Fineco registra una raccolta netta pari a 765 milioni di euro nel mese di giugno, per un totale di 5,2 miliardi da inizio anno
Mediolanum, Doris: “Ottimista sulla seconda parte dell’anno, nella quale mi aspetto un’accelerazione a favore del comparto gestito”
Reti al giro di boa del semestre. Le “big four” della consulenza italiana – Azimut, Fineco, Banca Generali e Banca Mediolanum – archiviano i primi sei mesi dell’anno con una raccolta complessiva che sfiora i 17 miliardi di euro. Al primo posto la banca digitale guidata dall’amministratore delegato e direttore generale Alessandro Foti, che supera per il terzo anno consecutivo la soglia dei 5 miliardi di euro.
Fineco, raccolta a 765 milioni nel mese di giugno
Nel mese di giugno si parla di una raccolta netta pari a 765 milioni di euro, sebbene in calo rispetto agli 867 milioni di maggio. La raccolta gestita si porta sui 458 milioni, pari al 60% del totale. I ricavi del brokerage sono stimati a 17 milioni di euro nello stesso periodo, in crescita di circa il 50% rispetto alla media dei ricavi tra il 2017 e il 2019; da gennaio si parla invece complessivamente di 97 milioni di euro. “Fineco chiude il primo semestre del 2023 con dati di raccolta particolarmente positivi e solidi, ancor più rilevanti perché ottenuti in assenza di offerte promozionali di breve periodo legate ai tassi”, le parole di Foti. “Il modello di business della banca si conferma quindi attrattivo per un numero sempre maggiore di clienti, interessati a utilizzare le potenzialità della piattaforma di investimento in sinergia con la rete di consulenza”.
Mediolanum, Doris: “Ottimisti sul 2° semestre”
Nel caso di Banca Mediolanum la raccolta netta totale nel mese di giugno si attesta sui 447 milioni di euro, per un totale da inizio anno di 4,69 miliardi. La raccolta netta in risparmio gestito risulta pari a 219 milioni di euro nel mese (2,16 miliardi da gennaio) mentre quella in risparmio amministrato tocca i 228 milioni (2,5 miliardi nei sei mesi). “Il trend positivo prosegue con l’ulteriore contributo del mese di giugno che ci permette di chiudere un solido primo semestre con circa 4,7 miliardi di raccolta totale e oltre 2,1 miliardi di raccolta in prodotti di risparmio gestito”, dichiara Massimo Doris, amministratore delegato di Banca Mediolanum. “Sono particolarmente ottimista riguardo alla seconda parte dell’anno nella quale mi aspetto un’accelerazione a favore del comparto gestito, grazie anche alla spinta dei nuovi clienti che impareranno ad utilizzare a pieno il nostro modello e si avvarranno della consulenza di qualità dei nostri family banker”.
Azimut: 3,7 miliardi di raccolta da inizio anno
Per Azimut si calcolano 3,7 miliardi di euro di raccolta netta da inizio anno, di cui 802 milioni a giugno. Nel primo semestre circa il 60% della raccolta netta (2,2 miliardi) è confluito in prodotti di risparmio gestito. Il totale delle masse comprensive del risparmio amministrato raggiunge gli 85,3 miliardi al 30 giugno, di cui 57,8 miliardi di masse gestite. “Sebbene la componente gestita abbia risentito dei continui deflussi da parte di alcuni fondi istituzionali da fondi monetari a bassa redditività (circa 120 milioni di euro) in Italia, come avevamo previsto nel corso del mese, abbiamo annunciato il closing di diversi fondi di private market incentrati, tra l’altro, sul credito privato, sul venture capital e sulle infrastrutture sostenibili per un totale di oltre 130 milioni”, ricorda il ceo del gruppo, Gabriele Blei. “Abbiamo raccolto la prima tranche di un mandato molto consistente in Messico da parte di uno dei tre più grandi fondi sovrani al mondo (circa 180 milioni di euro) e registrato una forte crescita in Turchia e nel Principato di Monaco. Nel mese di giugno abbiamo conseguito flussi positivi in Brasile, dopo mesi di prolungata volatilità dei mercati del credito che hanno causato deflussi dall’intero settore dell’asset management locale. Infine, abbiamo proseguito l’espansione della nostra piattaforma in Australia, con l’acquisizione di una società di consulenza patrimoniale”, aggiunge l’amministratore delegato.
Banca Generali, raccolta netta a 527 milioni a giugno
Chiude il cerchio Banca Generali, che mette a segno una raccolta netta pari a 527 milioni di euro nel mese di giugno per un totale di 3,3 miliardi da inizio anno. La domanda di consulenza evoluta “si conferma sostenuta”, si legge nella nota diffusa dall’istituto, ovvero 183 milioni di euro nel mese e 861 milioni da gennaio; nel dettaglio, le soluzioni gestite e la consulenza evoluta sul risparmio amministrato pesano per 333 milioni di euro nel solo mese di giugno e per 1,6 miliardi da inizio anno. “Un mese di forte crescita e qualità, nonostante elementi non ricorrenti quali le scadenze fiscali”, osserva Gian Maria Mossa, amministratore delegato e direttore generale di Banca Generali. “Al giro di boa del semestre siamo soddisfatti della reattività mostrata dai nostri banker nel cogliere i trend di mercato, con la produttività della struttura esistente ai massimi storici, contenendo i fenomeni nel settore legati all’escalation dei tassi e sapendo dialogare al meglio con le famiglie nella pianificazione patrimoniale. Per questa ragione guardiamo con fiducia e ottimismo alla seconda parte dell’anno proseguendo spediti nel percorso del nostro piano industriale”, conclude.
Private banking, oltre 1.000 miliardi di masse gestite
Intanto, stando ai calcoli dell’ufficio studi dell’Associazione italiana private banking, al 31 marzo gli operatori private hanno superato i 1.000 miliardi di euro di masse gestite (+3,7% rispetto ai 994 miliardi dell’ultimo trimestre dello scorso anno). Nello stesso periodo la raccolta netta complessiva risulta pari a 13 miliardi di euro, in crescita dell’1,3% sul periodo ottobre-dicembre. “Guardiamo con soddisfazione ai risultati ottenuti in avvio d’anno, perché ci avviciniamo con largo anticipo alle masse in gestione che avevamo previsto di raggiungere entro il 2023”, dice Andrea Ragaini, presidente di Aipb. “L’analisi dei dati del primo trimestre testimonia che il valore aggiunto della consulenza private, che unisce alla professionalità del private banker processi strutturati, ha consentito alla clientela di trarre un sensibile vantaggio dall’andamento dei mercati finanziari, malgrado il permanere di venti contrari”.