Fondi pensione ancora troppo indietro sull'Esg

Livia Caivano
Livia Caivano
2.11.2020
Tempo di lettura: 2'
Meno di uno su due porta avanti l'obiettivo zero emissioni nei portafogli e solo uno su tre punta a raggiungere lo zero netto entro il 2050. Al contrario, il 72% degli assicuratori ha assunto impegni decisi: ecco i dati emersi dalla ricerca Aviva Investors

Oggi otto investitori su dieci ritengono che il perseguimento degli obiettivi di sostenibilità non vada più a scapito dei ritorni finanziari

L'81% afferma che la propria organizzazione è impegnata a investire in modo più sostenibile

Di fatto, però, la strada è ancora lunga per alcuni investitori istituzionali

Gli investitori istituzionali globali si dicono impegnati personalmente nell'agenda Esg - nonostante le recessioni, la disoccupazione e le tensioni finanziarie in tutto il mondo: le basse performance non sono più una paura per nessuno e anche gli investitori retail chiedono ormai più sostenibilità. Ma manca ancora qualcosa.
Secondo i dati Morningstar di maggio, ricorda Aviva Investors in un report pubblicato a inizio novembre, nel primo trimestre del 2020 l'universo dei fondi sostenibili globali ha attratto 45,6 miliardi di dollari in flussi netti rispetto ai deflussi di 384,7 miliardi per l'universo dei fondi complessivi. Secondo Bny Mellon e l'Official Monetary and Financial Institutions Forum, oltre il 90% degli investitori pubblici globali ha in atto politiche di investimento Esg specifiche o le sta sviluppando. Oggi otto investitori su dieci ritengono che il perseguimento degli obiettivi di sostenibilità non vada più a scapito dei ritorni finanziari e l'81% afferma che la propria organizzazione si considera impegnata a investire in modo più sostenibile.

Secondo l'ultimo “Real Assets Study” di Aviva Investors, nei prossimi 12 mesi gli investitori istituzionali internazionali intendono dare priorità agli investimenti in real asset, visto che la pandemia da covid-19 continuerà ad avere un impatto duraturo sulle economie globali e sui mercati finanziari. Dallo studio - basato sulle risposte di oltre mille decision maker di assicurazioni e fondi pensione che rappresentano oltre duemila miliardi di euro di patrimonio gestito – emerge che il 49% degli assicuratori e il 37% dei fondi pensione prevede di aumentare l'allocazione a favore di strategie di investimento in real asset.

In che modo?

Considerato il ritmo con cui l'integrazione dei criteri Esg sta maturando nei mercati, sia gli assicuratori (59%) che i fondi pensione (56%) considerano la trasparenza degli approcci d'investimento sostenibili come la caratteristica più importante da ricercare in un asset manager. Lo studio rivela anche un continuo aumento dell'attenzione verso la responsabilità sociale da parte degli investitori in real asset. L'inclusione della sanità nei portafogli è stata un fattore importante per il 55% degli assicuratori e per il 45% dei fondi pensione; sono stati considerati rilevanti anche gli investimenti nell'edilizia popolare (51% per i primi, 42% per i secondi) e nell'istruzione (rispettivamente 46% e 42%).

Visti i maggiori sforzi degli investitori per allineare i loro portafogli all'obiettivo di zero emissioni nette, si è continuato a sostenere gli investimenti che hanno un impatto ambientale positivo: infatti il 58% degli assicuratori e il 48% dei fondi pensione ha prestato attenzione al patrimonio immobiliare ad alta efficienza energetica.
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