Cos’è tether?
Ma cos’è tether e cosa c’entra con bitcoin? Ce lo siamo fatti spiegare da Ferdinando Ametrano, docente di “Bitcoin e tecnologia blockchain” all’Università Milano-Bicocca e amministratore delegato di CheckSig, società di custodia bitcoin per investitori istituzionali e Hnwi. La valuta viene scambiata alla pari con il dollaro Usa in almeno tre borse: Bitfinex, Bittrex e Poloniex. È emessa da Bitfinex, che proprio sulla scorta delle riserve in dollari equivalenti all’attività di trading dovrebbe mantenere un prezzo di cambio stabile con il biglietto verde. Una nota di colore: Bitfinex è uscita dalla mente e dal lavoro di due italiani, Giancarlo Devasini, il cui passato controverso ha riempito le cronache nei mesi passati e Paolo Ardoino, Cto di grande talento. “Tether è pioneristica – dice a We Wealth Ametrano – è di fatto il capostipite di tutti gli stablecoin di cui oggi si parla diffusamente, compreso euro e dollaro digitale. L’infrastruttura tecnologica di tether è versatile, quello che non torna è il tema delle riserve. Parliamo di un valore tale, 60 miliardi di dollari, appunto, che rende la redimibilità di tether non scontata”.
Il legame con bitcoin
E cosa c’entra bitcoin? Anche in questo caso dobbiamo fare un passo indietro. La storia la ricostruisce in parte anche il procuratore di New York. Che ci possa essere un legame tra tether e bitcoin (non sano e non dipendente da bitcoin) è tema di uno studio del 2018, dal titolo “Is Bitcoin Really Un-Tethered? ”. Il professor John M. Griffin, dell’Università del Texas, calcola nel paper che 87 ore di trading (pari all’1% dell’attività di trading totale) di tether potrebbero essere responsabili di un aumento del 50% del prezzo del bitcoin a fine 2017, periodo del boom della regina delle cripto fino a 20mila dollari (per poi perdere rapidamente la metà del proprio valore).
Lo studio dell’Università del Texas
Per fare luce sulle forze trainanti dietro il boom del 2017 dei mercati delle criptovalute, i due studiosi hanno esaminato le varianti di due principali ipotesi alternative per tether: se tether sia “pull” (guidato dalla domanda) o “push” (guidato dall’offerta). L’ipotesi pull implica che tether sia guidato dalla domanda legittima da parte degli investitori che lo usano come mezzo di scambio per inserire il loro capitale fiat nello spazio crittografico perché è una valuta digitale con la stabilità del “peg” del dollaro. L’impatto sul prezzo di tether riflette la domanda naturale del mercato. In alternativa, se si va valere l’ipotesi “push”, Bitfinex stampa tether in misura minore della domanda che arriva dagli investitori. In questo caso, l’offerta aggiuntiva di tether può creare un’inflazione nel prezzo di Bitcoin che non deriva da un vero flusso di capitale. In questa impostazione, i creatori di Tether hanno diversi potenziali motivi. “In primo luogo, se i fondatori di Tether, come la maggior parte dei primi utilizzatori e scambi di criptovalute, hanno grandi partecipazioni in Bitcoin, generalmente traggono profitto dall’inflazione dei prezzi delle criptovalute. In secondo luogo, la fornitura coordinata di Tether crea un’opportunità per manipolare le criptovalute. Quando i prezzi scendono, i creatori di Tether possono convertire la loro grande offerta di Tether in Bitcoin in modo da far salire Bitcoin e poi rivendere alcuni Bitcoin in dollari in un luogo con un impatto minore sui prezzi per ricostituire le riserve di Tether”. Bitfinex ha sempre smentito.
Il buco contabile del 2017
Tuttavia, l’ipotesi che Bitfinex abbia sfruttato i movimenti di bitcoin per colmare il buco contabile che aveva nel 2017 è circolata. E poiché i token Usdt venivano emessi, con ogni probabilità, senza le riserve in dollari anche allora, di fatto erano collateralizzato dai bitcoin. Così non appena il prezzo è volato, Bitfinex potrebbe aver venduto per recuperare il buco di bilancio e il prezzo di bitcoin è crollato. La grande bolla del 2017 è stata alimentata da theter? Il dubbio è legittimo. E che anche oggi tether possa influenzare il prezzo di bitcoin è possibile, anche se il mercato di bitcoin ha raggiunto volumi estremamente significativi – ma anche tether nel frattempo è cresciuto di dieci volte.
Il valore di tether (arbitraggio e tecnologia)
“Tether ha successo perché fa arbitraggio tra diverse borse – dice Ametrano – Sui mercati tradizionali siamo abituati a pensare che le borse non falliscano, per bitcoin non è così: bitcoin ha valori diversi sulle diverse borse, in base alla rispettiva affidabilità e solvibilità. Le differenze non sono macroscopiche, ma sufficienti per gli arbitraggisti, che comprano dove costa di meno e vendono dove costa di più, incassano e fanno un servizio al mercato perché mettono a fuoco il valore vero di bitcoin. Inoltre, mentre i bitcoin si trasferiscono da una borsa all’altra con facilità, per i dollari ci vogliono fino anche a quattro giorni. Problema che non sussiste per tether che, come tutti i crypto-asset, si trasferisce in maniera istantanea quindi è uno strumento ideale per fare arbitraggio”.
Tether è tecnologicamente molto avanzato e pur nascendo su una sua propria blockchain è diventato disponibile su altre blockchain come ether, tron e una mezza dozzina delle più importanti “mostrando una capacità di adattabilità tecnologica che lo rende lo strumento principe per fare arbitraggi nel mondo bitcoin”