Fink: la crisi Ucraina spingerà gli investimenti sulle rinnovabili

Alberto Battaglia
14.4.2022
Tempo di lettura: 5'
Il ceo di BlackRock, Larry Fink, crede che il ritorno in auge delle fonti fossili sia un effetto solo temporaneo

La guerra "può comportare l'aumento della produzione da fonti di energia tradizionali nel breve termine, ma... i recenti eventi accelereranno il passaggio a fonti di energia più verdi e in molte parti del mondo nel lungo termine", ha dichiarato Fink

Per il colosso degli investimenti il primo trimestre del 2022 è stato migliore rispetto a quanto previsto dagli analisti, con 114 miliardi di dollari in afflussi netti (contro i 96 miliardi attesi)

Per uno degli alfieri globali dell'investimento sostenibile le conseguenze della guerra in Ucraina apriranno grandi opportunità per le energie rinnovabili. Di questo è convinto Larry Fink, ceo di BlackRock il maggior asset manager globale.
C'è "una significativa opportunità a lungo termine per gli investitori in infrastrutture, energia rinnovabile e tecnologia pulita", ha dichiarato il ceo nel corso della conversazione con gli analisti sui risultati trimestrali di BlackRock, la guerra "può comportare l'aumento della produzione da fonti di energia tradizionali nel breve termine, ma... i recenti eventi accelereranno il passaggio a fonti di energia più verdi e in molte parti del mondo nel lungo termine".

La necessità di diversificare le fonti di approvvigionamento energetico nell'immediato ha spinto diversi Paesi europei, fra cui l'Italia, a incrementare la produzione da impianti a carbone ad elevato impatto ambientale. Secondo Fink, tuttavia, questa sterzata d'emergenza non colpirà gli obiettivi a lungo termine che conducono alla transizione verde – anche se l'incremento della capacità produttiva richiede tempo e denaro. Per i risparmiatori, ha sostenuto Fink, l'opportunità "sarà grande e ci saranno diversi anni di investimenti".

Quella scatenata dalla Russia è una guerra che "altererà fondamentalmente il percorso della globalizzazione visto negli ultimi 30 anni", ha dichiarato Fink, secondo il quale le catene di approvvigionamento delle imprese cambieranno in modo strutturale.

Per il colosso degli investimenti il primo trimestre del 2022 è stato migliore rispetto a quanto previsto dagli analisti, con 114 miliardi di dollari in afflussi netti (contro i 96 miliardi attesi). Il grosso degli afflussi si sono diretti verso i fondi azionari, con 76 miliardi, contro un ben più modesto afflusso da 7,5 miliardi per i prodotti a reddito fisso – ostacolati dalla prospettiva di tassi d'interesse ed inflazione crescenti.

Complessivamente gli exchange-traded funds (Etf) hanno costituito la fetta più ampia degli afflussi netti con 56 miliardi di dollari. "Nel primo trimestre, ancora una volta abbiamo visto gli investitori utilizzare Etf per allocare rapidamente il capitale e gestire il rischio durante i periodi di volatilità", ha detto Fink.

A livello geografico, la maggioranza degli afflussi osservati nel primo trimestre si è diretto nell'area Europa, Medio Oriente, Africa (45 miliardi), davanti all'Asia-Pacifico (41 miliardi) e alle americhe (28 miliardi).

Gli asset in gestione complessivi, per effetto della riduzione di valore collegata al calo dei mercati nel primo trimestre, si sono ridotti a 9.600 miliardi di dollari, rientrando dal picco storico di 10mila miliardi. Per quanto riguarda l'utile netto rettificato BlackRock è riuscita realizzare profitti rettificati da 1,46 miliardi (in aumento del 18% annuo), battendo le aspettative degli analisti a 1,35 miliardi.
Responsabile per l'area macroeonomica e assicurativa. Giornalista professionista, è laureato in Linguaggi dei media e diplomato in Giornalismo all'Università Cattolica
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