Napoleone: il busto di Milano in asta da Sotheby's

Lorenzo Magnani
Lorenzo Magnani
4.7.2022
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Scolpito nel 1797 a Milano, dimenticato per più di 200 anni, un busto di Napoleone andrà in asta il prossimo 5 luglio da Sotheby's

Tutto quello che si sapeva è che si trattava di un busto di un uomo anonimo nello stile dell’Impero Francese del XIX secolo. O almeno fino ad oggi, quando Olivier Ihl, professore emerito di Storia Sociale presso l'istituto Sciences Po di Grenoble in Francia e tra i massimi esperti mondiali del periodo, ne ha svelato l’identità. La scultura comparsa più di duecent’anni dopo la sua nascita sul mercato parigino rappresenta niente meno che Napoleone Bonaparte. Venduto nel 1818 per 80 Luigi d’oro secondo le stime d’aste oggi varrebbe tra i 120 e i 180 mila dollari.

Scolpito nel 1797 dallo scultore milanese Giuseppe Franchi, il busto fu commissionato da un Napoleone ventottenne a Milano per capitalizzare le sue recenti e sorprendenti vittorie militari, in un momento in cui stava intraprendendo la sua prima grande campagna di propaganda figurativa. Dopo la caduta di Napoleone, la scultura scomparve senza lasciare traccia dal 1818.

Christopher Mason, European Sculpture & Works of Art Specialist di Sotheby’s, ha dichiarato: "La riscoperta di questo busto racconta la storia di una celebre scultura, creata come simbolo trionfale del potere di Napoleone. Inizialmente molto apprezzata, venne rifiutata dopo la caduta dell'impero, ritenuta priva di valore e infine perduta senza lasciare traccia per due secoli, fino ad oggi. Il busto segnò l'inizio di una proliferazione di immagini di Napoleone sapientemente realizzate durante tutto il XIX secolo, rappresentazioni visive che sarebbero sopravvissute all'imperatore e gli avrebbero conferito una sorta di vita eterna. Il fatto che sia stato commissionato per la prima volta in un palazzo che oggi ospita Sotheby's Milano, e che proprio Sotheby's l'abbia riscoperta, chiude il cerchio della storia".

Grazie a documenti d'archivio, a un'attenta analisi dell'opera di Franchi e al confronto con numerosi altri ritratti di Bonaparte dell'epoca, il professor Ihl ha ricostruito la storia della scultura, a partire da una lettera importante che indica la data e l'occasione della commissione: una cena tenuta da Napoleone nel maggio 1797 a Palazzo Serbelloni a Milano (edificio che oggi ospita la sede italiana di Sotheby's) a cui Franchi fu convocato.

La cena ebbe luogo pochi giorni dopo la vittoria di Napoleone sulla Repubblica di Venezia, in un periodo in cui il futuro imperatore stava commissionando i suoi primi importanti ritratti. Infatti, qui è raffigurato come un vittorioso comandante in capo dell'Armata francese d'Italia, con l'acconciatura a oreilles de chien (orecchie di cane), di moda in Francia all'epoca, ma richiamando una tradizione antica ispirata alla ritrattistica romana repubblicana del I secolo a.C.

Il professor Ihl ha poi ritrovato il marmo a Ginevra nel corso dello stesso anno, dove fu esposto alla Società delle Arti come parte di un mirato programma politico per la cittadinanza di Ginevra, volto a mettere Napoleone sotto una luce positiva prima dell'annessione della città. Napoleone stesso ispezionò il busto durante una visita il 22 novembre, un incontro che fu documentato in prima persona l'anno successivo da un testimone. Dopo  l'esposizione, il busto fu depositato in un neonato dipartimento della Prima Repubblica francese in città, dove sarebbe rimasto per i successivi vent'anni.

Nel 1815, la reputazione della scultura, un tempo molto apprezzata, crollò: era valutata appena 1200 franchi (circa 55 sterline), probabilmente come riflesso dell'impopolarità di Napoleone dopo la sconfitta nella battaglia di Waterloo. Poiché né la città di Ginevra né il re di Sardegna accettarono di acquistarlo, il ritratto in marmo fu infine venduto a un inglese - di cui non si conosce l'identità - il 31 agosto 1818 per 80 luigi d'oro (una moneta d'oro utilizzata in Francia all'inizio del XIX secolo) e trasportato in Inghilterra da Genova.

Laureato in Finanza e mercati Internazionali presso l’Università Cattolica di Milano, nella redazione di We Wealth scrive di mercati, con un occhio anche ai private market. Si occupa anche di pleasure asset, in particolare di orologi, vini e moto d’epoca.

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