I Farnese a Parma: architettura, arte, potere

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A ventisette anni dall’ultima esposizione sul tema, il Complesso Monumentale della Pilotta ospita fino al 31 luglio 2022, la grande mostra dedicata alla committenza della famiglia Farnese, fra i più grandi mecenati e collezionisti della storia

Nei due anni di pandemia, pur tra chiusure e difficoltà, molti musei italiani non sono rimasti fermi, ma ne hanno approfittato per lavorare a progetti ambiziosi approfondendo al massimo il lavoro di ricerca e allestimento.

Due mostre italiane di questa stagione hanno raccolto al meglio i frutti dei lunghi mesi di covid diventando imperdibili, quella fiorentina dedicata a Donatello (di cui abbiamo già scritto qui su We Wealth) e quella incentrata sui Farnese, Architettura Arte e Potere a Parma. A ventisette anni dall’ultima esposizione sul tema, il Complesso Monumentale della Pilotta ospita fino al 31 luglio 2022, la grande mostra dedicata alla committenza della famiglia Farnese. Ma dire”ospita” è inesatto perché il luogo è molto più di un “contenitore”. L’indagine verte sulla la straordinaria affermazione della casata nella compagine politica e culturale europea dal Cinque al Settecento. La rassegna presenta oltre 300 opere provenienti da collezioni pubbliche e private, italiane ed europee.

Ma chi erano i Farnese? Originari di una famiglia longobarda di Orvieto, i Farnese presero il nome da Castrum Farneti (oggi Farnese) del quale erano signori dal secolo XI. A metà del Quattrocento, con Ranuccio il Vecchio, generale di papa Eugenio IV, dominavano su una vasta area dal lago di Bolsena al mare e ottennero la “custodia” di Viterbo, capitale del Patrimonio di San Pietro in Tuscia, dove resta il più antico palazzo farnesiano, nei pressi del duomo. Ma la grande fortuna dei Farnese è dovuta soprattutto alla figura di papa Paolo III che, dall’interno della Chiesa e intervenendo sui luoghi simbolo della storia di Roma come il Campidoglio e il Palatino, fa della propria casata una delle dinastie sovrane europee. 

Perduti i feudi laziali a metà Seicento e morto l’ultimo cardinale della famiglia, le sorti della dinastia declinarono fino a quando nel 1714 la principessa Elisabetta riuscì a sposare il re di Spagna Filippo V e riportò per alcuni anni i Farnese alla ribalta della grande politica europea, ponendo le basi per il passaggio ereditario degli stati e delle collezioni artistiche ai propri figli Carlo e Filippo di Borbone.

E quindi sono in mostra giungendo da Napoli 20 dipinti, 20 capolavori provenienti dal Museo e Real Bosco di Capodimonte di Napoli, tra cui spiccano opere di Raffaello, Tiziano Vecellio, El Greco e Annibale Carracci, disposti in dialogo con le opere del Complesso della Pilotta a rievocazione della galleria farnesiana, dove erano custoditi i 100 dipinti più significativi della collezione di famiglia.

Inoltre, sono più di 80 gli oggetti in mostra provenienti dal Gabinetto delle Cose Rare del Museo e Real Bosco di Capodimonte tra cui la Cassetta Farnese, insieme alla Tazza Farnese dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli, alle monete e medaglie del Complesso Monumentale della Pilotta e ai pezzi della Collezione Gonzaga di Guastalla confluiti nella collezione Farnese, permettono di ricostruire una camera delle meraviglie rinascimentale. Il percorso espositivo, sviluppato su diversi nuclei tematici, Architettura, Arte, Potere è articolato nei diversi spazi del Complesso della Pilotta: i Voltoni del Guazzatoio, il Teatro Farnese, la Galleria Petitot della Biblioteca Palatina e la Galleria Nazionale.

La mostra s’inserisce nel più vasto progetto di rilancio della Pilotta, imponente palazzo simbolo del potere ducale dei Farnese, nel cuore del centro storico di Parma. Oggi è un Complesso Monumentale unico che racchiude il Teatro Farnese, la Galleria Nazionale di Parma, il Museo Archeologico Nazionale, la Biblioteca Palatina e il Museo Bodoniano, uniti da una storia antica, con collezioni ricche di tesori.

Il risultato è un corpus di materiali museali ed archivistici che confluisce per la prima volta in una delle mostre più importanti mai realizzata sul tema del collezionismo rinascimentale e di sicuro la più ricca in assoluto sulla Collezione Farnese, in cui si ritrova una riflessione dell’aderenza tra residenze e raccolte artistiche, capace di evocare quel connubio tra opere e architettura che legava i contenuti al loro contenitore.

Sposata, una figlia. Laurea conseguita presso il Politecnico di Torino, facoltà di Architettura e Storia dell'Arte. Vicedirettore ufficio stampa di Finarte Casa d'Aste dal 1984. Dal 1991 inizia la collaborazione con Sotheby's Italia come responsabile delle relazioni con la stampa; dal 1998 al 2020 è responsabile stampa. Professore a contratto - IULM Milano. Collaborazioni con le redazioni d'arte delle case editrici Garzanti e Giorgio Mondadori.

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