centri in cui il mercato di questi giovani artisti sta registrando una crescita esponenziale.
I fatturati di questo segmento, in costante crescita a partire dalla fine del 2020, dimostrano che può parlarsi di una vera e propria nuova tendenza negli acquisti di collezionisti e investitori. Non era infatti usuale fino a poco tempo fa vedere i lavori di questi giovani artisti arrivare in asta a poco tempo dalla loro produzione e raggiungere aggiudicazioni vicine se non superiori al milione di dollari. È qualcosa che sta stravolgendo le regole di legittimazione del mercato così come lo abbiamo conosciute sino a oggi.
Difficile capire in questa fase se si tratta di speculazioni in corso o di una vera e propria ricerca culturale. Sicuramente l’impiego del digitale negli ultimi anni da parte delle principali case d’asta, gallerie internazionali e fiere ha aperto le porte ad una nuova generazione di collezionisti under 40 che prima non c’era o comunque faticava a relazionarsi con le dinamiche ingessate del settore. E l’attenzione di questi nuovi acquirenti si concentra principalmente sugli artisti coetanei, che raccontano i loro tempi, e hanno quotazioni nella maggior parte dei casi più accessibili rispetto a quelli che occupano la fascia più alta del mercato.
Anche se va detto che i nuovi collezionisti milionari (HNW) risultano quelli che nell’ultimo periodo hanno speso di più nel mercato e hanno le aspettative maggiori di spesa dei prossimi mesi. La quota di HNW che ha acquistato opere del valore di oltre 1 milione di dollari è quasi raddoppiata dal 12% del 2021 al 23% del primo semestre 2022 (Art Basel e UBS, “a survey of a global collecting in 2022”). Il fenomeno dell’arte ultracontemporenea può essere collegato quindi ai nuovi milionari che investono in arte parte del proprio patrimonio. Non è un caso che le ultime statistiche indicano proprio gli Stati Uniti, la Cina e il Giappone come i paesi che ospitano il più altro numero di milionari a livello globale rispettivamente con 24.480 HNW per gli Usa, 6.190 per la Cina e 3.366 per il Giappone. E in un gioco a specchi con il mercato dell’arte ultracontemporanea seguono Regno Unito con 2.849 e Francia con 2.796 HNW (Credit Suisse “global wealth report 2022”).