Orologi, dipinti, nft, lusso. Pandolfini inaugura la nuova stagione

Pandolfini, oltre a essere la più antica casa d’aste in Italia (nel 2024 spegnerà 100 candeline), è quella che negli ultimi cinque anni ha registrato il maggior fatturato nel nostro Paese (180.798.450 euro). Una posizione celebrata il 25 maggio 2023 a Milano con la mostra evento “Celebrating Arts” alla presenza di stampa e stakeholder. Ideata per dare inizio alla stagione delle aste del secondo semestre 2023 – programmate da giugno a novembre – l’esposizione ha presentato una selezione dei lotti più pregiati e significativi dei dipartimenti di arte moderna e contemporanea, dipinti del XIX secolo, argenti italiani ed europei, maioliche rinascimentali, sculture, arte orientale, design e orologi. Questi ultimi in particolare erano rappresentati da una corposa collezione di preziose pendole “au bon savage” di Deverberie & Cie: segnatempo da camino in bronzo e oro, «tutti provenienti una storica collezione napoletana», ci ha rivelato il capo dipartimento dell’international fine art Tomaso Piva.
Ph. Alex Olgiati. Tutte le immagini sono cortesia di Pandolfini
La quotazione media e la fetta di collezionisti che predilige questo tipo di articolo? «Le stime si aggirano intorno ai 20.000 euro, mentre la parte di pubblico che apprezza questa tipologia di pleasure asset è in genere anagraficamente matura. Tuttavia non mancano le sorprese, dato il valore storico e artigianale dei manufatti». L’asta si terrà a Firenze il 13 giugno 2023.
Pandolfini è attualmente detentrice del record per l’orologio vintage più costoso mai venduto in Italia, un Cartier Crash Watch battuto per 861.500 euro nel 2021 dal capo dipartimento orologi da polso e da tasca Cesare Bianchi. Abbiamo chiesto all’amministratore delegato Pietro De Bernardi quali siano le regioni italiane da cui si acquistano maggiormente orologi: «L’estero», risponde. E chissà se andranno oltre confine pure i due Patek Philippe Nautilus e Aquanaut selezionati da Bianchi per l’esposizione milanese. Saranno venduti il prossimo 31 maggio a Firenze (un’asta in cui diversi orologi sono stimati 150.000 euro).
Il dipartimento di arte orientale, affidato alla cura di Thomas Zecchini, ha esposto alcuni pezzi del XVI-XVII secolo della dinastia Ming (asta 5 luglio sempre a Firenze). Fra i quadri, il capolavoro di Giuseppe De Nittis Nudo di spalle e l’olio su tavola Fallimento di Giacomo Balla; poi il Disco in bronzo di Arnaldo Pomodoro. pezzi di design che portano la firma di Mario Botta e il Trono Modello Senza Fine di Gaetano Pesce, una selezione di opere a cura di Lucia Montigiani, Susanne Capolongo e Jacopo Menzani, rispettivamente capi dei (dipartimenti di Dipinti e Sculture XIX secolo, Arte Moderna e Contemporanea e Design).
«“Celebrating Arts” ha rappresentato non solo un momento per annunciare le prossime aste dell’anno, ma anche un’occasione di incontro per rafforzare e consolidare la nostra presenza su una piazza così significativa come Milano, una città vibrante e vitale per il mondo dell’arte», ha commentato l’ad Pietro De Bernardi a fine evento. «Siamo entusiasti di vedere un sempre più crescente interesse per il segmento del lusso; ci sono tanti giovani acquirenti e una nuova generazione di collezionisti curiosa e attenta alle novità».
Novità ben rappresentata dall’asta a tempo (7-12 giugno) “Digital invasion” dedicata all’arte digitale certificata tramite nft (nella selezione: animazioni 3D, fotografia, disegni manuali, arte generativa astratta), organizzata proprio dal dipartimento nft di Pandolfini – il primo e a oggi unico in Italia. Presente all’esposizione inaugurale un’opera di arte generativa selezionata proprio dal capo dipartimento Claudio Francesconi, la cui intervista per We Wealth è in arrivo su queste pagine.